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Charle referendum PMA: per conoscenza e per aderire

Publie le giovedì 31 marzo 2005 par Open-Publishing

Ieri 30 Marzo 2005 si è costituito il Comitato Referndum di Bologna per
l’abrogazione parziale della Legge 40 sulla fecondazione assistita.

Del Comitato fanno parte per ora, donne e uomini di diverse
appartenenze:

CGIL, DS, Rifondazione Comunista, Radicali, Verdi, Italia dei Valori,
Arci,Arci Lesbica, Donne in Nero, Udi, Mit, Sexi Shoc, Associazione
Orlando, ma l’adesione si apre a tutte le Associazioni e le singole
persone che vorranno starci e che invitiamo a sottoscrivere il testo
dell’appello (in allegato), inviando una mail, a Ivana Sandoni della
CGIL al seguente indirizzo:

ivana_sandoni@er.cgil.it

oppure un fax - 051 251062

IL Comitato di Bologna è di emanazione diretta del Comitato Nazionale
(sito nazionale www.comitatoreferendum.it), ma si autofinanzia per lo
svolgimento di tutte le attività , avrà sede negli uffici dell’Arci
Provinciale in Via Saffi, 69 (messo a disposizione dall’Arci di Bologna,
che ringraziamo per la disponibilità e sensibilità dimostrata), questa
sede sarà operativa nei prossimi giorni.
IL 9 Aprile faremo una conferenza stampa nella quale renderemo noto,
anche, un numero di conto corrente, per tutte e tutti coloro che
vorranno sostenere anche attraverso un contributo economico questo
percorso in difesa della civiltà , della laicità , delle libertà e della
democrazia nel nostro paese.

APPELLO COMITATO REFERENDUM BOLOGNA

Siamo donne e uomini di Bologna che voteranno SI’ ai QUATTRO
REFERENDUM parzialmente abrogativi della legge 40 sulla FECONDAZIONE
ASSISTITA, per modificare radicalmente una legge ingiusta e
cattiva nelle parti che ledono la salute della donna e la libertà di
ricerca scientifica, negano la fecondazione eterologa (cioè la
fecondazione realizzata grazie ad un donatore esterno alla coppia), e
che, equiparando i diritti del concepito a quelli della madre, aprono
la strada alla possibile rimessa in discussione
della legge 194.

Di fronte ad una maggioranza parlamentare che ha approvato norme
ingiuste, inutilmente crudeli, intrise di divieti per la donna e per
le coppie, di obblighi per la comunità medica e scientifica,
discriminatorie per censo, riteniamo che i referendum che cancellano
le parti più crudeli e punitive della legge siano la strada
necessaria per cambiare una legge così sbagliata.

Dopo la sua approvazione, sono in costante aumento i viaggi della
speranza all’estero perché nessun altro paese d’Europa ha una legge
tanto punitiva.

In nessun altro paese si registra un insieme di divieti tali da
provocare assurde malvagità sulle donne e sul loro corpo, fino
a imporre il trasferimento in utero di embrioni, anche se malati.

In nessun altro paese viene negata alla scienza la possibilità di
studiare terapie, che potrebbero diventare risolutive, per le
malattie cardiovascolari e per malattie sociali oggi incurabili, come
il diabete, l’Alzheimer e il Parkinson.

La vittoria dei SI’ ai quattro referendum potrà contribuire a rendere
più libero e rispettoso delle diverse convinzioni, il dialogo sulle
questioni della bioetica e sulle norme che regolano la fecondazione
assistita.

I riferimenti per noi sono il principio della laicità dello stato,
il sostegno alla libera scelta delle persone, il sostegno alla
ricerca scientifica, l’affermazione dell’autodeterminazione delle donne.

Il referendum è una occasione di confronto democratico al quale
nessuno dovrebbe onestamente sottrarsi.

E invece, rendendosi conto di non poter raccogliere su questi temi
il consenso della maggioranza del Paese, la Chiesa ha seguito un’altra
strada, ha invitato i cattolici a non andare alle urne. E, dunque, a far
fallire il referendum.

Questo è estremamente grave, perché è una vera e propria ingerenza
negli affari dello Stato.

Chiediamo alle donne e agli uomini di Bologna di andare a votare in
massa.

Il nostro è un appello ad un impegno straordinario perché le cittadine
e i cittadini di Bologna si esprimano contro quelle norme della
legge 40, lesive a nostro avviso della dignità e della salute della
donna e della ricerca scientifica.

Raggiungere il quorum al referendum è decisivo, come è decisivo far
vincere i si’.

Nel sottoscrivere questo appello, ci impegniamo a sensibilizzare le
cittadine e i cittadini di Bologna e dei Comuni della sua provincia
per affermare valori di civiltà e di democrazia.

Bologna, 30 marzo 2005