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Dazibao Internazionale Elezioni-Eletti
di Viviana Vivarelli
Da una analisi dettagliata del voto americano (Stefano Rizzo- Aprile) molte valutazioni esagerate dei giornali si ridimensionano.
L’America e’ un po’ piu’ fascista, senza dubbio, un po’ piu’ fondamentalista, ma non cosi’ tanto come si dice.
Le file ai seggi sono dovute solo alla scarsita’ del personale, prodotto di una pessima organizzazione.
Dalle ultime elezioni la popolazione e’ aumentata, producendo quasi 12 milioni di elettori potenziali in piu’, e, poiche’ la percentuale del voto e’ del 53,25%, avranno votato di questi 6.382.000, nessuno ne ha tenuto conto.
Votano per Kerry 55.905.023 (48%) elettori
per Bush 59.424.706 (51,0%):
(insomma- non ho i dati della popolazione americana nel 2004- ma, se sono 300 milioni, ogni volta che parliamo con un americano, abbiamo una probabilita’ su cinque di parlare con uno che ha votato Bush e 4 no)
Nel 2000 avevano votato per Gore 50.999.897 (48,38%).
Quindi Kerry ha avuto 5 milioni di voti in più, prendendo anche i voti per Nader.
Se dei nuovi elettori il 48% ha votato per lui, avrebbe dovuto avere 3 milioni di voti in più mentre ne ha avuti solo 2 milioni e mezzo, perdendo mezzo milione di voti (e’ grave ma non come sembrava).
Bush avrebbe dovuto guadagnare 3 milioni e mezzo di voti naturali in più, ne ha presi 5 milioni e mezzo, un aumento, certo, ma non quella travolgente vittoria che si e’ detto.
Bush è passato dal 47,87 % al 51,0 %: una differenza di poco più di 3 punti.
Non e’ vero dunque che si sia stato un drammatico incremento dei votanti, solo due punti (dal 51,3 al 53,2 per cento), inferiore ad esempio a quello registrata nelle elezioni presidenziali del 1992 in cui fu eletto Clinton (55,09%).
Con questi voti si vince ma, che Bush lo voglia o no, restano un bel po’ di americani contrari.
Pero’ si vince. "A fronte di un partito democratico il cui candidato non ha saputo mobilitare, nonostante circostanze eccezionalmente “favorevoli” (la guerra, l’economia, il desiderio di cambiamento, l’oggettiva pochezza umana e intellettuale dell’avversario) l’elettorato progressista, c’è stato un partito repubblicano che, giocando a proprio favore gli stessi temi, e coltivandone alcuni nuovi di sicuro effetto (Dio, patria e famiglia, ma anche no all’aborto e ai gay e si’ alla guerra) ha rafforzato le schiere dell’elettorato tradizionalista. "
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Alla vittoria di Bush dobbiamo aggiungere che tutti i principali posti di comando americano, dai giudici, ai congressisti, agli sceriffi di contea ecc. andra’ a repubblicani. Fermo restando l’alto numero degli avversari di Bush, un’ondata di cariche e di nomine portera’ al potere in ogni luogo d’America uomini del presidente.
La cosa gravissima che si aggiunge a questo disastro e’ che, di fronte alla prospettiva di un Bush che imperversa per altri 4 anni, si sta sgretolando l’opposizione europea; gli interessi commerciali hanno gia’ cominciato a rendere i paesi europei proni ai voleri americani. Non bastava un Barroso da sempre favorevole agli USA e alla guerra e una commissione in cui il peggio del capitalismo avanza senza vergogna. La sconfitta, che i numeri non definiscono con ordini vistosi, diverra’ considerevole, di fronte alla protervia degli affari europei.
OGM umani e non umani avanti!! E’ l’avanzata dei mostri!
Un articolo di Diario titola: "In America ha vinto Buttiglione". L’altra cosa drammatica e’ che fondamentalismi ciechi alla Buttiglione cominciano a dilagare anche in Italia (Buttiglione e Moratti docent) e Ferrara, che si vende al massimo offerente e parla in questi giorni molto dell’anima, ma ha un’anima molto commerciale, ha gia’ iniziato a parlare da integralista codino per diffondere il nuovo verbo delle country rurali, che fa molto trend ma soprattutto fa molto ’potere’. Insomma non e’ affatto come diceva l’imbecille lettore di Montanelli: "Cosa mi frega a me dell’America?" L’America ci frega, eccome, ci frega, in tutti i sensi. Il Male ha vinto due a uno. I vigliacchi e gli opportunisti nostrani si stanno accodando. Non da una sola parte, temiamo.
I valori? Per il momento nell’angolo.
Intanto negli ultimi 5 anni le spese militari italiane stanno costantemente aumentando. Il 25% di esse va in nuove armi. Unico comparto che tira e che prevede nuove assunzioni, contro il blocco di tutti gli altri comparti dello stato. Su 24 miliardi di finanziaria, un miliardo e 200 milioni va in aumento delle spese militari, poi ci sono le missioni cosiddette "umanitarie’ finanziate a parte, i progetti con risorse speciali. Mentre si stringono tutte le spese per gli italiani e decade lo stato sociale, il premier decide l’acquisto dagli USA di nuovi 137 supercaccia per piu’ di un miliardo di dollari che si aggiunge alla nuova portaerei che da sola costa 1390 milioni di euro, quasi 2.700 miliardi di lire. "Resteremo in Irak per difendere e diffondere la democrazia", bel discorso molto edificante! I supercaccia servono proprio a questo.
C’è la richiesta per un fondo per anziani poveri gravemente insufficienti che giace da un anno in parlamento. Costa una frazione infinitesima di queste armi. Non ha alcuna probabilita’ di essere considerato.
Bush non e’ una persona, e’ uno stile di vita. Anzi: e’ uno stile di morte.