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GINO STRADA, un "laico" contro la guerra

Publie le lunedì 19 aprile 2010 par Open-Publishing
6 commenti

Riproto le sue parole.

Faccio il chirurgo ormai da molti anni, e mi sono trovato ad operare a più riprese in almeno 10 conflitti: ho visto la stessa cosa ovunque, il massacro dei civili a causa di guerre dichiarate per ragioni diverse. Le opinioni che noi di Emergency abbiamo sulla guerra nascono dall’aver conosciuto le sue vittime, dal vederle ogni giorno nei nostri ospedali, dal vivere la guerra da vicino. Chi giustifica la guerra, chi esalta le «belle cose» prodotte dalla guerra mente spudoratamente.

Molte più donne sono state ferite o uccise dalle bombe americane in Afganistan, di quante si siano tolte il burqa dopo l’arrivo dei marines, semplicemente perché il 99% delle donne afgane pensa che quella del burqa sia una ossessione occidentale. «Adesso, almeno, le bambine possono studiare» pontificano molti che in Afganistan non hanno mai messo piede. L’istruzione femminile è un problema che non nasce con l’11 settembre, né con i talebani. Emergency sta costruendo scuole femminili in alcune zone rurali dove le bambine non sono mai andate a scuola, e ancora oggi non tutti i genitori sono d’accordo che ci vadano.
Emergency non ha accettato denaro dal Governo italiano, non accetta di fare la cosmesi della guerra, non vuole il danaro offerto con una mano sx da chi spara con l’altra. Per gli stessi motivi, rifiuteremmo i soldi della Fiat per curare le vittime delle mine antiuomo da loro prodotte, o quelli della Nestlé per curare i neonati che rischiano di morire per il suo latte in polvere. Emergency ha mantenuto la stessa posizione nel caso della guerra in Kosovo, rifiutandosi di partecipare al banchetto della famosa Missione Arcobaleno.

L’Afghanistan è pieno di organizzazioni pronte ad accettare i soldi della guerra: se ne sono andate dopo l’11 settembre, per rientrare qualche mese dopo e molte altre sono arrivate per la prima volta nel paese solo dopo i marines. E’ un loro problema, noi abbiamo la nostra etica, e abbiamo il diritto di averla. Anche i soldi per le operazioni belliche che uccidono esseri umani sono danaro dei contribuenti: questo li rende forse puliti?

Si deve restituire alla parola «politica» il suo significato originario di ricerca di principi e regole del nostro stare insieme collettivo. La gran maggioranza degli italiani è contraria alla guerra. Questo non vuol dire che Emergency sia una organizzazione schierata con qualche partito o coalizione. Abbiamo sempre denunciato la guerra come una barbarie, sia quando è stata voluta da governi di csx sia quando a proporla sono stati governi di cdx.

In Italia, anche se molti sembrano averlo scordato, esiste una Costituzione, è stata scritta con l’idea di garantire un mondo più giusto alle generazioni future. L’art. 11 inizia con «L’Italia ripudia la guerra». È tra i «princìpi fondamentali». Vuol dire che la pace è un bene che ci appartiene in quanto comunità, è un valore di tutti e di ciascuno di noi. E questo va rispettato. E invece, in poco più di un decennio, il nostro paese è stato portato in guerra per ben 3 volte, da governi di colore politico diverso. Noi vogliamo che sulla questione fondamentale della guerra siano consultati i cittadini, perché non siamo pronti a farci togliere da nessuno il bene della pace. Non si tratta solo, anche se la cosa è estremamente importante, di non renderci corresponsabili di nuovi lutti e di nuovi crimini. Bisogna anche capire che o si riesce a tenere l’Italia fuori dalla guerra, o non si riuscirà a tenere la guerra fuori dall’Italia. E i cittadini italiani questo non lo vogliono, ne siamo assolutamente certi. Per questo è nata la campagna «Fuori l’Italia dalla guerra», promossa, oltre che da Emergency, da Libera, da Rete Lilliput e dalla Tavola della Pace, un grande schieramento di realtà con culture diverse: vi sono laici e cattolici, senza connotazioni "di partito.
C’è chi ha detto che «la guerra é una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai militari». Crediamo che la pace sia una cosa troppo importante per lasciarla in mano ai politici. Bisogna sentire l’opinione dei cittadini, e rispettarla.

