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Gad. Prodi : Quelli prodotti dal governo Berlusconi sono "tre anni e mezzo di disastro".
Publie le sabato 11 dicembre 2004 par Open-Publishing
Milano
Ma ora è venuto il tempo di rilanciare l’Italia e "noi ce la possiamo fare, perché siamo
quelli che le promesse le mantengono": lo ha detto al Palalido di Milano Romano
Prodi.
Il Professore è stato accolto da una standing ovation al suo ingresso al Palalido
di Milano, per la manifestazione contro la Finanziaria appena approvata dal governo
Berlusconi, definita dalla Gad "la Finanziaria dei tagli". Oltre 10 mila persone
affollavano già da questa mattina il palazzetto milanese.
"Tre anni e mezzo di governo - ha affermato il leader della Margherita Romano
Prodi - hanno prodotto un disastro non solo nei conti pubblici. Hanno prodotto
nuove e gravissime disuguaglianze".
Ma ora è tempo di "rilanciare l’Italia" e "noi ce la possiamo fare perché siamo quelli che ce l’hanno già fatta quando la sfida era più difficile. Siamo quelli che tutti i giorni ce la fanno nel governo delle città, delle province, delle regioni. Non servono miracoli, serve un lavoro duro, serio, continuo, giorno dopo giorno, senza trucchi. Attento ai problemi veri. Curando i conti pubblici. Tagliando le tasse sul lavoro e non quelle sui ricchi, perchè è così che si riducono i conti delle aziende, si promuove l’occupazione e si sostengono i consumi"
"Questa politica non è morale, è una politica senza valori, per questo dobbiamo dire tre no", ha detto Romano Prodi in uno dei messaggi centrali del suo discorso al Palalido.
"Il primo - spiega il leader dell’Alleanza - è no allo stravolgimento della Costituzione. No ad una riforma della Costituzione che è una vera e propria controriforma, che punta a spaccare il paese nella sua unità istituzionale, culturale e civile. Il secondo no è ad una riforma della giustizia che punta a spezzare il senso della legge. Il terzo no è ad un cambiamento delle regole del confronto elettorale e delle norme che garantiscono un livello minimo di parità nell’uso delle risorse della comunicazione. Ma non ci dobbiamo stupire che questo e questa maggioranza siano contrari alla parità".
Il leader della Gad sottolinea che con la riforma della Costituzione "si rompe l’equilibrio dei poteri, si spezza l’unità del paese. Di nuovo una concessione alle bandiere di qualche partito regionale. Un modo di intendere la politica che per accontentare qualcuno compromette il disegno di tutti".
Con la riforma della giustizia, inoltre, "si umiliano i giudici, si fanno le leggi ad personam, si schierano gli avvocati delle proprie cause nella battaglia parlamentare. Il risultato è che non solo si indebolisce gravemente l’ordinamento giudiziario italiano, ma si toglie ogni fiducia dei cittadini verso la legge, perché la legge viene identificata nell’interesse di una persona o di un gruppo e non nella tutela del diritto e della giustizia".
Giovani, immigrazione e Mezzogiorno sono invece i tre "punti critici dell’Italia di oggi, su cui fare ripartire l’intero Paese". Tre emergenze che rappresentano però anche "tre grandi risorse per il futuro sulle quali investire nel quadro
dell’Europa e con l’aiuto dell’Europa".
Hanno cercato di dipingerci come il partito delle tasse. Si sbagliano", ha proseguito Prodi "Noi - spiega ad un parterre entusiasta - pensiamo semplicemente che le tasse siano uno strumento per finanziare l’azione dello Stato e dare ai cittadini la protezione e i servizi di cui hanno bisogno. Ciò a cui certo non possiamo rinunciare è il criterio che informa tutti i sistemi fiscali dei paesi democratici: la progressività. Questo vuol dire una cosa semplice: chi ha più possibilità è chiamato a contribuire in misura maggiore di chi ne ha meno".
"Questo non è più il tempo delle gelosie, delle vecchie discussioni tra partiti e società civile, della ricerca di piccole rendite di posizione". A queste parole di Romano Prodi durante il suo discorso al Palalido un’applauso fortissimo ha interrotto le parole del leader del centrosinistra con il pubblico che ha scandito in coro: "unità, unità, unità".
http://www.rai.it/news/articolornews24/0,9219,4090308,00.html