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Dennis Hopper, grazie!

Publie le domenica 30 maggio 2010 par Open-Publishing
8 commenti

Dennis Hopper ci ha lasciato. Chissà se ha mai saputo cosa rappresentò per molti giovani, in quei magnifici e creativi anni sessanta. Immagino di sì, visto il personaggio: un ribelle nato, cinque figli da cinque mogli diverse, uno che non si è mai lasciato avvolgere e stritolare dall’apparato hollywoodiano. Ed anche se lo sapeva, sicuramente se ne infischiava!

L’Italia dell’epoca era un’Italietta, borghese, bigotta e soffocante. Ma dagli USA non arrivavano solo le immagini di napalm e defolianti sul popolo vietnamita. Giungeva anche un anelito di libertà, musica nuova (erano gli anni di Joan Baez e Bob Dylan), notizie di rivolte degli studenti nelle università, una disinvolta libertà di costumi, anche sessuali, una ventata di consapevolezza che potevamo cambiare il mondo. Forse è stata la prima volta nella storia in cui gli Stati Uniti mi sono apparsi capaci di dare vita a leaders trainanti.

Easy rider ha cambiato il modo di osservare e concepire il mondo di intere generazioni. Questi tre pazzi scatenati, Dennis Hopper, Jack Nicholson e Peter Fonda, ci hanno dato una speranza, ci hanno regalato sogni.

Chi è adolescente oggi, non ha neppure questi. Dagli USA che cosa ci arriva? Guerra economica, guerra materiale contro i popoli più poveri del pianeta,guerra, guerra ed ancora guerra. Senza la cui opera salvifica, la loro economia andrebbe in bancarotta in tre mesi.

Ed anche quel deserto dell’Arizona, coi suoi magnifici monoliti, che conoscevamo come campo di battaglia fra Nativi e cow-boys, ora faceva da sfondo ad una pacifica cavalcata di due splendide moto.

Una cesura col passato. E le canzoni di Jimi Hendrix… Il suono distorto di quelle chitarre elettriche… Da noi impazzavano Claudio Villa e Bobby Solo, con Rita Pavone.

Il film è un grande Helzapoppin di verità, ogni spinello è vero, ogni rapporto fisico fra gli attori è vero. Molto meglio degli squallidi reality di oggi, in cui tutto è simulato per attirare l’attenzione, anche l’amore.

Rivedere la playlist non è un viaggio nel passato, ma una presa di coscienza su cosa siamo diventati, per ritrovare la parte più vera di sé.

Personalmente, la vita non ha ucciso in me quella ragazza degli anni sessanta.

E le generazioni attuali apparentemente così libere, lo sono davvero? Nessuno è davvero libero, se non è libero interiormente, libero da strutture, condizionamenti, gabbie mentali, comportamenti di massa.

Grazie Dennis, siamo stati con te, e tu sei sempre con noi.

Messaggi

  • ringrazieranno anche tutti i presidenti repubblicani da reagan ai bush eletti anche col suo voto... Detto ciò, cmq un grande attore. Ma Easy rider non mi è mai andato giù.... e dire che sono anche motociclista... ;-)

    • In verità, nonostante malatissimo, era stato agguerrito testimonial della campagna di Obama nel 2008 e prima ancora strenuo oppositore della guerra in Irak.

      Si, precedentemente aveva votato spesso per i repubblicani ... come del resto persino alcuni leaders delle Pantere Nere degli stessi anni di Easy Rider ... o come personaggi-simbolo della protesta contro la guerra del Vietnam come Jerry Rubin ....

      E allora ? Quanto dice l’articolo è del tutto condivisibile ... ed è quanto anche io avevo in testa da ieri ma non riuscivo a mettere neo su bianco ...

      Grazie Dennis .... ci hai fatto veramente sognare !

      K.

    • mi sono solo permeso di evidenziare la contraddizione che non manca... votare reagan, se permetti, non è stato da poco così come votare i Bush... hai voglia poi essere contro le guerre... Resto dell’idea del grandissimo attore e che a me easy rider non ha mai finito di piacere. Si può dire tutto ciò senza peccare di lesa maesta? Penso di sì. Forse, per easy rider, pesa la differenza di età tra il sottoscritto e a voi "che le avete viste tutte"... ;-)

    • Comunque, per spiegare meglio quello che dice "cloro al clero", con la quale pure mi è spesso capitato di scazzarmi nel web, racconto una storiella.

      Nei primi anni settanta, a Roma, mi sarà capitato di rivedere almeno una decine di volte "Easy Rider" come pure altri film coult dell’epoca come "Zabriskie Point", "Fragole e sangue" o "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto".

      In genere la cosa avveniva in soli due cinema romani, il "Farnese" ed il "Nuovo Olimpia" che, insieme a bellissime retrospettive di Totò, li riproiettavano continuamente.

      Più volte capitava che alla scena dell’uccisione di Hopper e Fonda, si alzasse nel cinema il grido di "fascisti carogne tornate nelle fogne" o di "Nixon boia" ...... una volta fu addirittura, al Nuovo Olimpia, improvvisato un incredibile corteo interno che arrivò, gridando slogan sul Vietnam che allora veniva bombardato quotidianamente, poi addirittura davanti a Palazzo Chigi, allora come oggi sede del governo.

