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Carissimi/e,
Cos’è DB, non è niente di strano, è l’acronimo di Deutsche Bank.
Cosa sta accadendo in DB?
Un po’ quello che vi abbiamo raccontato sulla vicenda Unicredit della cessione del ramo d’azienda dei back office.
DB ha chiamato i sindacati e ha comunicato la decisione di cedere le attività del GLS CRES (per GLS sta Global Logistic Services). Sindacati che hanno contestato subito la violazione delle normative contrattuali.
Come vedete la problematica si allarga a macchia d’olio coinvolgendo le banche che puntano tutte alla evidente politica del risparmio sul costo del lavoro creando così continui esuberi.
I 55enni costano troppo, stanno tutti nei back office (alcuni logorati da anni di lavoro in agenzia, altri ormai privi di stimoli a causa di un sistema a dir poco disincentivante se non demoralizzante) e il loro lavoro, ormai di basso valore aggiunto, va esternalizzato ai service esterni (che pagano giovani sotto pressione a 1000 Euro applicando contratti precari) o ceduto in blocco come appunto ora in DB e Unicredit.
Il sindacato da parte sua, in sede di rinnovo del contratto nella piattaforma presentata, ha richiesto l’allargamento delle garanzie di mantenimento dell’Area Contrattuale per le attività non tipicamente bancarie e ritenute dalle aziende non di CORE BUSINESS.
Sì perchè la cessione del ramo d’azienda potrebbe far cambiare tipologia di contratto con la costituzione di società ad hoc (NEW-CO che applicano contratti diversi ad es. del commercio, con meno tutele e minor retribuzione).
Il tema coinvolge tutte le banche, cambia solo il modo diverso di affrontarlo.
Da noi, per il momento, prevale la strategia aziendal-francoise di esternalizzare il lavoro del back office, mantenendo la governance e il now-how dei processi, ma comprimendolo sempre di più.
Finora gli equilibri si sono mantenuti grazie anche alla politica degli esodi volontari.
Ma l’evoluzione negativa che si sta progressivamente delineando è che la generazione dei 55enni non avendo più i requisiti all’accompagnamento (max 60 mesi) per accedere alla pensione (allungamento dell’età pensionabile), non potrà più uscire anticipatamente.
La tenuta del sistema reggerà fino a quando la taratura del numero di dipendenti in servizio in rapporto alla dimensione aziendale risulterà congrua.
Ma in futuro?
Le mire espansionistiche sulla rete (che teoricamente creerebbero occupazione), registrano un impasse, dovuto alle carenze organizzative e di business del ns. commerciale che non riesce a essere competitivo o quantomeno aggressivo rispetto a quello dei ns. competitor e al momento recessivo di congiuntura.
I processi d’altro canto si sviluppano sempre con maggiore automatismo, maggiori sinergie, il che riduce fisiologicamente e progressivamente la necessità di forza lavoro.
Abbiamo anche società del gruppo parcheggiate, che non si sa se verranno inglobate (vedi findomestic-1500 dipendenti)
Al momento assistiamo solo a qualche sparuto gruppo che passa in BNL attraverso procedure di conciliazione (novazioni c/o ABI).
Stanno passando in BNL altre 80 risorse di Artigiancassa; ne rimangono così solo 70 in una azienda che segna rosso fisso in bilancio e sempre minori commesse perchè il credito agli artigiani erogato con leggi ad hoc, ancorato a criteri burocratici, mostra scarsa dinamicità, fruibilità macchinosa e poca convenienza rispetto ai tassi ordinari dei prestiti e dei mutui correnti offerti dalle banche con velocità inaudita.
Vedremo, ma il panorama non è roseo, ed è chiaro che già stiamo molto in ritardo per arginare il fiume straripante delle esternalizzazioni, del lavoro dato in appalto o a consulenti esterni.
Il focus sindacale viene sistematicamente dirottato su temi, sia pur rispettabili, ma di seconda linea, quali ad esempio la travel-policy o il 25 aprile, dandoli in pasto ai lavoratori e giustificare il proprio attivismo.
Fisac-Cgil Aldobrandeschi
Messaggi
1. D.B., 12 ottobre 2011, 10:00
Le parole sono appropriate ed anche i temi trattati sono degni di lode, peccato che la Fisac CGIL Aldobrandeschi non si ricordi che la Camusso (CGIL ) abbia firmato insieme ad altri sindacati che conosciamo benissimo l’accordo del 28 giugno. Accordo con la Confindustria sulle deroghe contrattuali, quello insomma che ha proposto e a Pomigliano, e non solo, ha attuato Marchionne. In quell’accordo sono stati messi al rogo molti dei diritti dei lavoratori e lavoratrici, diritti conquistati con dure lotte per ottenete contratti nazionali di lavoro degni di questo nome.
I diritti, dunque, messi sotto le scarpe di Marchionne, della Marcegaglia e della Camusso.
Poi voi ci venite a parlare di scorpori di esternalizzazioni, di richiesta nella nuova piattaforma del CCNL di mantenimento dell’Area contrattuale per le attività tipicamente bancarie. Mi sembra più che altro una presa per i fondelli, “la mano sinistra non sa quello che fa la mano destra”.
Diteci una buona volta cosa volete. Da che parte state.
Questo stare con due piedi in una scarpa, un po’ qui e un po’ li’, non aiuta nessuno, tantomeno i lavoratori, né gli ultracinquantenni ormai dimenticati dall’Azienda, né i giovani (pochi al dire il vero) che vengono assunti.
Naturalmente la domanda che ci siamo posti è: LA FISAC ALDOBRANDESCHI dove era quando è stato firmato l’accordo? Dove era quando si è aperta la porta alla Confindustria, all’ABI ecc.?
A mia memoria non ricordo né un volantino, né una mail, né un sit-in e non mi risulta che faccia parte dell’area più critica della CGIL.
Ora viene a fare il predicozzo, vuole essere la prima della classe.
Ben vengano denunce sulle esternalizzazioni, sui back-office contenitori di lavoratori da “espellere”, ben venga la difesa di quei lavoratori più deboli (precari, giovani interinali), ma, senza una netta presa di posizione, di tutto questo restano soltanto le parole che purtroppo il giorno dopo vengono dimenticate dall’Azienda e dai lavoratori.
N.B. mi sembra di ricordare volantini della FIBA che parlavano di Travel Policy
Siamo arrivati al…… separati in casa?