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Enzo Foschi, presidente onorario ANPI (PD) e lo sdoganamento di un terrorista
Publie le martedì 4 maggio 2010 par Open-PublishingC’è molto da dire di questi tempi a collusioni, a queste fa capo il PD. Lo sapevamo. Così come sapevamo che personaggi come gli ex fascisti degli anni di piombo, quelli dello spontaneismo sono andati avanti a forza di protezioni. In molti avranno visto nella curva degli stadi terreno fertile da qualche anno per andare a colonizzare voti e schieramenti, finora era andata bene alla destra, per non essere da meno ora li seguono a ruota impacciati ma sempre contraddistinti dalla volontà di mangiarci sopra si aggiungono i piddisti a fare metà torta, amabilmente commensali dello stesso piatto. I protagonisti sono in ordine d’apparizione: Corsi Mario detto Marione, noto pregiudicato dei tempi, indiziato della morte di Fausto e Iaio e Ivo Zini e mai condannato per misteriosa assenza di prove. Oggi in grado di organizzare una manifestazione per la Società che gli dà da mangiare e gli permette di scendere in piazza anche senza autorizzazione della questura. Gli altri due naturalmente lo supportano e arrivano a mettere in piedi un movimento sportivo in virtù di quel pappa e ciccia che è trasversale nella sua natura politica. Non importa che siano morti dei compagni. Personaggi: Marco Palumbo della Provincia, sempre Pd ed Enzo Foschi addirittura insignito dall’ANPI anni addietro della presidenza onoraria. Non ci ha colpito il fatto che spesso ci si è portati appresso queste carcasse di politicanti al limite della cupola, quanto possano esibire la loro finta appartenenza ad organizzazioni partigiane. Non ci ha colpito che per colpa di una foto a braccetto con Giusva l’ANPI abbia defenestrato uno dei loro a Brescia prima del 25 aprile. A noi interessa che a distanza di 30 anni e più ci sono compagni che non hanno ricevuto giustizia, e chiediamo con una certa urgenza che l’ANPI corra ai ripari. Perché chi sia la compagine piddista lo sappiamo, ma che la memoria partigiana finisca in certe mani pronte a stringere quelle fasciste no, proprio non ci stiamo, a pochi giorni poi dal raduno delle merde del Blocco a Piazza della Repubblica. Non si tratta di purismo e di chissà cosa, ma di rispettare perlomeno le storie dei compagni che hanno pagato con la vita durante una lotta che era quella dell’antifascismo. Partigiani metropolitani, ma pur sempre tali.
Avrei preferito non fargli pubblicità a questi infami, ma ecco i link:
http://www.centrosuonosport.com/node/6096
la foto di giusva
http://roma.indymedia.org/node/19420