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E a questo peggio non si vede mai fine

Publie le martedì 20 luglio 2010 par Open-Publishing
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L’assassinio di Borsellino è stato politico in quanto Borsellino stava scoprendo i rapporti tra la criminalità di Stato (Berlusconi- Dell’Utri) e le stragi eseguite su comando politico dalla mafia.
Questo stava scritto nella famosa agenda rossa di Borsellino che la polizia fece immediatamente sparire come fece sparire il famoso diario di Falcone.

Nell’agenda rossa erano segnati gli incontri ed i colloqui che Borsellino ebbe con collaboratori di giustizia e rappresentanti delle Istituzioni, determinanti per mettere a fuoco le complicità di pezzi dello Stato con Cosa Nostra. Pezzi di Stato vuol dire politici di Governo, alti magistrati, polizia, membri togati addirittura del CSM, grossi imprenditori corrotti, servizi segreti. Collusi con la mafia, parte in causa addirittura nel proteggere o oscurare o deviare le indagini sulle stragi. Altro che toghe rosse! Non ci sono toghe rosse in quello che accade da 18 anni, ma solo criminali del giro berlusconiano!

Chi ha rubato l’agenda oggi la può usare come potente strumento di ricatto nei confronti dei politici citati nel diario, che sono scesi a patti con la mafia, per destabilizzare il paese con le stragi e preparare la discesa in campo di Berlusconi.

La sentenza definitiva Borsellino bis accertò che la strage di via D’Amelio partì dalla trattativa avviata dopo la strage di Capaci del 92 da rappresentanti delle Istituzioni (Berlusconi-Dell’Utri) con i vertici di Cosa Nostra.

La seconda Repubblica nasce a colpi di bombe organizzati tra mafia e crimine berlusconiano insieme alla P2 e impresa corrotta.
Un patto scellerato di cui non si riesce a vedere la conclusione fatale.

Nemmeno davanti a rivelazioni così tremende come la partecipazione di parte dello Stato con B come mandante alle stragi di mafia, e alla scoperta continua di sconce cricche di malaffare che inquinano persino i gradi più alti della magistratura, il paese sembra scuotersi dal suo coma.
Il Pdl mantiene un 32% di consensi assolutamente insensati, anche perché non si riesce a capire come possa un italiano onesto sostenere ancora Berlusconi né come possa esserci un 32% di corrotti che dalla sua parte ci sta per un bieco interesse materiale, come la Lega.

Il Pd, nemmeno davanti a tali crimini, riesce a crescere dal suo zoccolo fisso e abulico del 26% e appare ormai come un troncone morto, privo di progetto, di ideologia politica o sociale, di nerbo e di leader, un corpo agonico e inservibile che non riesce a disfarsi né a diventare opposizione, di cui non si vede l’ora di vedere la fine.

In crescita Lega, Di Pietro e Grillo, che sale al 3%, troppo piccoli per costituire un’alternanza. E il tragico è che, mentre il corpo criminale di B si sta sciogliendo nell’acido dei suoi crimini, nessuna alternativa a B è visibile all’orizzonte. E di questo crimine politico, Bersani, Veltroni, Violante, Franceschini, Letta, tutti quelli che si sono rifiutati di attaccare o demonizzare B e che anzi si sono offerti per nuove bicamerali di merda, nuovi patti presidenziali, nuovi rifiuti ad autorizzazioni a procedere contro parlamentari inquisiti, nuove candidature disonorevoli come de Luca o Loiero, e soprattutto lo sporco e colluso D’Alema .. di questo porteranno la dannazione per sempre.

Mentre fatti gravissimi scuotono il paese mettendo a nudo un livello intollerabile di corruzione e criminalità insediata ai vertici dello Stato, la Lega continua nella sua marcia verso il potere, insensibile a qualunque idea di giustizia o di onestà, protesa solo all’arraffamento di quanto più denaro e potere può, come nemmeno un criminale incallito potrebbe fare, indifferente alla rovina che sta abbattendo l’Italia.

Ormai non siamo più allo scontro politico o alla differenza ideologica, siamo alla depredazione più abietta di tutto l’esistente. Bossi continua ciecamente a sostenere il criminale Berlusconi e il suo entourage di nani, puttane e cricche becere e spregevoli di faccendieri di infimo livello capaci di manovrare persino le più alte cariche del CSM o di fare nomine altissime in magistratura.

