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FIDELIO

par Lucio Galluzzi

Publie le sabato 12 novembre 2011 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing

UN REICH SI AGGIRA PER L’EUROPA

Si annebbia il messia padreternico che doveva salvarci dal cancro in tre anni, regalarci un milione di posti di lavoro e fare dell’Italia un enorme bordello privato costellato di campi da golf e troie, ed ecco che arriva uno che è santo subito pure lui.

Difatti Napolitano lo ha nominato immediatamente senatore a vita.

Ne avevamo proprio bisogno di un altro, perché di senatori, questori, onorevoli, sottosegretari, podestà e gerarchi ne avevamo pochi.

E’ talmente santo questo Monti da essere una trinità: un tre Monti.

Vale tre di quel pvofessove-io-so-tutto.

Mario Monti la soluzione, il politico/tecnico salvatore della Patria, colui al di sopra delle parti, che per obbligo deve essere amato e stimato da tutti.

Infatti il suo primo ingresso al Senato è stato accolto da un’ovazione.

Tutti lo vogliono, persino Sputazzetta Gasparri che è corso a sleccare subito, come ogni buon pechinese ammaestrato che si rispetti; e se lo ha "promosso" la saliva umana a forma di funghetto repellente, allora possiamo stare tranquilli.

Se poi arriva pure la Benita Petaccia Santadeché a lisciarglielo, beh: che meraviglia!

L’uomo del Colle che cambierà il corso della sofferenza dei cittadini italiani, stuprati per 19 anni da un branco di avvoltoi cannibali, banchieri vampiri, Europa Unita che non esiste.

E mentre i cialtroni continuano le loro pagliacciate urlandosi "fascista" "manifestista", "traditore", "votazionista" e chi più ne ha ne metta, passa, senza alcun dissenso, la consegna dell’Italia in mano al potere della finanza spietata.

Napolitano ha deciso che per proteggere e affrancare il suo popolo dalla miseria, lo deve affidare agli sciacalli di professione.

Il Capo dello Stato impone dall’alto, con l’amore tipico del Partito della Gnocca, una nomina: consenso popolare esautorato.

Si spinge anche oltre: sceglie, in nome nostro, cioè suo e dei suoi amici, la latrina del governo di Larghe Intese: sarà tutto un correre di marchettari della politica puttana e ricicloni falliti a mantenere poltrone, sgabelli, perseverando nel crimine della loro presenza.

Mario Monti: una personalità d’alto profilo.

Altissimo.

Difatti è stato nominato dal primo governo Ballusconi a Commissario Europeo, con deleghe economiche, dal 1994 al 1999.

Dal 1999 al 2004, il governo di Capitan Findus D’alema lo riconferma allo stesso incarico; vuoi mica che il baffetto faccia un torto a Silviuccio? Altrimenti la poltrona a Capo del Copasir se la sarebbe sognata.

Contemporaneamente, il novello senatore a vita, è stato Presidente della Commissione Trilaterale: una potentissima associazione ultraliberista statunitense, giapponese ed europea, in stile massonico, voluta da David Rockfeller e Kissinger.

Proprio la Trilaterale, per darsi una parvenza di liberismo, scelse il sedicente ex comunista, migliorista, per fingere l’estraneità parlamentare dell’economia sciacallesca; la stessa, identica, che sta affondando Stati europei a muzzo con le politiche assassine della BCE [presieduta oggi da Mario Draghi, ex collega di Monti quando era consulente della Goldman Sachs], FMI e Borse.

Il Monti fa parte del Comitato Esecutivo dell’Aspen Institute, inquietante struttura finanziata alle origini finanziata da Rockfeller Brothers Fund e Fondazione Ford [finanziarono il Golpe in Cile contro Pinochet, sostenuto dalla Scuola Neoliberista degli economisti di Chigaco. Coincidenze bislacche?]

In Italia, l’Aspen Institute rivendica il proprio diritto a riunirsi a "porte chiuse".

La sezione nazionale è stava voluta da Gianni Letta, che nel prossimo governo se Monti sarà il premier, rimarrà di certo sottosegretario; presieduta da Giulio Tremonti e fra i vice presidenti annovera Enrico Letta.

Nell’Aspen vengono discusse le tematiche più scottanti per la vita del Paese e dettate le linee.

Proprio in Aspen prese vita il progetto del nucleare italiano con Chicco Testa & Co., battuti dal Referendum popolare e poi dall’apocalisse di Fukushima.

Ma non c’è già il Parlamento per decidere le linee politiche del nostro Paese?

Perché lo deve fare l’Aspen?

Il Parlamento dovrebbe essere democraticamente eletto.

Mario Monti no.

E’ stato imposto dall’alto.

L’Aspen Institute adora i "grandi pensatori" al governo.

Li adora anche Gianni Letta.

Li preferisce il Presidente della Repubblica e con loro le "larghe intese".

Ma le larghe intese sono tossiche, portano al pensiero unico e al baratro.

Le opposizioni sono cadute nel tranello, pure loro osannano il pensiero unico della grande intesa.

Impreparate ed inette, faranno passare le norme del maxiemendamento economico, impopolari. Solo impopolari e nient’altro. Non necessarie.

Non cambierà nulla.

Tutti d’accordo fanno titoloni sui loro quotidiani e TG: "un enorme lavoro attende Mario Monti". "Auguri Professore", "Ecco la Svolta", "Berlusconi Bye Bye", "Finalmente si cambia"… chissà perché tutto questo ha ridato fiato alle Borse?

Le Riforme di Monti così tanto sbandierate da tutte le forze politiche in Parlamento e loro megafoni, non sortiranno migliorie: aumenteranno solo la miseria, impoverendoci ancora di più e cancellando il welfare.

Ci voleva il potere forte.

Eccolo!

Berlusconi, troppo deficiente per un golpe completo, è stato messo da parte, non era abbastanza credibile come dittatore.

L’Italia si trova nello stato attuale per le colpe della sciagurata conduzione dei governi di Silvio e Giulio.

Non c’è da cambiare Capo, sostituendolo con una contiguità peggiorativa e più pericolosa.

E’ il sistema politico da sostituire, tutto.

Rivedendo anche l’Euro e quanto ci sia utile, visto che ci ha pure tolto la sovranità nazionale, dopo la Grecia… già abbiamo il Vaticano che detta legge e condiziona le decisioni dei compagni di merende di Stato.

Ripensare l’Europa Unita che non esiste se non sulla carta e gli intenti bla bla bla.

Capire che è semplicemente vergognoso e scandaloso che tutte le opposizioni, Napolitano e coro delle Medee riunite abbiano accettato il ricatto del maxiemendamento obbligatorio velocizzato e segreto fino all’ultimo momento, costi quel che costi.

Saranno di nuovo lacrime e sangue.

Nessun forcone per strada e sotto i palazzi.

Tutti a brucare negli stessi pascoli ormai secchi.

Non è questo il periodo più brutto per l’Italia dal dopoguerra ad oggi.

Il peggio deve ancora venire.

C’è aria di quarto Reich.

Chi può, scappi da questo Paese maledetto.

Lucio Galluzzi

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