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Considerazioni sul 15 ottobre romano

par Salvatore Santoru

Publie le lunedì 17 ottobre 2011 par Salvatore Santoru - Open-Publishing

Di Salvatore Santoru
‎"Tutti vedono la violenza del fiume in piena,nessuno vede la violenza degli argini che lo costringono." Bertold Brecht
In questo articolo non intendo affrontare i temi,molto discussi in questi giorni,sulla cosidetta "anomalia italiana",sulla riuscita o meno della manifestazione romana o su i dubbi su possibili infiltrazioni e sul solito tormentone dei "black block"(e su questo c’è da ricordare che non esiste un movimento "black block",essendo una tattica utilizzabile da chiunque,per approfondimenti rimando al mio articolo relativo alle vicende della Val di Susa "Criminalizzazione del dissenso:lo spauracchio black block").Su ciò penso che bastino queste parole di Maso Notarianni su Peace Reporter "Dopo di che, qualche infiltrato da solo non basta. La provocazione per attecchire deve aver terreno fertile. E terreno fertile in questo periodo ce n’è quanto si vuole. Pure troppo." (dall’articolo Una (mal)sana via di mezzo).Ciò che intendo affrontare,invece,è il tema su quella che io chiamo "moralità di convenienza" ,attegiamento che in questi giorni abbiamo visto regnare sovrano nelle dichiarazioni dei politici(e non solo)alla tv. Abbiamo sentito la condanna bipartisan delle violenze e degli scontri ,l’indignazione e la sorpresa per ciò che era successo,l’identificazione con il male (quasi)assoluto" per quella parte di manifestanti violenti,se non tout court di tutti i manifestanti(e certi hanno fatto di tutta l’erba un fascio).Questi stessi politici(e non) che oggi si presentano come "condannisti" della violenza sono gli stessi che in modo bipartisan(tranne qualche eccezione)sette mesi fa stavano(e stanno)dalla parte della violenza,del terrore,della guerra,dei bombardamenti e massacri di uomini,donne e bambini,del saccheggio coloniale con bombe all’uranio impoverito, del terrorismo di Stato, oggi in Libia,ieri(e ancora oggi)Iraq,Afghanistan,e ancora Serbia,Somalia e così via.Politici e non solo:basti vedere il banchiere Mario Draghi(che tra l’altro prima dell’inizio della manifestazione ,con gran faccia di spe.cul.at.o.re,aveva dato opportunisticamente il suo sostegno)oggi "condannista" delle violenze nelle dichiarazioni,ieri svenditore dell’Italia e odiernamente scrittore di lettere "segrete" inidirazzate al governo aventi esplicito incitamento ad eseguire più in fretta possibile il massacro sociale nel nome delle banche,della crescita e del capitalismo finanziario.Intanto,in questi giorni fiumi di inchiostro e di parole si sprecano sui fatti di Roma,mentre Di Pietro invoca lo Stato di Polizia con il ritorno alla "Legge Reale",Maroni agita lo spettro del terrorismo e della violenza politica stile anni 70(e su questo c’è da temere visto come sono andate le cose in Italia in quegli anni di strategie di tensioni)per giustificare più repressione, incominciano a notarsi certe "coincidenze storiche" con i primi anni venti del Novecento,ma dei problemi,del disagio della gente che la crisi accentua,dei disastri,delle violenze che il capitalismo finanziario porta in Italia,in Europa e nel mondo si preferisce non parlare.Chiudo con le parole di un’articolo del blog l’Incarcerato:"basta un giorno che subito dimentichiamo che la vera violenza la subiamo ogni giorno con lo sfruttamento del lavoro, la precarietà, la disoccupazione, gli omicidi di Stato, l’impoverimento della classe una volta definita media e tutta la distruzione della scuola e sanità, le due architravi del benessere civile. "
http://informazioneconsapevole.blogspot.com/2011/10/considerazioni-sul-15-ottobre-romano.html