Mentre il paese è stroncato dai tagli insensati e antidemocratici di Tremonti a servizi essenziali che dissangueranno i cittadini con sofferenza di tutti, prosegue la corsa infame alla rapina. Le Regioni si scannano per 5 o 7 MLD di tagli, mentre la sola eliminazione delle Province avrebbe dato 14 MLD di utili, rendendo inutili i tagli alla sanità, ma la Lega ferocemente si è opposta per non perdere le sue mangiatoie locali. 5 o 7 MLD di contenzioso, quando si regala quasi un MLD alla sola ‘scuola padana’ della moglie di Bossi !!!

Oggi una neonata è morta per mancanza di un’autoambulanza. Questa è la prima bambina assassinata da Bossi, altre ne seguiranno. La Lega si vergogni! La sua disumanità e la sua ferocia farebbero vergognare un lupo famelico!

Si tagliano servizi indispensabili ai cittadini, mentre alla vigilia delle dimissioni l’immondo Scajola spendeva la spropositata cifra di 146 milioni per l’inutile porto di Imperia, stimato in 29 milioni, con 1.440 posti barca e 117 appartamenti insieme a Caltagirone, il consuocero di Scajola e la cricca Balducci e Fiorani.

Intanto gentuccia come La Russa si diletta a creare i Nuovi Balilla, i gruppi DUX, e non pensa minimamente a chiudere l’atroce e inutile fronte afgano che ci costa 2 milioni di euro al giorno, più 30 MLD in nuove armi.
Truffatori come Bertolaso che hanno speculato sul terremoto restano al loro posto. Non viene dimesso l’indegno Verdini che ogni giorno viene scoperto in nuovi scandali.

Gentucola come la Meloni pensa a chiedere e ottiene soldi per il Fuan o Ordine Nuovo.

Mentre i malati muoiono per tagli alla sanità, Berlusconi sfora senza vergogna di 1 MLD e mezzo per le spese della sua corte di faccendieri e sgualdrine.

E l’inutile Napolitano, incapace persino di bloccare una legge anticostituzionale, continua a tenere una corte priva di senso che 10 anni fa era già di 1.859 addetti, 5 volte quella della regina d’Inghilterra, come non ha nessun capo di stato europeo, il cui costo è salito in 10 anni del 61% e per cui persino quest’anno si è provveduto a nuove assunzioni! Una assoluta vergogna! Il cui costo non ha fatto che aumentare! Alla faccia dei cittadini che soffrono o delle bambine che muoiono!

Nella corte di Napolitano c’erano 274 corazzieri, 254 carabinieri, 213 poliziotti, 77 finanzieri, 21 vigili urbani e 16 guardie forestali. Che starebbero meglio altrove e non a fare la guardia a un vecchio bacucco!

E, intanto che queste gravissime cose accadono, a nulla pensa la Chiesa se non a tenere ben protetti i suoi scandalosi stupri pedofili, mettendoli al riparo dalla giustizia penale, mentre intasca facili e intollerabili guadagni per lo splendore dei suoi palazzi e l’aumento della sua ricchezza, insensibile anch’essa verso scandali e corruzione di una politica, contro cui il Papa non ha ancora espresso la minima parola di condanna, in un silenzio mortale e connivente, mentre sembra intenta solo a far parte ghiotta di spartizioni, per quanto infami esse siano, in cenette innominabili che vedono la seconda carica dei Vaticano in abboccamenti vituperevoli in nome di un potere per il potere senza misura e senza vergogna, ché ormai niente questa Chiesa ha a che fare non dico col cristianesimo, ma nemmeno con la dignità di una organizzazione che voglia minimamente chiamarsi “religiosa”.

Questa è l’Italia, insensata e disperata, ormai priva di valori e di senso.

E a questo peggio non si vede mai fine.

