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Borsellino: negli ultimi 18 anni il crimine è entrato in politica...

Publie le sabato 17 luglio 2010 par Open-Publishing
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Palermo – (Adnkronos/Ign) – I giovani della ‘Scorta Civica’ stanno manifestando davanti al palazzo di giustizia per ricordare il giudice antimafia, ucciso nella strage di via D’Amelio 18 anni fa e sostenere il lavoro dei magistrati.

Il procuratore Messineo: ”Aperti squarci importanti ma non so se si raggiungerà la verità”

Molto difficile che accada. La verità sulle stragi riguarda un periodo in cui i rimasugli della peggiore classe politica del CAF rimasta ancora indenne da Tangentopoli tentavano di placare e gestire i furori del clan di Riina trattando – più che altro con Provenzano che poi scaricò il corleonese – senza avere più quel potere contrattuale delle prime scelte del CAF , Craxi Andreotti e Forlani , occupati a quel tempo a difendersi dai guai giudiziari.

Per capirci Scotti, Martelli, Mancino ed Amato non rappresentavano più alcunchè di credibile. Avendo le seconde file politiche perso potere contrattuale la mafia investì nella nascente figura politica di Berlusconi , già avvicinato e protetto negli anni precedenti attraversi i buoni uffici di Dell’Utri.

Poi pian piano accadde la mutazione attualmente conclusa per cui gli interessi economici e finanziari si garantivano direttamente da soli entrando in politica personalmente senza più la mediazione del politico vero di turno.

Voglio dire prima c’era Craxi ed in piccolo Salvo Lima, oggi direttamente Berlusconi ed in piccolo Cosentino, che non a caso, al massimo , se necessario, viene allontanato dal sito politico per rimandarlo a controllare il territorio.

Per questo oggi si discute politicamente di cronaca giudiziaria, perchè saltate le mediazioni ” andreottiane” il criminale si fa politico e governa direttamente.

Mancando la politica ed essendoci solo la mediazione affaristica il potere inevitabilmetne si divide in bande criminali ...

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