Home > Connettiamoci
Connettiamoci
par Claudio Grassi
Publie le giovedì 1 dicembre 2011 par Claudio Grassi - Open-Publishing
Domani, a Napoli, inizia l’ottavo congresso del Partito della Rifondazione Comunista. E’ il congresso del ventennale. Esso avviene in un momento di difficoltà (la scissione consumatasi dopo Chianciano è stata la più pesante dal 1991 ad oggi), ma anche di potenzialità (il nuovo quadro politico necessita di una opposizione di sinistra e noi siamo naturalmente collocati in questo spazio).
Prima di fare qualche breve riflessione politica vorrei riportare un po’ di dati sul nostro congresso. Alla fine di questo post ci sono i link con tutti i dati federazione per federazione con i voti in numeri assoluti e in percentuale, documento per documento. Così come potrete leggere le percentuali di partecipazione al voto delle nostre iscritte e dei nostri iscritti.
Nella crisi che tocca tutti i partiti politici forse sarebbe stato più “saggio” non divulgare dati, limitarsi in una qualche intervista a dare qualche numero “gonfiandolo” un po’, come fanno un po’ tutti. Noi abbiamo fatto un’altra scelta, quella della massima trasparenza. Come responsabile d’organizzazione sono orgoglioso di questo, anche se ciò mette in luce, oltre alle nostre potenzialità, anche le nostre debolezze.
I numeri
Abbiamo svolto 1259 congressi. Prima di questi congressi abbiamo tenuto 120 comitati politici federali nei quali sono stati presentati e sottoscritti i documenti e nei quali sono state elette le commissioni congressuali provinciali.
In questi congressi hanno votato 16.790 compagne e compagni. Gli iscritti del 2010 su cui sono stati calcolati i delegati erano 40.770. La percentuale dei votanti rispetto agli iscritti del 2010 è stata quindi del 41.8 per cento. Una percentuale inferiore a quella del precedente congresso di Chianciano. Tuttavia ritengo che il confronto vada fatto con congressi analoghi, dove si è presentata una mozione di larga maggioranza e una di minoranza (1996 o nel 1999) e non in congressi con esiti incerti (Venezia o a Chianciano) dove la partecipazione al voto, per questo motivo, è lievitata. Se si confronta appunto il dato con quello di questi congressi, si rileva che la partecipazione a questo congresso rientra perfettamente nella media.
Dopo i congressi di circolo si sono svolti i 120 congressi di Federazione dove sono stati eletti i 500 delegati che parteciperanno al congresso di Napoli. Una nota positiva di questi congressi è che ad essi sono intervenuti ovunque numerosi invitati di forze politiche democratiche e di sinistra, esponenti delle amministrazioni, dei movimenti, del mondo sindacale e dell’associazionismo.
Sono stati presentati tre documenti. Il primo documento ha raccolto 13.648 voti, pari all’81.29%, il secondo documento 2.248 voti, pari al 13.39%, il terzo documento 894 voti, pari al 5.32%.
La Regione dove la mozione 1 ha il maggior consenso è la Sardegna con il 94.5%.
La Regione dove la mozione 2 ha il consenso più alto è la Liguria con il 33.8%.
La Regione dove la mozione 3 ha il consenso più alto è il Molise con il 42.1%.
Il capoluogo di Regione dove la mozione 1 ha il maggior consenso è Cagliari con il 98.7%.
Il capoluogo di Regione dove la mozione 2 ha il maggior consenso è Genova con il 47.5%.
Il capoluogo di Regione dove la mozione 3 ha il maggior consenso è Campobasso con il 62.9%.
La Regione con la più alta partecipazione al voto è il Molise con il 50.9%.
Il capoluogo di Regione con la più alta partecipazione al voto è Genova con il 63.9%.
Breve riflessione sui risultati dei documenti
Il documento di maggioranza raccoglie quasi l’82% dei consensi. Si tratta di uno dei dati più alti conseguiti dal documento risultato maggioritario dal 1991 ad oggi.
La somma dei due documenti di minoranza – circa il 18% – è, più o meno, il dato raccolto dal documento di minoranza in congressi analoghi a questo e cioè quelli del 1996 e del 1999, quando la maggioranza, pur articolata al proprio interno, è stata capace di unirsi.
Gli emendamenti, come già dicevo nel precedente post, in questo congresso non sono riusciti ad affermarsi. I due emendamenti Valentini-Bonadonna sono stati approvati in due federazioni. Dei quattro emendamenti Forenza-Barbarossa-De Cesaris, due sono stati approvati in 8 federazioni e 2 in 5 federazioni.
Qualche riflessione
In ogni congresso si discutono documenti politici (nella tradizione del nostro partito sempre più di uno), in genere anche molto lunghi, nei quali si fanno analisi e si tenta di delineare una proposta politica su cui impegnare il partito. Ciò è avvenuto anche in questo congresso. Nella nuova fase, con il governo Monti, il progetto e’ quello di costruire una opposizione di sinistra. Non si tratta, come dicono i mezzi di informazione, di un governo “tecnico”, come se quello che decide di fare fosse ineluttabile e, quindi, senza alternative. Si tratta di un governo che ha un mandato preciso: approvare le ricette della BCE e cioè, come vediamo in queste ore, taglio alle pensioni, privatizzazioni, ulteriore riduzione dei diritti per il lavoro. Le stesse ricette di questi 20 anni che sono la causa vera della crisi che stiamo vivendo. Non è un governo tecnico, quindi, ma un governo politico sostenuto da una grossa coalizione. Sarebbe una sciagura se ad esso si contrapponesse solo una opposizione di estrema destra come quella della Lega.
La nostra opposizione deve avere l’ambizione di essere maggioritaria. L’esito dei referendum, i risultati delle amministrative, le massicce mobilitazioni di questo ultimo anno (dal 16 ottobre 2010 al 15 ottobre 2011), ci dicono che è possibile.
Quindi: opposizione di sinistra, costruzione della sinistra di alternativa di cui la Fds è il primo passo (si tratta di aprire una franca discussione per superarne i limiti), elaborazione di un programma alternativo a quello liberista, chiaro, fatto di pochi punti credibili e praticabili (la finanziaria alternativa di Sbilaciamoci potrebbe essere assunta).
Il congresso, come dicevo, è questo. Cerca di tracciare una linea. Ma non è solo questo. Anzi, a mio giudizio non è principalmente questo. Un congresso viene spesso ricordato per le scelte che in esso fanno i gruppi dirigenti, per come si collocano. Il dato importante di questo congresso è che il gruppo dirigente, a differenza di quanto avvenne nei due precedenti congressi di Venezia e di Chianciano, ha scelto la strada della sintesi e dell’unità. Dobbiamo valorizzare questa scelta, dobbiamo renderla stabile. Essa è vitale. E’ la precondizione per provare a ripartire. E’ l’elemento essenziale per ricostruire la connessione – come ci dice l’azzeccato titolo di questo congresso – con il nostro popolo.
Provare e riprovare, lo dobbiamo fare.
RISULTATI DEFINITIVI VIII CONGRESSO
PARTECIPAZIONE
http://www.claudiograssi.org/wordpress/2011/12/connettiamoci/