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GETRONICS: CHIUDE LO STABILIMENTO DI NAPOLI

Publie le venerdì 13 maggio 2005 par Open-Publishing

(Nino Stella) - Chiude lo stabilimento Getronics di Napoli? La notizia non è stata né confermata né smentita dai vertici della filiale italiana della multinazionale olandese. Da qualche mese è in atto presso la struttura di Via Ferrante Imparato, quartiere S.Giovanni a Teduccio un processo di vera e propria ristrutturazione selvaggia. Una ristrutturazione che si sta attuando con l’utilizzo di trasferimenti, esternalizzazioni, subappalti camuffati. Alcuni settori “chiave” sono stati venduti ad altre società(qualcuna con meno di 15 dipendenti in organico). I vertici italiani della multinazionale olandese sono orientati a mantenere in Campania solo un piccolo presidio “strategico” con pochi lavoratori “affidabili” e “controllabili” che abbiano “spirito di appartenenza”. Insomma un presidio da “azienda totale” dove i lavoratori e le lavoratrici non debbono pensare ma solo essere funzionali, trasformandosi in delatori del padrone... Un presidio “strategico” per continuare a mantenere i rapporti con le istituzioni locali(Regione, Comune, Provincia) e con i vari clienti per non perdere appalti e commesse. Buona parte dei lavoratori subiranno trasferimenti, passaggi di società(?), licenziamenti coatti o forme di vessazioni e condizionamenti psicologici. Insomma, sarà attuata la strategia del “texano” Roberto Schisano, il presidente della Getronics. Le organizzazioni sindacali di categoria Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm tacciono. Fanno parlare i rappresentanti sindacali aziendali. Si promuovono viaggi inutili in Olanda per ascoltare i vertici della multinazionale che hanno confermato la fiducia al gruppo dirigente italiano. Un viaggio inutile e ridicolo. I sindacalisti veramente pensavano che i padroni olandesi dovevano prendere le distanze dai padroni-manager italiani che tra l’altro stanno “facendo bene il loro mestiere” licenziando, trasferendo e attuando vessazioni? O i sindacalisti territoriali, nazionali e aziendali sono ingenui, o sono in cattiva fede.