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Caro presidente Monti, lei rischia di assestare un colpo mortale a un centinaio di giornali
Publie le domenica 11 dicembre 2011 par Open-Publishing4 commenti
Come Lei certamente sa la manovra che il Suo governo ha predisposto rischia di assestare un colpo mortale a un centinaio di giornali che attualmente usufruiscono dei contributi diretti all’editoria ex legge 7 agosto 1990, n. 250: un sostegno già erogato in misura modesta e incerta negli importi, oltre che pesantemente differito nel tempo.La cessazione dell’applicazione della legge n. 250, prevista all’articolo 29 del recente decreto, avrà riflessi gravissimi sul pluralismo dell’informazione e sulla stessa democrazia, considerato che causerà la fine delle pubblicazioni per l’intero settore della stampa di partito, cooperativa e di idee, notoriamente penalizzato da forti disparità nell’accesso al mercato pubblicitario.
Le saranno altrettanto note le conseguenze occupazionali dell’entrata in vigore dell’articolo 29 del decreto e il contraccolpo economico per l’erario, in relazione agli oneri assistenziali che lo Stato dovrebbe accollarsi in seguito alla chiusura di molte decine di testate e la conseguenza perdita di molte centinaia di posti di lavoro, per un volume di spesa persino superiore a quello che sarebbe necessario per reintegrare il Fondo per l’editoria. Quanto alla necessità, altresì prevista dall’articolo 29 del decreto, di stabilire diversi, più severi e oggettivamente verificabili criteri di accesso ai contributi, Le ribadiamo che un rigoroso riordino del settore e il disboscamento della giungla delle sovvenzioni è una rivendicazione che noi per primi abbiamo più volte avanzato, sempre inascoltati.
Se però i tempi di questo auspicabile intervento di riordino dovessero risultare lunghi, e si procedesse nel frattempo con i tagli di risorse previsti, la riforma arriverebbe a situazione ormai compromessa, quando i giornali in questione avranno gioco forza cessato di esistere. Nel rivolgerLe la richiesta di un incontro urgentissimo, Le anticipiamo l’invito a un intervento che scongiuri l’apertura di una grave crisi occupazionale ed eviti in extremis un vulnus irreversibile alla libertà di stampa.
di C. Sardo, l’Unità - S. Menichini, Europa - M. Tarquinio, Avvenire - L. Boriani, la Padania - D. Greco, Liberazione - N. Rangeri, il Manifesto - M. De Angelis, Secolo d’Italia - E. Macaluso, Riformista - F. Zanotti- Fisc
Messaggi
1. Caro presidente Monti, lei rischia di assestare un colpo mortale a un centinaio di giornali, 12 dicembre 2011, 09:01, di aldo rho
beh insomma, un po’ d’ordine va fatto. Troppi giornali vivono di rendita . Direi che l’aiuto per le copie realmente vendute e non solo stampate potrebbe essere un compromesso accettabile
2. Caro presidente Monti, lei rischia di assestare un colpo mortale a un centinaio di giornali, 12 dicembre 2011, 12:22
la realtà è che moltissimi giornali vivono esclusivamente di " aiuti" all’editoria e non di vendite all’edicola tra cui decine e decine di giornali "di partito" come l’Avanti di Lavitola che ha avuto 20 milioni di euro negli ultimi 4 anni a fronte di poche decine di copie vendute in edicola od "il campanile" di Mastella e molti altri. Altro che " libertà di stampa"!!!!!michele
1. Caro presidente Monti, lei rischia di assestare un colpo mortale a un centinaio di giornali, 12 dicembre 2011, 12:45, di mirko
Bene allora bisogna eliminare gli sprechi e gli imbrogli, non certo fare questi tagli all’editoria (che vorrei ricordarlo è cultura).
Cmq non esistono giornali che vivono con la sola vendita. La differenza è che spesso non si sa bene come arrivino i soldi oppure come si invogli la pubblicità.
3. Caro presidente Monti, lei rischia di assestare un colpo mortale a un centinaio di giornali, 12 dicembre 2011, 20:34
In linea teorica avresti ragione " mirko" ma la realtà è che quando chiedi ad un politico di fare dei distinguo o farà una commissione che costerà milioni di euro di gettoni presenza e consulenze senza produrre assolutamente nulla oppure chiuderà i giornali culturali e non quelli suoi e degli amici suoi e quindi " cada Sansone con tutti i filistei" nel senso che è meglio che chiudano tutti e riaprano quelli interessanti e quindi letti! Peraltro molte testate potrebbero riaprire sul web e lì si vedrebbe chi ha veramente lettori e chi no.michele