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Documento. Le trascrizioni delle telefonate con il banchiere di Lodi
Il Governatore assicurò un suo intervento presso la Consob
Fazio: "Caro Gianpiero,
alla Consob ci penso io"
di WALTER GALBIATI e MARCO MENSURATI DA REPUBBLICA 3.8.05
MILANO - A Cardia "ci penso io". Così il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio annunciava a Giampiero Fiorani l’intenzione di intervenire sul presidente Consob pochi giorni prima del 28 giugno, giorno in cui l’autorità di vigilanza sulla borsa autorizzò Bpl alla pubblicazione dell’Opas sulla totalità delle azioni Antonveneta. È una delle telefonate chiave dell’inchiesta sulla scalata Antonveneta ed è stata allegata dal giudice per le indagini preliminari Clementina Forleo al provvedimento di convalida del sequestro delle azioni in possesso dei concertisti, notificato nel primo pomeriggio di ieri alle parti interessate.
Una conversazione dai toni inequivocabili. Fiorani intorno alle 21 e 40 del 24 giugno contatta la moglie di Fazio, Cristina Rosati. Si sfoga: "Questi maledetti, scusa il termine, della Consob - dice - mi han fatto ancora l’ennesimo ricatto, che abbian forse abbiamo rimosso e abbiamo spostato, però (...) vigliaccate, Cristina, vigliaccate". Cristina ascolta paziente, poi racconta a Fiorani di aver rimproverato il Governatore ("mica puoi trattare così Gianpiero, eh!"), infine passa il telefono al marito. Fazio: "Guarda che stavo a scherzare quando ho detto che sono venuto in ufficio per te". Fiorani: "No scusami no ma Tonino mi spiace no ma scusami tanto tu anzi mi spiace da matti perché per colpa mia... sai questi ulteriori disagi". Fazio: "Ma che colpa tua vabbé... Va benissimo".
LE RASSICURAZIONI DI FAZIO
Fiorani allora racconta quello che gli è successo con la Consob: "Ti pare giusto che davanti a nostra risposta minacciosa improvvisamente lui è tornato sui suoi passi oggi allora dice che allora il prospetto va bene così... Ma non può un paese andare avanti a lavorare per minacce e basta, non si costruisce niente".
Fazio: "Non bisogna sbagliare nessuna mossa adesso".
Fiorani: "No infatti. Guai. Ma domani è importante però Tonino domani è molto importante perché domani lui porta in approvazione alla commissione tutto il prospetto (...) altrimenti se non la porta vuol dire che c’è un brutto disegno dietro capisce e allora bisogna capire cosa fare (...) ieri mattina il suo collaboratore dice all’avvocato ma non è che per caso Fiorani gli esce che ha un contatto tra il Governatore e il presidente Cardia (...) a questo punto penso abbiano paura capisci domani non so se loro ti chiameranno o tu li chiamerai comunque domani tu sei in sede o in ufficio? Sei fuori sede ?"
Fazio: "Io sono in sede no no io sono in sede domani sono in sede".
Fiorani: "Ma non è programmato però di sentirlo Cardia no non pensavi di sentirlo?"
Fazio: "No no ma però ci penso io... ".
Fiorani: "Non è il caso... "
Fazio: "Tu vai avanti con quella cosa che... "
Fiorani: "Ok domani facciamo anche quella vedrai Tonino ok ci sentiamo domani allora".
IL BAZOOKA CONTRO CONSOB
Il 28 giugno Fiorani riceve una chiamata da Gnutti.
Fiorani: "Oggi pomeriggio la Conosb alle quattro e mezza comincia la commissione, noi siamo a pronti con i bazooka, con i bazooka siamo pronti eh, non vogliamo sorprese, per cui qualunque cosa ci fosse.... qualunque sorpresa ci fosse noi siam pronti a partire perché loro non possono permettersi di impedire che un’offerta vada sul mercato, non possono assolutamente, quindi vuol dire che noi partiamo con la diffida". Gnutti consiglia di intervenire altrimenti: "Cazzo fare una telefonata invece, ai massimi livelli, e dire "oh guarda che oggi....".
Fiorani: "Ah ma c’ho pensato anche a quello, ho detto anche. .. poi dopo ottiene l’effetto contrario.. Io ho l’impressione ormai guarda che siccome la chiamata lui l’ha già ricevuta, io ho l’impressione che gli uomini lavorano, nella migliore delle ipotesi, per paura... allora bisogna partire noi con le minacce".
LA BOTTE DI FERRO
Alle ore 20.30 il Fiorani riceve una chiamata da un telefono intestato al Senato della Repubblica. Parla con tale Gigi (verosimilmente il senatore Luigi Grillo) il quale a un certo punto passa il telefono a Cristina Rosati, la moglie del Governatore. Il Fiorani si lamenta con la donna del fatto che il marito non abbia ancora firmato l’autorizzazione e venendo tranquillizzato dalla stessa.
C: "Oh, che non mi vuoi più bene!"
F: "No, no, no"
C: "Sono gelosa... Sono gelosa... ". "Senti tu adesso mi devi fare una promessa"
F: "Sì"
C: "Devi, fino a domani, devi stare zitto, non parlà con nessuno. Sei in una botte di ferro. Stai Tran-qui-llo. "
F: "Vedrai che non sarà così. Io non ho mai sbagliato, Cristina. Non ho mai sbagliato. "
c: "Manco io ho sbagliato mai, manco io ho sbagliato, e lo sai bene". (...) "Guarda qui non è solo la reputazione di mio marito, di quarant’anni di vita".
F: "Ma lo fanno fuori, Cristina, lo fanno, c’è qualcuno che vuole farlo fuori".
C: "Ma lo so. "
F: "Dovete accettarlo come logica". "La mossa di oggi è una mossa chiara, hanno fatto fare apposta la convocazione per Frasca e gli hanno fatto fare apposta la chiamata... omissis". (...) "Ho dovuto forzare la mano io con tuo marito e Diego - parola incomprensibile - a questo punto, Cristina, comunque, pazienza, dai, la co... la... "
C: "No, no, no, no. No Guarda non ti voglio sentire parlare così eh".
F: "Ma è così, Cristina".
C: "Non stare arrabbiato, no signore, no signore, guarda tu lo sai, è figurati. Io che fai mi butto dal balcone domani?"
F: "No ma perché tuo marito è talmente buono, tuo marito è talmente buono, è talmente buono... ".
C: "No, ascolta, Titanic mica l’hanno fatto già due volte, basta non è co... no no guarda non non si buttano via quarant’anni dalla finestra, guarda se, il coso, non qui non, c’è in ballo tutto, non è sto coso (fonetico) quindi. Io stasera sono molto serena., molto molto.
F: "Vedrai domani"
USIAMO DIECI TELEFONI
Nel pieno della bufera, con le intercettazioni telefoniche, la moglie del Governatore è tra quelli che hanno conservato maggiore lucidità. E in una chiamata notturna con Fiorani suggerisce al suo interlocutore il sistema per evitare eventuali intercettazioni: "In questo momento meno si parla con i telefoni e meglio è (...) Compriamo due, tre... portiamoci... acquistiamo due... una decina di numeri diversi, basta acquistare dieci numeri diversi, qual è il problema?".
(3 agosto 2005)




