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BNL - METTI UNA SERA A CENA …
I fatti del contesto sono ormai abbastanza noti tra i lavoratori Bnl.
Alla vigilia di Natale, negli stessi giorni in cui i vertici aziendali magnificavano sui media l’andamento della Bnl, gli addetti Bnl alle relazioni sindacali richiedevano alle organizzazioni sindacali aziendali un taglio tra il 12 ed il 15% del Vap (Premio aziendale)già concordato per il 2010 ( ed erogabile nel 2011).
Paventando, in piena contraddizione con le contemporanee dichiarazioni citate dei vertici aziendali alla stampa, una situazione grama dei conti Bnl, situazione legata a questioni esterne alla banca, tipo i maggiori accantonamenti dovuti a Basilea 3, il prolungamento degli esodi dovuti alle riforme di Tremonti ecc. ecc.
Tutte le organizzazioni sindacali, pur con tentennamenti di varia natura, rifiutavano in quella sede di accettare il proposto taglio del Vap.
La Bnl manifestava il suo disappunto per tale sacrosanto rifiuto e la cosa sembrava finita lì.
Invece poi in un successivo incontro a metà Gennaio il responsabile delle relazioni sindacali, Roberto Quinale, pur alzando definitiva bandiera bianca sulla questione del Vap 2010, proferiva una serie di velate minacce per il futuro.
E poi, in data 21 Gennaio, veniva consegnata a tutti i sindacati una lettera in cui la Bnl disdettava tutti gli accordi normativi dal 1992 ad oggi – con conseguente blocco dei benefici economici e di carriera da questi derivanti - ciò a partire da Aprile 2011.
Fin qui i fatti noti.
E’ evidente la volontà aziendale, con questa operazione, di arrivare a scardinare con risibili motivazioni prima un accordo già “blindato” ed ora nella sostanza tutto un sistema contrattuale messo in piedi nei decenni scorsi in Bnl.
E’ altrettanto evidente che tutto questo nasce nel cosiddetto “clima Marchionne”.
Come pure è chiaro che il pur sorprendentemente positivo rifiuto delle organizzazioni sindacali aziendali alla pretesa Bnl si inquadra anch’esso in questo clima più generale.
Dove, a parte la Falcri , coerente in una sua impostazione “antagonista”, Falcri che in questa occasione si è trascinato dietro il suo nuovo alleato Silcea, è chiarissimo che decisive in questo rifiuto generale sono state le contraddizioni interne alla Cgil.
Contraddizioni che avevano visto il vecchio segretario generale della Cgil bancari, Mimmo Moccia, a capo - al fianco della Fiom - della fronda interna contro Epifani all’ultimo congresso della Cgil.
Ed anche se le tesi alternative di Moccia erano state battute e lo stesso Moccia esautorato ( e sostituito col commissario Megale, un vecchio arnese della destra Cgil di fatto imposto ai bancari dalla Confederazione), non c’è dubbio che con le recenti vicende Fiat e con lo sciopero Fiom del 28 Gennaio ormai alle porte, nella Cgil della Bnl tutte queste cose hanno fatto pendere la bilancia dalla parte del no alle pretese di Quinale.
Con le altre sigle, a partire dalla Cisl, ancora non pronte ad “accordi separati” in stile Fiat che hanno dovuto, obtorto collo, anche loro dire di no al taglio del Vap.
Ma se tutto questo, sia pure in negativo, può sembrare una novità assoluta nel finora asfittico panorama delle relazioni sindacali dell’intera categoria del credito, poi invece le vecchie usanze in Bnl risultano sempre dure a morire.
Ed allora succede che la settimana scorsa si è sparsa la voce, poi confermata da tante testimonianze autorevoli, di una molto tradizionale cena “tète a tète” tra il citato responsabile delle relazioni sindacali Bnl Quinale ed il sempre citato segretario generale-commissario della Fisac/Cgil Agostino Megale.
Cena nella quale – presente ci dicono anche “il tosco”, cioè il presunto “enfant prodige” della Cgil Bnl, uno che già col grembiulino sembra studiasse per fare il sindacalista/tappetino in Bnl – il Megale avrebbe garantito al Quinale ( fa pure rima …) che gli scavezzacollo della Cgil Bnl sarebbero stati messi da lui in riga in un Direttivo della Cgil Bnl in programma per la fine di questa settimana.
E che quindi il taglio del Vap ( sia pure per il futuro 2011 ed anni a seguire e non più per il 2010) sarà garantito in cambio del ritiro della disdetta sugli accordi normativi da parte di Bnl.
Speriamo ovviamente che tutto ciò non sia vero, ma chi ce l’ha riferito è certamente fonte credibile e purtroppo la fine della storia è, per esperienza storica in Bnl, alquanto verosimile.
Che dire ? Meditate, gente, meditate …
Roma 25 Gennaio 2011
Wu Ming Bnl