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Ex Bertone, la Fiom cambia strategia: sì al referendum

Publie le lunedì 2 maggio 2011 par Open-Publishing

da L’Unità - Ex Bertone, la Fiom cambia strategia: sì al referendum
di Massimo Franchi - “Votare Sì per non dividere i sindacati”. Le Rsu delle ex Bertone, a maggioranza Fiom, danno indicazione di votare “Sì” al referendum sulla proposta di accordo presentata dalla Fiat, praticamente fotocopia degli accordi di Pomigliano e Mirafiori. La Fiom continua a non considerare legittimo il referendum, ma nei referendum precedenti i suoi aderenti avevano votato “No”, raggiungendo la percentuale del 36% a Pomigliano e del 48% a Mirafiori.

La situazione delle ex Bertone è però differente. Qui la Fiat ha comprato una azienda in cassa integrazione da tre anni, con un forte sconto in cambio dell’assicurazione a mantenere l’occupazione costruendo nuovi modelli di Maserati. Gli operai sono in maggioranza iscritti alla Fiom e hanno chiesto più volte (invano) di incontrare Marchionne. In caso di “No” al referendum ha già dichiarato che ridarebbe l’azienda al curatore fallimentare.

Nella lunga e partecipata assemblea dei lavoratori che ha anticipato l’inizio del referendum, il delegato Fiom Pino Viola ha spiegato la posizione con queste parole: «Non ci faremo dividere tra quelli che vogliono lavorare e quelli che vogliono difendere i diritti perché questa battaglia l’abbiamo iniziata tutti insieme e tutti insieme la vogliamo portare avanti. Non permetteremo a nessuno, tanto meno all’azienda, di scaricare su di noi la responsabilità di non fare l’investimento».
Viola ha concluso dicendo che sarà necessaria «una verifica democratica con la rielezione della Rsu perché non si è riusciti a raggiungere l’obiettivo di un buon accordo che tenesse insieme lavoro e diritti».

Se i sindacati favorevoli al referendum (Fim, Uilm e Fismic) parlano di “svolta” e “di sconfitta della Fiom”, il segretario dei metallurgici Cgil, dà un giudizio diverso. «Consideriamo quello della Rsu l’atto di legittima difesa di chi, sottoposto al ricatto, non vuole accettarlo. La Fiom ha ribadito all’assemblea, tra gli applausi, la sua posizione: il referendum è illegittimo e la Fiom andrà avanti sulla strada dei ricorsi. Quella dei delegati è una risposta straordinaria - ha detto
Landini che ha partecipato all’assemblea - a una situazione straordinaria. Il ricatto era doppio in quanto Marchionne ha detto chiaramente che, oltre a non fare l’investimento, avrebbe restituito l’azienda all’amministrazione straordinaria. La Rsu ha chiesto anche che si rieleggano i delegati perché non ha potuto rispettare il mandato di fare un buon accordo». Ora la parola ai lavoratori.
2 maggio 2011
http://www.unita.it/economia/ex-bertone-la-fiom-cambia-br-strategia-si-al-referendum-1.289009