      Certo, pensandoci bene, potremmo oggi apparire alquanto patetici, me ne rendo conto ... ma tant’è ..... e questo può far capire perchè diciamo oggi certe cose forse un pò retoriche su Dennis Hopper .....

      Cose vecchie, retorica, emozioni che tornano alla mente ... e che fanno passare del tutto in secondo piano il fatto che poi Hopper sia stato, molti anni dopo, sostenitore delle campagne elettorali di Ronald Reagan e credo anche di Bush padre.

      Comunque, si era poi ripreso ... ero stato appunto strenuo oppositore alla guerra all’Iraq ... e, nonostante fosse già seriamente malato, aveva fatto da testimonial alla campagna di Obama, prima alle primarie democratiche e poi alle elezioni presidenziali del 2008 ...

      Ma di lui, oltre al fatto che sia stato in generale un grande attore ( aveva partecipato giovanissimo con James Dean anche a "Gioventù bruciata" e a "Il Gigante" ) rimane soprattutto quel meraviglioso fotogramma di fine anni sessanta .... un paradigma incancellabile dell’anticonformismo, della rivolta, della rivoluzione ....

      E scusa se è poco .....

      K.

    • Il fatto che abbia votato quella vergogna violenta e reazionaria di Obama non è molto una discolpa.

    • io sono per il mitico GMVolonté! Lui, almeno il nostrano kossiga non l’ha mai votato! E se non abbiam fatto il corteo interno al cinema pazienza in qualche suo film. Al cienma però ricordo gli slogan partire non appena si "spegnevano le luci".... ma indipendentemente dal film.

    • Pure questo è vero fino ad un certo punto ...

      Gianmaria Volontè è stato un grandissimo attore, probabilmente il migliore di quell’epoca in Italia.

      Ed anche un irriducibile comunista, ricordo che proprio ai tempi di Easy Rider fu arrestato in Piazza di Spagna a Roma per una manifestazione a favore degli operai della Coca Cola, allora occupata ... la celere aveva caricato gli operai e lui non si tirò certo indietro nel partecipare agli scontri ...

      Ma, come molti altri come lui, non ebbe mai il coraggio di lasciare il Pci che comunista non era invece più da un pezzo ...

      Per cui, nel 1975/76 si ritrovò ad essere eletto consigliere del Pci nelle prime elezioni della Regione Lazio ... e questo nello stesso periodo in cui il Pci si era alleato, a livello nazionale, con la Democrazia Cristiana ... e quando, dentro questa alleanza, uno dei maggiori referenti del Pci all’interno della Dc era proprio Francesco Cossiga ... peraltro cugino di primo grado di Enrico Berlinguer e grande frequentatore, da sempre, della nomenklatura del Pci anche nei momenti privati ....

      Nel 1977, poi, durante la feroce repressione del movimento giovanile esploso in quell’anno, addirittura le decisioni sull’ordine pubblico ( che significavano ammazzamenti in piazza di compagni, i carri armati a Bologna, militanti rivoluzionari spediti in galera e persino al confino) Cossiga, da Ministro degli Interni, era solito prenderle solo dopo aver consultato il "ministro ombra" agli Interni del Pci, tale indimenticabile Pecchioli, risoprannominato dai compagni Pekkioli proprio per fargli fare da pendant a Kossiga ...

      E’ pressochè certo che Volontè, nell’intimo, non condividesse certe scelte ... lo racconta tra gli altri la sua compagna di allora, Carla Gravina ..... ma il "grande Partito", del quale era diventato una specie di "testimonial" nel modo del cinema, non lo si poteva proprio abbandonare ...

      Non lo abbandonò nemmeno quando, nel 1980, rischiò di farsi arrestare per portare con la sua barca l’amico di infanzia Oreste Scalzone in Francia per impedirne l’arresto .... cioè lui favoriva, rischiando di persona, la fuga di un compagno vittima di una montatura in cui tutti quelli che l’avevano messa in piedi erano del Pci .. il pm Calogero, i poliziotti che fecero gli arresti, i testimoni d’accusa ...

      Però Volontè poteva rischiare la galera, e quindi anche la sua carriera artistica, ma non poteva abbandonare il "grande Partito" anche se ormai della sua politica non condivideva più un tubo ... e addirittura favoriva la fuga di una vittima politica "eccellente" della svolta filopadronale di quel "grande Partito" ....

      E non lo abbandonerà nemmeno quando, lui già seriamente malato, questo "grande Partito" si fece Pds ... Volontè continuava a definirsi comunista, ma il "grande Partito" che ormai rifiutava apertamente il comunismo non lo si poteva comunque abbandonare ...

      Ed infatti morirà, lui comunista irriducibile, con la tessera del Pds in tasca ....

      Insomma, un grandissimo attore, una gran bella persona, certamente un comunista, uno anche largamente disposto a rischiare di persona .... ma quanto a coerenza politica, pure lui ....

      Ma appunto non credo, soprattutto per gli artisti per natura "eclettici" e "creativi", che bisogna cercare sempre e comunque chissà quale coerenza politica nella loro intera esistenza in vita .... ma piuttosto fermare il fotogramma al momento simbolico in cui gli stessi artisti hanno rappresantato storicamente i sogni ed i desideri di una generazione di "ribelli" ...

      Ed in quel fotogramma ci stanno benissimo tanto Dennis Hopper che Gianmaria Volontè ....

      K.

    • e magari anche l’ultimo partigiano brindisino morto da pochi giorni...