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Condanne a morte in Iraq: l’Onu cerca di fermare il boia

Publie le domenica 21 agosto 2005 par Open-Publishing

Condanne a morte in Iraq: l’Onu cerca di fermare il boia
REDAZIONE

Salvare la vita di Sayan Ahmad al Jaf, Udai Daud al Dulaimi e Taher Jassem Abbas. Questa la disperata missione delle Nazioni Unite, che hanno condannato la decisione delle autorità di Baghdad di riprendere le esecuzioni. Al Jaf, al Dulaimi e Abbas saranno i primi tre condannati a fare i conti con il boia dalla caduta del regime di Saddam Hussein. Sono stati giudicati colpevoli lo scorso maggio da un Tribunale di Kut per "attività terroristiche" (rapimenti, stupri e uccisioni), ma la presidenza della Repubblica ha controfirmato la sentenza solo alcuni giorni fa. Non è ancora del tutto chiaro se il documento porti l’autografo di Jalal Talabani, che si è sempre contraddistinto per la sua battaglia contro la pena di morte, o del suo vice Adel Abdel Mehdi. Ma quello che è certo e che - salvo rare eccezioni - tutti gli esponenti politici del nuovo Iraq ritengono legittima la pena capitale, addirittura essenziale con la rivolta in atto. "Le esecuzioni sono importanti per difenderci dai terroristi che ci uccidono", ha affermato solo pochi giorni fa un parlamentare curdo.

"Le sentenze capitali non aiutano a diminuire né i crimini, né le violenze - ha invece sentenziato oggi Ashraf al Qadi, rappresentante del Palazzo di Vetro a Baghdad - noi siamo profondamente amareggiati per la decisione di condannare a morte 3 iracheni. Anche la Commissione dei diritti dell’uomo di Ginevra ha condannato l’applicazione della pena di morte, in una recente risoluzione del 20 aprile 2005".
Concetti analoghi erano già stati espressi anche dall’associazione "Nessuno tocchi Caino", da sempre in prima linea contro i verdetti di morte.
"Non è il modo migliore per presentare al mondo il nuovo Iraq - aveva tuonato alcuni giorni fa Sergio D’Elia - quello di Saddam, insieme alla Cina e all’Iran, era sempre salito sull’orribile podio dei primi tre paesi-boia del mondo".

http://www.centomovimenti.com/2005/agosto/20_onu.htm


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