C’è chi ritiene l’etica separabile dalla politica, e non mi sorprende visto che é proprio quello che sta succedendo, e in misura sempre crescente. Ci sono migliaia di bambini iracheni ammalati di tumori e leucemie. E’ una tragedia facilmente verificabile, non una speculazione ideologica. Basterebbe, anche in questo caso come per l’Afganistan, prendere un aereo e andare a visitare qualche ospedale di Baghdad o di Bassora. Che cosa diciamo a quei bambini, e ai loro genitori? Che non è per ragioni etiche che neghiamo loro la possibilità di essere curati?
I risultati della politica separata dall’etica sono sotto i nostri occhi: un mare di ingiustizie e di atrocità che attraversano il pianeta, al solo fine di far guadagnare miliardi a qualche migliaio di persone. Il pacifismo complice del terrorismo? Smettiamola con queste stupide provocazioni. Il terrorismo - l’uso sistematico della violenza su popolazioni inermi - non é altro che la forma moderna della guerra degli ultimi decenni, ed é stato praticato su larga scala. Non solo a New York. E non solo da individui o gruppi armati. E’ stato ed é praticato principalmente da Stati. Chi ne é stato complice? i missionari comboniani o le multinazionali del petrolio? le industrie belliche o i frati francescani? Nei decenni scorsi, non sono stati i movimenti per la pace a far andare al potere le decine di dittatori che hanno massacrato popolazioni in Africa e in Asia e in America latina. E Hitler? E’ tornato di moda citarlo: chi l’ha aiutato a salire al potere? Pacifisti non meglio identificati oppure gli Junker feudali, i magnati dei grandi trust industriali tedeschi e la casta militare del Kaiser? Ci si riferisce alla capitolazione anglo-francese a Monaco che acconsentì alla invasione della Cecoslovacchia? Si vuol far passare don Ciotti per Daladier, e padre Zanotelli per Chamberlain. Quanto siano strumentali queste accuse, lo si capisce ponendoci una semplice domanda: quali sono le analogie con la situazione attuale? Si critica chi vuole che l’Italia non partecipi ad una aggressione contro l’Iraq, rievocando la guerra al nazifascismo. E chi sarebbe, oggi, l’uomo forte che vuole conquistare il mondo? Già, proviamo a chiederlo ai cittadini del mondo: "Chi pensate si consideri al di sopra della legge? Chi secondo voi teorizza il diritto a bombardare chiunque altro per proteggere i propri interessi nazionali?" Un bel sondaggio nel pianeta, i risultati sarebbero davvero interessanti.

Chiede l’intervistatore: “Politici assertori della necessità di «guerre umanitarie» come quella in Kosovo (D’Alema) o pronti a combattere quella in Iraq se l’Onu da il proprio consenso (Fassino) ribadiscono l’importanza di distinguere tra ragioni morali e politiche, optando - ovviamente «con sofferenza» - per le seconde. Ti considerano un moralistica utopico ma poi ti trattano da avversario politico, arrivando a coniare definizioni dispregiative come «pacifismo alla Gino Strada» (ancora Fassino). Non ti sembra una contraddizione?

Strada: “C’è chi pensa che i bombardamenti possano andare a braccetto con gli aiuti umanitari, che addirittura possano integrarsi. Per Emergency, organizzazione laica, questa è una bestemmia. Non vogliamo aver nulla a che fare con chi bombarda, né siamo disposti a lavare loro la coscienza partecipando ai loro "interventi umanitari". Per quanto riguarda l’Onu, vorrei solo dire che le Nazioni unite nascono con l’obiettivo primario di mantenere la pace mondiale. Più di 30 conflitti insanguinano oggi il pianeta. Macellai e dittatori, e dittatori trasformatisi in presidenti, e presidenti macellai massacrano con i loro eserciti milioni di esseri umani ogni anno. Almeno tre quarti delle loro armi provengono dai cinque paesi membri permanenti del consiglio di sicurezza dell’Onu, Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna. Sono davvero neutrali, super partes, credibili nel promuovere la pace?

