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GOLPE TOTALE E CONSENZIENTE OPPOSIZIONE

Publie le martedì 26 ottobre 2010 par Open-Publishing

QUELLI DEL PD LA COSTITUZIONE L’HANNO MAI LETTA?



Ci sono un sacco di Medee in giro per l’Italia ferita a morte, infettata pare senza più ritorno.

Le recitanti la tragedia minima, perché di quella vera poco ne capiscono, si stracciano vesti, capelli, si graffiano l’una con l’altra, piangono e si disperano, ma tutto sul palcoscenico.

Perché sanno solo recitare. Lo fanno da una vita intera.

Nulla conoscono della Trama, non sanno di Katastrophé, ignorano Katastasi, vanno avanti per "imparato d’inerzia".

Appaiono perché lo devono, soprattutto a sé stessi

Si paludano giganti per imprimersi meglio nelle retine di spettatori ancora credenti al miraggio dei morti vivi.

Come gli attori greci di un tempo calzano coturni dai tacchi altissimi, imbottiscono le spalle per farsi gladiatori, mettono armature sotto doppiopetti, si truccano seguendo l’umore che hanno da suscitare, indossano le maschere con il megafono incorporato per urlare più forte, sovrastano di più incollando onkos cotonatissime, paiono davvero grandi.

Spogliali e davvero tutti sveleranno la nanopresenza, oltre all’orrore dell’errore d’essere ancora lì insostituiti.

Solo questo hanno in comune con la tragedia Classica: l’apparenza.

Sono solo e semplicemente pezzi di Maya [illusione totale], a ragionar bene: non esistono.

Cioè esistono nella proiezione fantastica, nel reale sono solo "fantasmi" [nell’accezione greca del termine].

Non sono neppure bravi a produrre phoné, giacché il loro interrompere il silenzio, se ci fosse silenzio [ma non c’è mai assenza di verbo umano], è solo un porno rumoreggiare monocorde.

Noia mortuaria.

Sono Medee solo perché si vestono in nero e bugiardamente praticano l’orazione funebre.

Hanno permesso l’assassinio di tutto in questo Paese sfasciato dai fasci con la cravatta, non hanno mosso un’unghia per paura si spezzasse. Eppure rumoreggiano. Emettono fastidiosi vibrati anali, però usano la bocca per farli.

S’indignano, dicono loro.

Sono pronti a fare barricate, sottovoceggiano.

L’ordito autentico è sotto gli occhi dei non stolti; questi paraventi d’opposizione sono solo ignavia, null’altro.

E’ contiguità al/del potere.

Sono essi stessi il potere, solo che si fanno chiamare in altro modo, ma stanno lì come gli altri.

Hanno scranni, posti, commissioni, dirigenze, troni.

Mai hanno avuto il coraggio, non ce l’avranno, di gridare il vero golpe che da quindici anni ha spolpato il cittadino, scientemente, pezzo per pezzo, portando via non tutte le libertà, ma LA LIBERTA’.

Mai se ne andranno, rinunciando alle poltrone, tagliando di netto la connivenza.

Se ne stanno lì disquisire di non si capisce più cosa [cioè si capisce sì: è cosa loro, e degli altri che definiscono avversari, noi non siamo compresi nella loro catena spiritica], senza fare veramente un solo atto concreto, finale, autentico per ristabilire la verità.

Perché la verità è rivoluzionaria, e figurati se a loro sta comoda!

Conoscono la Costituzione questi?

Ma manco per nulla!

Altrimenti sarebbero a fare il loro dovere: occupare il Parlamento e stare lì, giorno e notte, a far sapere a tutti che la LIBERTA’ ce l’hanno mangiata a colpi di morsi da squalo.

Sfiderebbero le polizie di DueMaroni e ’Gnazio La Muffa non andandosene da Camera e Senato e facendo parlare la Comunità Internazionale, finalmente documentata!, dello schifo che stiamo affrontando noi, i deprivati totali.

Perché la Libertà non è solo avere una stampa senza padrone o poter manifestare il proprio pensiero, associarsi, godere dei diritti politici, sapere che la scuola pubblica è per tutti, ma proprio tutti, gratuita per l’obbligo e poi negli altri gradi per chi merita e/o chi non ha i soldi…

La Costituzione della Repubblica Italiana afferma, senza troppi giri di parole e virgolettati interpretativi, che la Libertà dell’individuo è fatta di lavoro garantito, ed è su questo che si fonda la Nazione.

Ma siccome i Padri Costituenti e i Partigiani che la vollero non erano cialtroni ignoranti scrissero pure altro, e tale resta quell’altro.

La Libertà è soprattutto la salute dell’individuo.

Per salute si intende un complesso di cose che è ben lontano dal "produci consuma crepa" imposto dai vari Marchettionne, Mitraglietta Marcegaglia, IlSaccone, LaBrunetta, Slek Bonanni, Slurp Angeletti, Gelli-mini, Berlussonini, TremoRt et similia.

La salute individuale, quindi di tutti e di conseguenza della Repubblica, è godere del tempo libero, che deve esserci oltre il lavoro, usufruire di offerte formative e/o di svago, sapere che esistono "strutture" atte a soddisfare questi bisogni, che non sono le mense Caritas alle quali gli eserciti di non più garantiti devono rivolgersi per mangiare, quelle non dovrebbero proprio esistere in un Paese civile.

La Salute [Libertà] è poter accedere tutti, nessuno escluso, al pane quotidiano, al companatico, alle cure sanitarie appropriate e d’eccellenza erogate anche a chi non ha i capitali da parte; è aprire la finestra di casa, perché la casa la devi avere!, e vedere alberi e verde, respirare aria buona per te e per i tuoi figli e non marcescenze di discariche a cielo aperto che ti tolgono il fiato e ti portano cancro sicuro.

La Libertà/Salute è la tranquillità mentale e fisica della persona.

E’ crescita armonica.

E voglio proprio vedere un solo Costituzionalista che contesti!

O un legislatore, vero!, che osi mettere in dubbio la lettura organica del Corpus.

Non è accettabile che le polizie vadano a picchiare chi chiede la Salute.

Non è Costituzionale.

Non si può stare a guardare immobili la precarietà, la disperazione dei licenziati, le famiglie che non mangiano, gli anziani che vivono con 500 euro al mese, i giovani che non hanno futuro, i metalmeccanici sulle gru che minacciano suicidio, i paralizzati sulle sedie a rotelle senza assistenza domiciliare e con l’obbligo di pagarsi pure i farmaci con la pensione da fame che hanno, i carcerati che si tolgono la vita [o ai quali viene tolta]...

Altro che legittimo impedimento e lodo Alfano!

Il problema è un altro, uno solo e gravissimo: l’Italia è diventata una Nazione fondata sulla malattia sociale, devastata da pochi potenti aiutati da molti incompetenti e lacché.

Questa Repubblica non è più tale: è un feudo e noi ne siamo gli ostaggi.

Ha poco da arrabbiarsi la senatrice Finocchiessa del PD alla richiesta della parte giovane del partito suo di "rottamare i vecchi dirigenti", perché con la base, per niente cara signora, lei e gli altri come lei nulla hanno in comune.

Siete lontanissimi da noi.

Voi le Medee, noi gli "squadristi antidemocratici" che non facciamo parlare i Bonanni e gli Schifani alle vostre feste del Nulla senza Rosso.

Viva la Costituzione!



Lucio Galluzzi
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