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GREENPEACE SUL VOTO OGM: L’ITALIA NON TUTELA GLI ITALIANI

Publie le domenica 2 maggio 2004 par Open-Publishing

Greenpeace denuncia l’irresponsabile decisione dell’Italia. Nella riunione
del Comitato regolamentare della catena alimentare, tenutosi oggi a Bruxelles, il rappresentante
italiano del Ministero della Salute ha votato a favore della commercializzazione del mais NK603,
una varietà geneticamente modificata dalla multinazionale statunitense Monsanto.
Non avendo raggiunto una maggioranza qualificata ora la decisione spetterà al Consiglio dei
Ministri Europeo.

"Quello che è accaduto oggi è molto grave e può segnare un punto di non ritorno per la tutela dei
consumatori. Dato che il nostro Governo non è in grado di proteggere i consumatori dagli OGM,
spetta ai cittadini proteggersi in prima persona" commenta Federica Ferrario, responsabile campagna
Ogm di Greenpeace.

L’associazione ambientalista sottolinea la particolare gravità del voto di oggi, forte anche delle
conclusioni di un suo rapporto appena realizzato, particolarmente critico verso le valutazioni
fatte proprio sul mais NK603 dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare.
Nel rapporto si evidenzia la presenza in questo mais Ogm di frammenti non voluti e dei quali non
si conoscono le funzioni, oltre a significanti differenze rispetto al mais convenzionale, che non
sono state adeguatamente valutate.

"Nonostante la mancanza di dati essenziali e nella consapevolezza di errori tecnici nel
trasferimento di sequenze di genoma riscontrate sul mais NK603, che da sole basterebbero a definire questo
Ogm non sicuro, il Ministero della Salute ha chiuso gli occhi, voltando le spalle agli italiani".
Rispetto alla precedente votazione di febbraio, la Spagna che aveva votato a favore oggi si è
astenuta, il Portogallo, che aveva votato a favore, oggi si è opposto, mentre l’Italia, che si era
opposta, ha votato a favore cambiando parere in soli due mesi.

Il nuovo rapporto di Greenpeace (in inglese) "The EFSA : Failing Consumers and the Environment":
http://weblog.greenpeace.org/ge/archives/ESFA.pdf.

www.greenpeace.it/ogm