Home > GOLPE

GOLPE

par Lucio Galluzzi

Publie le mercoledì 7 settembre 2011 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing

CAMUSSO E BERSANI: SVEGLIA!

Domenica 4 settembre, quando mancavano due giorni, solo 48 ore, allo sciopero generale indetto dalla CGIL, il fascismo al governo riunito in Commissione Bilancio a Palazzo Madama ha approvato un emendamento all’articolo 8 del decreto sulla manovra economica attraverso il quale viene attaccato senza ritegno lo Statuto dei Lavoratori, cancellato come la Costituzione.

Sono stai aboliti gli articoli che difendevano l’orario di lavoro, le mansioni e il diritto intoccabile al lavoro.

Viene introdotta la piena libertà, da parte del padrone, di licenziare, allungare l’orario dei turni e decidere in modo del tutto arbitrario sul come utilizzare nelle mansioni il dipendente.

La prima cosa da notare è quanto questo governo illegale e truffaldino tenga in considerazione le forze sociali e del lavoro, ma soprattutto come le organizzazioni sindacali si fanno temere dal capitale, Confindustria ed esecutivo Ballusconi.

La situazione che l’Italia sta attraversando ormai ricalca quella del primo decennio del 1900, con tutti i suoi fantasmi concreti: xenofobia, razzismo diffuso, corruzione ai massimi livelli, secessionismo, politica governativa ad personam, Capo dello Stato assente e non più in grado di essere garante del rispetto della Carta Costituzionale, privo di qualsiasi autorevolezza, estrema destra violenta ed eversiva garantita ed indisturbata, diritti umani dimenticati, povertà in crescita esponenziale, dossieraggi, Servizi Segreti che non si capisce bene cosa facciano, in realtà lo si capisce fin troppo!, massoneria nera e borghesia nostalgica sempre più potente e tessuto connettivo di questo regime, industriali incapaci di sviluppo che dovrebbero lasciare il posto a persone anche solo un minimo più illuminate, Banche e grandi finanzieri che speculano sulle disgrazie, libertà di stampa azzerata, diritto a manifestare il dissenso represso a manganellate, sangue e morti.

Da oltre 20 anni, i pericoli sociali che sgovernano l’Italia hanno preparato a dovere il terreno utile per la dittatura, applicato alla lettera il Piano di Rinascita di Licio Gelli/P2, indisturbati, tranquilli, lasciati fare da una opposizione vergognosa, silente, lassa, connivente e per nulla diversa dal potere del quale è semplicemente contiguità.

Se a tutto questo si aggiunge l’incapacità totale del popolo italiano di ribellarsi, di anche solo cambiare abitudine di voto, mobilitarsi e chiedere con forza; il quadro devastante è completo.

L’Italia sta morendo per mano di morti: gli agonizzanti permettono tutto e non si svegliano dal coma.

L’emendamento che attacca e cancella il diritto al lavoro, assassinando lo Statuto dei Lavoratori e spuntando sulla Costituzione è emanato de una delle Commissioni più importanti e decisive del Senato, cioè dal cuore dello Stato, è per questo che si configura come puro "golpe".

Stefano Fassina che è responsabile Lavoro del PD, non simpatizzante comunista, dice: "in questo modo il diritto del lavoro torna indietro di 60 anni"; la Camusso, socialista e non massimalista: "mai nella storia della Repubblica ci sono stati un governo e un Ministro del Lavoro che avessero come scopo quello di abolire il Contratto Nazionale, lo Statuto dei Lavoratori, i loro diritti… questa è una vicenda senza precedenti che contrasteremo con tutti i mezzi"; da qui si capisce la drammaticità del momento: una fase politica e sociale pericolosa, un esecutivo reazionario a tutto tondo che esibisce il suo odio antipopolare in ogni modo possibile.

CGIL e PD dovrebbero finalmente comprendere che non è con il dialogo e gli accordi [come quello firmato il 28 giugno anche dalla Camusso] che si crea l’alternativa vagheggiata da Bersani: questo governo cadrà solo con la lotta e le grandi mobilitazioni di massa.

Nessun governo tecnico, quindi, nessuna alternativa che non sia il popolo, le lotte italiane e quelle europee.

Bersani, Camusso, D’alema, Fassino, Veltroni, Franceschini & Co., ma anche Di Pietro e simili dovrebbero almeno per una settimana tacere e studiarsi Engels, nella parte specifica dove descrive la fabbriche di Manchester e obbligarsi a comprendere il concetto di "macchina" in Deleuze.

E’ quello che manca a questa sinistra fallita: il sapere, lo studio, le basi.

Prima si conosce, poi si agisce senza troppi bla bla che non servono ad alcuno in questi momenti.

E’ chiaro che nell’aria si sente un vento nuovo che sta soffiando.

Ieri i lavoratori della CISL hanno mandato a quel paese il servo Bonanni e sono scesi in piazza insieme alla FIOM; la voglia di rivolta è tanta e la rabbia pure.

La disperazione non è più misurabile.

Allora, signori: la vogliamo iniziare questa lotta?

Ce lo vogliamo regalare un altro 25 aprile di Liberazione?

Lucio Galluzzi

©2011 Common Creative Licence

su Blogger

su ChiareLettere

su I Nuovi Mostri Oliviero Beha

su Liquida

su Report on Line

su BellaCiao

su faceBook

su Twitter

su Twubs Editor e Administrator Italia e Mondo per Iran Election