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La Comunità europea ha basato sull’euro i bilanci dei paesi membri e anche i loro deficit. Se vuole sostenere l’euro è obbligata a non cacciare i paesi in default (fallimento). In questo rischio abbiamo oggi la Grecia, domani la Spagna, l’Irlanda, poi ci sarà l’Italia. Le banche sono piene di liquidità che usano per spericolate operazioni speculative e non per il credito all’impresa.
Il fallimento della Grecia dovrebbe essere scongiurato da un prestito agevolato a cui dovrebbero partecipare tutte le nazioni forti, in 1° luogo la Germania. I tedeschi non lo desiderano affatto. La crisi colpisce tutti i paesi dell’UE e ognuno ha la sua dose di debito che si allargherebbe se accorresse in aiuto dei paesi in difficoltà. La Merkel traccheggia e rimanda per evitare il crack delle elezioni del 9 maggio dove è già vista perdente, ma ogni giorno che passa la Grecia affoga di più.
Ma se i paesi UE sono costretti a sostenersi l’un l’altro, perché manca una politica economica coattiva che detti regole anche all’interno degli stati? Perché si sopporta che governi corrotti come quello greco o quello italiano che sono primi per corruzione in Europa allarghino il debito pubblico senza ridurre gli immani sprechi e abusi della Casta che comanda?
Ogni volta che Tremonti è stato Ministro delle Finanze il debito pubblico è cresciuto, e mai ha messo freni agli sprechi della Casta, oggi addirittura ci separiamo dall’UE sulle energie verdi e neghiamo un tetto ai superstipendi, continuiamo a tenere enti inutili come le Province e pensiamo a duplicare la PA col federalismo, e addirittura a sprechi esiziali come le centrali nucleari, mentre il debito corre all’impazzata e la Lega, non paga del fallimento della sua banca del Nord, pretende altre banche da rovinare.
L’Europa non ha corretto nessuna delle sue aberrazioni finanziarie e bancarie e ora il sistema impone agli stati meno sciagurati di addossarsi i debiti di quelli più corrotti o preda di bolle edilizie come la Spagna.
Io chiedo: se siamo in una crisi che ha colpito tutto il mondo a causa delle sciagurate scelte del sistema neoliberista, e se i paesi europei sono tutti a rischio di un fallimento che rischia di travolgere tutta la Comunità europea, com’è possibile che si pensi di uscirne, seguendo un Trichet che addirittura alla vigilia della grande crisi stava per aumentare il tasso di sconto e che finora non ha saputo prendere il minimo provvedimento finanziario per evitare i fallimenti a catena che stanno per abbattersi su tutti?
E come pensiamo di evitare una crisi che ci rovescerà come i tasselli di un domino abbattendo un paese dopo l’altro, se continua a seguire quei principi neoliberisti che ci hanno portato alla crisi attuale?
Come pensiamo che le banche europee che dominano anche il Parlamento europeo ci possano aiutare se hanno preteso l’immiserimento della forza lavoro, la svendita dei beni essenziali come l’acqua, la distruzione del welfare e dei diritti del cittadino?
L’Europa ha accettato ogni sorta di delocalizzazione del lavoro, ogni tipo di attacco al welfare e allo statuto dei lavoratori, ha addirittura imposto una direttiva Bolkestein che dava modo al datore di lavoro di usare la stessa mancanza di garanzie vigente nei paesi peggiori della Comunità Europea ovunque portasse il lavoro e, dopo aver portato salari e regole al livello peggiore d’Europa, ha delocalizzato il lavoro in Cina e
in cambio ha accettato l’ingresso di prodotti cinesi talmente concorrenziali sui nostri da distruggere lo stesso tessuto produttivo europeo e alla lunga da risultare dannosi per le stesse imprese che avevano delocalizzato.
Ogni volta l’avidità privata di tempi brevissimi ha avuto la meglio sulle scelte economiche di grande respiro. Ogni volta nessuno ha pensato non dico ai nipoti o ai figli ma a quello che sarebbe accaduto a lui stesso quando la produzione europea si fosse arrestata e la domanda di beni fosse crollata a causa della disoccupazione e dal caro vita insopportabile.
I bancari e gli imprenditori europei insieme alla grossa speculazione stanno distruggendo l’Europa, ma i nostri governanti e la nostra opposizione sembrano vivere fuori dal mondo, mentre il mondo sta crollando sulle nostre teste.