La pace si può costruire, la si può praticare. Per esempio promuovendo la giustizia. E’ giusto un mondo dove il 20% degli uomini possiede e consuma l’83 % delle risorse di tutti? Incominciamo a leggere la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. Diritti, principi, valori sottoscritti e poi gettati nell’immondizia. Chiediamoci come praticarli, come tradurli in "politica". Finché non sarà vero che "Tutti gli uomini nascono liberi e eguali in dignità e diritti..", finché individui e comunità non agiranno "gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza", come proclama il 1° articolo della Dichiarazione, continueremo a vivere in un mondo pieno di guerre, e ci sarà spazio per chi, con l’arroganza tipica del più ricco e del più forte, e servendosi della "libera" informazione, continuerà a chiamare pace le bombe, a chiamare giustizia Guantanamo, a chiamare "vittime del fuoco amico" o semplici effetti collaterali i bambini afgani bombardati durante un matrimonio. Sono utopie i diritti dell’uomo esposti nella Dichiarazione universale? Assolutamente no, se ci si impegna a trasformarli in progetti, e nel nostro Paese sono in molti a volerlo fare.
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“Qualcuno ha messo in piedi questa montatura perché vuole che Emergency, un testimone scomodo, lasci l’Afghanistan. Il regista non è solo afgano”. Lo ha detto Gino Strada parlando dell’arresto di ieri del personale dell’ospedale di Laskhar Ghar. “Emergency – ha spiegato Strada – fa vedere una cosa molto semplice: nonostante tutta la demagogia sulla politica delle missioni di pace, anche se oggi si ammette che siamo lì a far la guerra, fa vedere i risultati della cosiddetta guerra al terrorismo. Il 40% dei feriti sono bambini al di sotto dei 14 anni”. “Noi – ha proseguito Strada – abbiamo chiesto un corridoio umanitario per evacuare i feriti ma loro hanno fatto un cordone, che chiamano stranamente sanitario, che non consente di farli arrivare ad una struttura sanitaria”. Alla domanda come possono essere entrate le armi nell’ ospedale, Strada ha spiegato: “se qualcuno di noi volesse introdurre una pistola in un qualsiasi ospedale italiano lo potrebbe fare in dieci minuti. C’é sempre la possibilità di corrompere qualcuno e che qualcuno la depositi al momento della perquisizione”. Gino Strada ha quindi spiegato che in ogni ospedale di Emergency ci sono cartelli con la scritta: “niente armi”. “Ma quale italiano – ha aggiunto – che ha un minimo di senso comune può pensare che un medico vada in Afghanistan per far saltare con il tritolo il governatore di una provincia afgana? Mi sembra tutto grottesco”.

Messaggi

  • Ed il rifiuto al rientro dei tre con il volo di Stato ha un "vecchio" sapore di orgoglio.

    Lontani profumi di altri tempi ed uomini che si ripropone; finalmente.

    • Sono contenta che lo abbia fatto. Esistono ancora uomini degni di questo nome.

      Ma vedere che non si desiste dal tirarlo in appartenenze che non gli corispondono offende il mio senso della verità: chi lo chiama comunista e chi imperialista, chi lo dice ateo e chi cristiano. C’è gente che non è capace di concepire un volontariato laico e libero da appartenenze coatte. Sono persone che non riescono ca concpire la libertà nemmeno per sé

      viviana

    • Senza voler tirare Gino Strada da nessuna parte ed ovviamente auspicando che continui a fare soprattutto il chirurgo .... ed anche provando una notevole orticaria per qualunque tipo di leaderismo ... non posso fare a meno di affermare che sarebbe oggi probabilmente l’unico possibile leader della sinistra al quale si potrebbe concedere credito ...

      Raf

      P.S. Quello che è arrivato a definire Strada "imperialista", un noto mentecatto malato di esibizionismo e per questo giustamente a suo tempo cacciato dalla redazione di Report, non merita nemmeno di essere nominato ....

    • No, non è Luttwak, pure se anche lui è un mentecatto ... Luttwak ha fatto intendere ad "Anno Zero", smentito in questo pure da La Russa, che Emergency per portare avanti la sua attività umanitaria, potrebbe pagare pedaggi e tangenti ai talebani.

      Il mentecatto che invece ha accusato Strada di "imperialismo" si chiama Paolo Barnard, un sedicente giornalista "free lance" già nella redazione della Gabanelli a Rai Report, ed ormai da tempo del tutto uscito di senno.

      Radisol

  • Spero che Emergency non si faccia intimorire dopo quello che è succeso, soprattutto dai politici e dai ’’signori della guerra’’e che continui il suo grande lavoro per salvare le vittime civili e non, e per portare nel mondo il discorso della pace e della fratellanza!! Infine esprimo la mia solidarietà e la mia gratitudine a Gino Strada.