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Cile: riparte il progetto Hidroaysen, aperto il "dialogo" con le comunità locali
par Mattia Laconca
Publie le martedì 6 dicembre 2011 par Mattia Laconca - Open-Publishinghttp://perlalottacontinua.iobloggo.com/
Riparte a fine 2011 il progetto HIDROAYSEN sviluppato dal consorzio formato da ENDESA e la cilena COLBUN per la costruzione di cinque enormi dighe per la produzione e trasmissione di energia idroelettrica. La notizia la riporta in data odierna il quotidiano economico cileno DIARIO FINANCIERO. Il blog si è già occupato della questione nel marzo dello scorso anno, l’articolo è visionabile cliccando QUI.
I dirigenti HIDROAYSEN hanno ufficialmente aperto canali di "dialogo" nei municipi di Chaitén, Amengual, Simpson Valley e Puerto Tranquilo con le comunità interessate dalla serie di opere che taglieranno in due l’immensa regione della Patagonia con oltre 2000 chilometri di cavi e tralicci. Di mezzo, anche i finanziamenti dell’Unione Europea racimolati dagli sforamenti dei vari Paesi rispetto ai parametri recepiti da Bruxelles sul Protocollo di Kyoto: in un simile contesto, con una mangiatoia piu’ larga, il governo presidenziale dell’ex uomo di Pinochet, Sebastian Pinera, non ha posto limite alcuno all’espansione imprenditoriale in una delle ultime terre incontaminate del pianeta.
Una colossale ferita ambientale che non si limiterà alla foresta, ma arriverà a modificare anche l’area intorno al lago Yelcho, altro prezioso elemento per l’equilibrio dell’ecosistema locale a cavallo tra la fitta vegetazione e l’imponente sistema montuoso andino, in una zona già attraversata dai ponti e dalle smisurate dimensioni della CARRETERA AUSTRAL, unica infrastruttura d’importanza transnazionale presente.
Una veduta sul lago Yelcho. Qui passerà una delle tre varianti (Foto di Pablo Trivinho)
Il tracciato partirà dalla città di Cochrane attraversata dal Rio Baker, nella Regione Aysèn, per poi risalire verso nord includendo tre varianti nelle zone di Coyhaique, la Junta e per ultimo appunto, il lago Yelcho. Il consorzio prevede di presentare entro marzo 2012 lo studio di impatto ambientale dello sterminato elettrodotto.
L’enorme movimento che andava sviluppandosi in seno al Paese per i beni comuni ed il principio di sostenibilità ha dunque meno di tre mesi di tempo per ricostituire un insieme unito e numeroso, che ad inizio 2010 marciava compatto contro lo sfruttamento incontrollato delle risorse idriche del Paese, prima del devastante sisma di febbraio del nono grado Richter che ha messo in ginocchio uno stato già fragile, in particolare nelle periferie. In uno scenario interno reso ancora piu’ duro dalla decisione politica di Pinera di scoprire le carte e mostrare la ferocia ed il bastone solo un anno dopo contro il movimento studentesco. In nome e per difesa di un sistema dell’istruzione scritto proprio dal sodale Pinochet. E mai abolito.