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COBAS: SCIOPERI NELLA SCUOLA, P.I. E TRASPORTI

Publie le mercoledì 26 maggio 2010 par Open-Publishing

IL 5 GIUGNO TUTTI/E IN PIAZZA A ROMA DAL 7 AL 15 SCIOPERI NELLA
SCUOLA, P.I. E TRASPORTI

Confederazione Cobas

26/05/2010 15:00

RESPINGIAMO LA FINANZIARIA-MASSACRO

LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA

Dopo che i governi europei hanno dilapidato centinaia di miliardi per
soccorrere banche e imperi finanziari, ora, partendo dalla Grecia,
aggrediscono i lavoratori/trici e i servizi sociali. E anche il
governo italiano vuole imporci che a pagare non sia chi la crisi l’ha
provocata ma ancora i salariati, i precari, i disoccupati, i
pensionati: come se non bastassero i milioni di licenziati e
cassaintegrati, l’ingigantimento del precariato, il massacro della
scuola pubblica con il taglio di 41 mila posti, mentre è enorme
l’evasione fiscale, la corruzione, la pressione del fisco sui salari e
sulle pensioni. Il governo vara una Manovra Finanziaria che colpisce
ulteriormente i salariati, in particolare del pubblico impiego e della
scuola.

Dopo che per mesi Berlusconi aveva spergiurato sulla favorevole
posizione economica italiana, ora, con un voltafaccia a 180°, viene
imposta una Manovra-massacro, definita “inevitabile per non finire
come in Grecia”. In tutto il P.I. verranno bloccati i contratti per
tre anni: e poiché, secondo i nuovi parametri dell’Ipca (indice
europeo prezzi), tale aumento sarebbe nel triennio oltre il 6%, 4
milioni di lavoratori/trici subiranno un taglio salariale tra i 1500 e
i 1800 euro. Nella scuola, si aggiunge il blocco per tre anni degli
“scatti di anzianità”, che, sommato al precedente, provoca un furto
salariale medio intorno ai 6000 euro. Per tutti i lavoratori si sposta
di un anno la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le
donne verrà anticipato al 2016 mentre i dipendenti pubblici verranno
derubati della liquidazione, ricevendola non più all’uscita dal lavoro
ma diluita in tre anni. Si dimezzano le spese per i precari del P.I. e
l’enorme taglio di finanziamenti a Comuni, Province e Regioni
significa o ulteriori tasse locali o drastica riduzione dei servizi
sociali. Infine, il governo vuole, con il “Collegato al Lavoro”,
togliere le residue garanzie giuridiche ai lavoratori, annuncia altri
attacchi al diritto di sciopero e continua a negare i diritti ai
sindacati di base.

Solo una generale, forte e rapida mobilitazione può bloccare la
Manovra-Massacro e modificare gli eventi. Dunque, come COBAS e USB-
Unione sindacale di base, promuoviamo per l’immediato (in
coordinamento con analoghe iniziative europee) dieci giorni di
manifestazioni e scioperi che proponiamo alle strutture sindacali,
sociali e politiche che vogliono che la crisi sia pagata da chi l’ha
provocata.

5 giugno Manifestazione nazionale a Roma (P.della Repubblica, ore 15)

7-8 giugno Sciopero della Scuola per l’intera giornata nelle Regioni
Emilia-Romagna, Calabria e provincia di Trento; 10-11 giugno nelle
Marche, Puglia e Veneto; 11-12 giugno in Sardegna e Umbria; 14-15
giugno in tutte le altre regioni e nella provincia di Bolzano.

11 giugno Sciopero nazionale dei Trasporti Urbani.

14 giugno Sciopero nazionale del Pubblico Impiego

Respingiamo il blocco dei contratti nel PI e degli scatti stipendiali
nella scuola. NO ai licenziamenti, all’attacco alla spesa sociale e ai
lavoratori pubblici, ai tagli nella scuola di 41 mila posti di lavoro,
SI alla assunzione stabile dei precari, alla tutela dei pensionati e
dei disoccupati. Cancelliamo il Collegato Lavoro. Tassiamo i grandi
patrimoni e le operazioni finanziarie. Contro l’attacco al diritto di
sciopero e ai diritti sindacali. A fianco dei lavoratori greci ed
europei in lotta.

Piero Bernocchi Portavoce nazionale COBAS

http://www.cobas-scuola.it/