Masada n° 1170.

http://masadaweb.org

Messaggi

  • Cara Viviana, soprattutto ben tornata tra noi e spero tutto bene.Condivido tutto quello che hai scritto, mi fa rabbia quel partito inutile, omertoso e corrotto come il pd...
    Un saluto, Nando

    • Re Mida all’incontrario

      21 giugno 2010

      Se non fosse che ha sette vite come i gatti, il ducetto farebbe quasi pena. Il Re Mida che trasformava in oro qualunque cosa toccasse è diventato un Re Merda. Ha due ministri pregiudicati e cinque inquisiti o imputati (l’ultimo, Brancher, l’ha aggiunto lui per fare cifra tonda). Il coordinatore dei Servizi segreti De Gennaro l’hanno appena condannato in appello per il G8. I suoi ex capi dei servizi, Pollari e Mori, sono imputati rispettivamente per peculato e favoreggiamento alla mafia. Il suo cappellano don Gelmini va a processo per molestie sessuali. E il suo pappone di fiducia Giampi Tarantini per spaccio di coca. Il suo commissario Agcom, Innocenzi, è sotto inchiesta per i traffici anti-Annozero. Suo fratello Paolo, già pregiudicato, è di nuovo indagato per il nastro Fassino-Consorte. Sulla faccenda dovrà testimoniare obtorto collo il suo on. avv. Ghedini. Il coordinatore del suo partito, Verdini, è indagato un po’ dappertutto con la Cricca, mentre l’ex coordinatore Scajola è ancora lì che cerca chi gli ha pagato la casa.

      I fuoriclasse del Partito del Fare se la passano peggio di quelli del Milan. Gianni Letta, già “uomo della Provvidenza”, sbuca da un bel po’ di inchieste imbarazzanti. San Guido Bertolaso, l’uomo che insegnava la protezione civile agli americani e fermava le catastrofi con le nude mani, è indagato per corruzione; appena apre bocca si fanno tutti il segno della croce; e ha ormai l’immagine di uno scroccone che non paga non solo i massaggi e l’affitto, ma nemmeno le bollette. Come quell’altro genio dell’ingegner Lunardi: B. lo presentò a Porta a Porta come l’homo novus della politica del fare, il fulmine di guerra che avrebbe sbloccato le grandi opere, una gallina dalle uova d’oro. Ora scopriamo che anche lui faceva e riceveva favori dalla Cricca, ma – beninteso – “come persona, non come ministro, perché sono una persona corretta” (infatti è indagato).

      E Stanca? Ricordate Lucio Stanca? Il Cavaliere tenne il nome segreto per giorni e giorni, annunciò soltanto che aveva trovato un gigante del pensiero, un tecnico da paura, un cervello fuori misura che, con la sola forza del pensiero, avrebbe cablato e informatizzato l’Italia tutta, isole comprese, come ministro dell’Innovazione tecnologica (una delle tre “i”, quella dedicata a Internet, era tutta sua). Quando poi si seppe che era Stanca, e soprattutto se ne vide la faccia lievemente più inespressiva di un termosifone spento, qualcuno timidamente domandò: “E chi cazz’è?”. La risposta fu: “L’ex presidente dell’Ibm, che diamine, mica un pirla qualsiasi!”. Roba forte. Dal 2001 al 2006 passò talmente inosservato che a volte dimenticavano di invitarlo alle riunioni, senza peraltro accorgersi della sua assenza. Nel 2008, tornato al governo, B. si scordò sia di lui sia del suo ministero: dispersi.

      Fu recuperato come ad di Expo 2015, anche se è già deputato, ma ora pare che dovrà sloggiare pure di lì: dopo che Tremonti gli ha tagliato i fondi, commissariato le deleghe e asportato lo stipendio (deve accontentarsi di quello di parlamentare), la presidente Bracco gli ha inviato un’ingiunzione di sfratto per scarso rendimento. Un altro monumento che crolla miseramente, mentre i miracoli evaporano l’uno dopo l’altro. Quello della ricostruzione de L’Aquila, grazie ai pm, a Draquila e al popolo della carriole, è una tragica barzelletta: si sbriciolano anche le casette della leggendaria New Town a prova di bombardamenti, inaugurate in pompa magna sotto lo sguardo lubrico di Vespa.

      Il miracolo dei rifiuti scomparsi in Campania funziona a tal punto che ora la monnezza rispunta pure a Palermo, altra capitale del buongoverno grazie al sindaco Cammarata (ora è in Sudafrica: a casa c’era troppo tanfo). Persino Minzo fatica a nasconderla. E la legge bavaglio è talmente sfigurata che non la riconoscono più nemmeno i mafiosi. Ma B. insiste: “Approviamola comunque”. Come viene viene. Ormai è un pugile suonato che mena fendenti all’aria. Se non fosse che l’altro pugile ha abbandonato il ring, rischierebbe persino di perdere la partita.

      Marco Travaglio

      Da il Fatto Quotidiano del 20 giugno