Di qualunque partito crediamo di essere, le cifre parlano chiaro: gli unici periodi in cui il debito pubblico italiano è aumentato "un po’ meno" e si è avuto un avanzo di bilancio sono stati i due governi Prodi, e pure lui ebbe il coraggio di regalare la base di Vicenza agli americani, di tenersi gli enti inutili, di non provvedere energie verdi e di spendere 23 miliardi in guerre
Con Tremonti il deficit non fa che aumentare, ogni volta che prende in mano le Finanze aumenta, l’unico provvedimento anti-crisi che ha preso è stato quella scemenza della social card, ha fatto impennare la spesa pubblica all’impazzata, ha lasciato che abusi e sprechi della casta aumentassero e che le banche indisturbate continuassero i loro casini, ha fatto crescere il gap tra ricchi e poveri, ha imposto aumenti di tariffe e bollette su una popolazione stremata, non ha nemmeno vietato agli enti locali di speculare con i derivati coi soldi dei cittadini nel momento stesso in cui rimandavano di 3 anni i pagamenti che dovevano alle impresse e che taglieggiavano i servizi o vendevano zone demaniali o acqua pubblica, ha indebolito persino la Corte dei Conti che dovrebbe vigilare sui conti fuori controllo.
Ora si pensa di fare le centrali nucleari quando leggiamo che oggi il solo preventivo è salito a 60 miliardi, quanto 4 Finanziarie, che ci vorrebbero 3 anni solo di studi preliminari e 15 di costruzione, che non è stato previsto un solo sito per le scorie, e che nel caso che arrivassero a compimento, saremmo oltre il picco dell’uranio, con un prezzo dell’uranio irraggiungibile. In tali condizioni si intende spendere la bellezza di 60 miliardi per qualcosa di aleatorio e pericoloso quando con la stessa cifra impegnata in energie alternative potremmo avere “subito” energia a minor costo.
Ma noi che facciamo? Usciamo addirittura dal programma verde europeo!!? Follia più demenza più arroganza più incapacità, in un mix micidiale!
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1. DEFAULT, 28 aprile 2010, 20:50, di viviana
Chi presti i soldi agli stati per coprire i loro deficit? Le banche.
Uno stato ha dei titoli (come i nostri buoni del tesoro, BOT) che sono messi all’asta e trovano dei compratori nel sistema bancario o finanziario interno (Banche nazionali) o estero.
Che cosa succede se uno stato europeo fa fallimento?
Intanto i titoli crollano (come stanno facendo ora i titoli greci che vangono quanto un mucchio di spazzatura), così quei cittadini che avevano investito i loro soldi in titoli del tesoro si trovano a zero, le banche vanno di colpo a corto di liquidità e possono chiudere gli sportelli e rifiutare di dare ai cittadini i soldi che questi hanno depositato, così chi ha pure una pensione o dei soldi in banca si trova a non disporne più come è successo in Argentina.
Nella situazione di più stati comunitari come l’Europa in un primo momento gli altri stati cercano di fare un prestito agevolato allo Stato fallimentare per non cacciarlo dall’Unione europea e non perdere i soldi che hanno investito pagando i suoi titoli di stato.
Ma la cosa è molto gravosa e se al primo stato in fallimento se ne aggiungono altri, non è più sostenibile.
L’Europa potrebbe trovarsi nella situazione di dover cacciare gli stati insolventi dai suoi membri.
A quel punto, lo Stato cacciato dalla Comunità europea si troverebbe esposto a una forte svalutazione finanziaria.
Mio marito non prenderebbe quella miseria di pensione che prende ora, ma in poco tempo se la vedrebbe crescere a 7 o 8 mila euro, peccato che il caro vita spiccherebbe un tale salto e quella pensione potrebbe mettersela in una valigetta per fare una sola spesa al mercato, come è accaduto in Argentina o come accadde nella Germania dopo la prima guerra mondiale.
Leggo che alcuni scrivono: se fallisce la Grecia o anche l’Italia chi se ne frega? Ma ragionate!
viviana
1. DEFAULT, 29 aprile 2010, 10:33
Cara Viviana, i veri arbitri dell’economia (capitalista) mondiale sono ormai le banche !!
I governi occidentali sono stati costretti, senza fiatare, ad utilizzare circa 1000 mld di dollari dei contribuenti per salvare una decina di banche dai loro errori e dalle loro truffe !!
Sono sempre le banche che finanziano il debito pubblico degli stati, rifilando spesso, come alla Grecia, prodotti finanziari tossici basati sul nulla ( o meglio dietro c’erano i mutui sub-prime !!).
La stessa Germania, che ora si erge a paladina del rigore dei conti pubblici, detiene cira 43 mld di euri di titoli di stato della Grecia e negli ultimi anni , con la gestione Merkel, ha visto notevolmente peggiorare il proprio debito pubblico.
Vorrei poi sottolineare il ruolo nefasto delle agenzie di rating nel distorcere il mercato : il premio Nobel per l’economia Krugen ha ricordato alcuni giorni fa che il 93% delle obbligazioni alle quali era stato assegnato il massimo dei voti , sono diventate in pochi mesi “junk” ( spazzatura) , senza che le agenzie si fossero accorte in tempo di quello c’era dietro .
A questo punto viene il legittimo sospetto che tutti questi eventi non siano casuali, ma abilmente e dolosamente pilotati per ottenere sempre il solito risultato : privatizzare gli utili e socializzare le perdite !!
MaxVinella