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Care pirla e cari pirla (Marco Travaglio)

Publie le domenica 7 marzo 2010 par Open-Publishing
2 commenti

Messaggio alla Nazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Care pirla e cari pirla che avete consumato diottrie a studiarvi le norme elettorali fino all’ultimo codicillo in corpo 2, avete consumato scarpe andando in giro a raccogliere firme regolari, vi siete congelati stazionando per ore ai banchetti per convincere i passanti a sottoscrivere le liste, avete rinunciato al tempo libero per inseguire gli autenticatori in capo al mondo e vi siete svegliati alle tre del mattino per presentarvi per tempo agli uffici elettorali, questo discorso a reti unificate è dedicato a voi imbecilli ancora convinti di vivere in uno Stato di diritto, in una democrazia fondata su elezioni regolari, cioè conformi alle leggi vigenti.

Spiacente di informarvi, casomai non ve ne foste ancora accorti, che viviamo in un regime fondato sulla legge del più ricco e del più forte, di chi grida e minaccia di più. Una legge che varia a seconda delle esigenze del più prepotente. Se, puta caso, costui vìola la legge, non ha sbagliato lui: è sbagliata la legge, che viene cambiata su due piedi. Se poi, puta caso, la Costituzione non lo consente, non è sbagliata la nuova legge: è sbagliata la Costituzione. Che si può cambiare come un calzino sporco . Se penso che da cinquant’anni mi chiamano “il figlio del re” per la mia somiglianza con Umberto II, mi scompiscio. Hanno sbagliato re: io sono l’erede di Vittorio Emanuele III, quello che nel 1922 non mosse un dito contro la marcia su Roma e nel 1943 se ne fuggì a Brindisi. Sempre di notte. Infatti quando ho firmato il decreto salva-Banana? Di notte. Del resto chi sono io per respingere una legge con messaggio motivato alle Camere come previsto dall’articolo 74 della Costituzione? Mica sono il garante della Costituzione. L’ho già detto per lo scudo fiscale: se non firmo, quelli mi rimandano indietro la stessa legge e poi devo firmarla comunque. Tanto vale farlo subito. A chi mi prospetta le dimissioni, rispondo che non conosco questa parola: sono in Parlamento dal 1953, figuriamoci. E in vita mia ho fatto ben di peggio che firmare leggi illegali: ho plaudito all’invasione sovietica dell’Ungheria, ho attaccato Berlinguer che evocava la questione morale, ero amico di Craxi, ho scritto pure alla vedova che il marito corrotto era un perseguitato.

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Messaggi

  • MA NON SAPETE CHE ORAMAI L’ITALIA E’ UN REPUBBLICA DELLE BANANE!!! TOCCA A NOI FARE QUALCOSA, PER SALVARE IL SALVABILE, PERCHE’ ANCHE IL NOSTRO EMERITO PRESIDENTE DELLA REPUBLICA NAPOLITANO, HA GETTATO LA SPUGNA, E PURTROPPO HA LANCIATO UN BRUTTO SEGNALE,COME DIRE CHE QUI COMANDA SOLO CHI è IL PIù FORTE...E CHE LE ISITITUZIONI E LE LEGGI SERVONO A BEN POCO!!!

  • Mi sono guardato il filmato denuncia per i rimborsi dei voli dell’allora euro-deputato Napolitano ed ho compreso che quando si è ricattabili e, forse, ricattati, si mettono le firme in fretta sotto ogni foglio che viene posto sul tavolo presidenziale da CHI sa e non dice; ma minaccia.
    E’ questa una delle verità?