Home > CRONACA NERA: ACCANIMENTO TERAPEUTICO SU CADAVERE

CRONACA NERA: ACCANIMENTO TERAPEUTICO SU CADAVERE

par Lucio Galluzzi

Publie le giovedì 4 agosto 2011 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing

... E NAPISAN IN VACANZA A STROMBOLI NON SCIOGLIE ANCORA LE CAMERE

Gli illusi che ieri si aspettavano un rinsavimento temporaneo, anche solo teatrale, del puttaniere, sono rimasti tali.

Chi, come me, ha voluto seguire l’informativa sulla crisi economica del nano bidone alle Camere, avendo preparato pop corn, Coca-Cola e rutto libero pro godimento spettacolo comico, è rimasto con un palmo di naso.

Sì, perché il pazzo pericoloso ha perso anche la capacità d’essere ridicolo.

Espressione impallata, viso asimmetrico, occhi sbarrati, incespica sulle parole, non sa quel che legge.

Non più patetico e neppure concreta macchietta petroliniana: è un disco morto rotto, inserito in un corpo sempre più devastato, un volto che ormai è solo una smorfia disgustosa, una facies ippocratica che tradisce le spatolate di cerone e rivela lo stato agonizzate avanzato del soggetto.

Lui è il Paese, la Nazione è sua, di proprietà personale il Governo e il Parlamento, suoi sono i deputati che si compra, ma soprattutto sua è la devastazione che incarna.

Se lui, come dice [e dice il vero in questo caso] è l’Italia, se è fallito sia mentalmente che fisicamente diventando un pericolo pubblico catastrofico, allora la Nazione è esattamente lui, come lui, uno specchio infrequentabile: l’Italia è grave perché Ballusconi esiste, purtroppo.

E’ quanto mai vero che la grave crisi che stiamo attraversando ha un nome preciso: Silvio Ballusconi.

Ieri, mentre seguivo le dirette dalle Camere, per un po’ ho pensato: "ma se quel tizio fosse mio padre, o mio nonno, vista l’età… vedendolo in queste condizioni vergognose e dolorose, che farei?".

E’ spontanea la risposta di cuore: gli direi di smetterla con l’ostensione della sua totale sofferenza, di avere un minimo di pudore, di piantarla di fare vergognose figure continue e ritirarsi dal circo che lo deride, soprattutto dal teatrino d’avvoltoi che davanti gli recita la standing ovattino, dietro a sua insaputa, gli dicono le peggiori cose [vedi Benita Petaccia Santadeché/Briatore-la Beata Nicole Minetti & Troie varie al telefono, Umilio Fede Retriever/Lele Mora…]

Ballusconi è un uomo estremamente ricco e come tutti i nababbi, vive in una realtà solo sua, lontanissima dal reale, invischiato in una fiaba che lo fa odiare da chi combatte tutti i giorni con la fame e la miseria, lo stipendio scarnificato dai suoi TremoRti, Sacconi e leBrunette varie, da tutti noi insultati dalla Casta che se ne fotte della Repubblica.

Credo che Ballusconi non sia una persona cattiva, sono convinto pure della sua generosità e quando parlano di lui definendolo Caritas [al di là che siano troie o meno], io ci credo; ma queste doti sono praticate solo ad uso e consumo privato suo, perché la malattia che da anni lo ossessiona e lo schiavizza lo ha reso completamente scemo e terrorizzato.

E chi è terrorizzato non può far altro che spargere terrore, meccanismo di difesa che tutti i dittatori posseggono per insuperata fase infantile.

Noi siamo i cani di Pavlov, mai il premier non ha preparazione umanistica.

Non ha preparazione. Non può e non vuole sapere cosa siano lo stimolo condizionato, le gole tagliate, i laboratori della morte in nome della stupidità.

Non vuole sapere dei Pavlov che si è scelto e dai quali si fa sorreggere, lui è ricco, paga, tutto finisce lì.

Non ha avuto problemi ad infangare famiglia e figli, ridurre la sua ex moglie Veronica ad uscire allo scoperto scrivendo alla stampa il perché abbandonasse la follia quotidiana.

Non si è neppure preoccupato di fermare i servi che scrivono sui suoi giornali, bloccando la campagna denigratoria e purulenta [metodo Boffo] scatenata contro la Lario.

Lei lo aveva detto, scrivendolo, lasciando traccia indelebile: "è un uomo malato, ho provato molte volte a chiedere aiuto ai suoi amici più vicini, ma niente… nessuno è intervenuto."

Come nella peggio DC.

Ballusconi non ha avuto alcun tipo di moto affettivo che lo muovesse a salvare quello che lui definiva dall’insetto Vespa "un grande amore". Non poteva.

La malattia non glielo permette.

Figurarsi se ora, a distanza di anni, peggiorato com’è, può iniziare un percorso di cura seria per recuperare moralità personale e senso di responsabilità.

E’ cotto marcio. Non ce la farà mai.

In questi giorni, dopo l’intervento al carpale, dimesso dalla clinica, ha subito organizzato un bunga bunga.

Non gli è più possibile uscire dal tunnel.

Come non uscirà mai dal terrore delle aule giudiziarie, fino a quando non sperimenterà l’umano battesimo di una condanna e della galera.

E’ un piccolo viziato che non vuole crescere.

Un tamarro travestito da passo dell’oca.

Un nano che non ha mai accettato d’essere basso, e per questa ragione soffre e fa soffrire.

Ha elaborato il falso complesso di superiorità e ieri ne ha data l’ultima prova: tutto va bene in Italia grazie a lui, tutta l’Europa lo invidia per la sua capacità di aver salvato la Nazione, dall’estero gli vogliono copiare il suo metodo politico che ha reso le famiglie italiane economicamente sicure e felici di spendere.

Tutto questo non è bastato ancora per dichiararlo "indegno" a governare.

Eppure le norme prevedono un procedimento specifico; lo avevano tentato con un capo dello Stato recente.

Per Ballusconi manco se ne parla.

Ed è altrettanto grave che questo Presidente della Repubblica, avendone i mezzi e il potere [art. 88 della Costituzione], in questo momento sia in vacanza a Stromboli, e non nel suo ufficio a sciogliere le Camere e permettere a noi cittadini di andare al voto e dire basta.

Sempre di più dobbiamo rimpiangere Pertini.

Lucio Galluzzi

©2011 Common Creative Licence

su Blogger

su ChiareLettere

su I Nuovi Mostri Oliviero Beha

su Liquida

su Report on Line

su BellaCiao

su faceBook

su Twitter

su Twubs Editor e Administrator Italia e Mondo per Iran Election