Home > FRANCESCO, MORTO SUL PALCO DI JOVANOTTI. "GUADAGNAVA 5 EURO ALL’ORA"

FRANCESCO, MORTO SUL PALCO DI JOVANOTTI. "GUADAGNAVA 5 EURO ALL’ORA"

par Roma

Publie le martedì 13 dicembre 2011 par Roma - Open-Publishing

«Non si può morire per 5 euro l’ora...». I colleghi di Francesco Pinna hanno capito. Sanno che sotto quei maledetti tubi in acciaio del palco ci poteva essere uno di loro. «Non si può morire così, a 19 anni, a 20 anni, per una cosa del genere...». C’è chi fumano nervosamente al bar. Dalla tivù passano in continuazione le immagini del disastro. Pochi metri più in la quello che resta del palco. Sono ragazzi, qualcuno con famiglia. Hanno gli zaini d’ordinanza e i caschetti. «Ma questi non servono a nulla quando ti cadono addosso tonnellate di acciaio», spiegano.
Si arrampicano sui tubi innocenti a dieci metri di altezza. E a guardarli come lavorano sembrano alpinisti. «Sai quanto guadagna un ragazzo come lui? - dice uno del gruppo - Guadagna cinque euro l’ora. Non si diventa ricchi. Si può morire per questo? Per cinque euro l’ora? È una follia». «Siamo quasi tutti ragazzi che lavoriamo un giorno qui, un giorno lì, dove capita». Anche per lui, anche per Francesco era così... (R.Tag.)

FACEBOOK. Un dolore incredibile, anche su Facebook. E’ inondata di messaggi la bacheca di Francesco Pinna, il ragazzo di 20 anni morto nel crollo del palco in allestimento per il concerto di Jovanotti a Trieste. «Ciao Francesco», «Non so che dire veramente...», si legge sul profilo. E ancora: «Dimmi che non sei tu», e «Ti ricorderemo in tanti, ciao Francesco».

LA RABBIA DEI COLLEGHI. «Non si può morire così, a 19 anni, a 20 anni, per una cosa del genere...», «no, non lo conoscevamo, l’abbiamo visto oggi per la prima volta e poi là sotto... così». I colleghi di lavoro della vittima fumano nervosamente al bar dove dal televisore passano in continuazione le immagini del disastro avvenuto a pochi metri, all’ interno del Palasport che, intorno alle 17, ha acceso le luci esterne. I colleghi della vittima sono riconoscibili dagli zaini, i caschetti di plastica e i moschettoni. Si arrampicano sui tubi innocenti a dieci metri di altezza, talvolta di più, simili ad alpinisti più che ad attrezzisti. «Sai quanto guadagna un ragazzo come lui? - chiede provocatoriamente uno del gruppo - Guadagna cinque euro l’ora. Non si diventa ricchi; si può morire per questo? per cinque euro l’ora? È una follia». «Siamo quasi tutti ragazzi che lavoriamo un giorno qui, un giorno lì, dove capita, anche lui, anche il ragazzo che è morto».

http://www.leggo.it/articolo.php?id=153306

Portfolio