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Getronics: 2 ore di sciopero in tutt’Italia. No alla svendita del patrimonio Olivetti!

Publie le martedì 22 marzo 2005 par Open-Publishing

di Nino Stella

In rivolta i lavoratori della Getronics. Oggi sciopero di due ore in tutte le filiali italiane. Uno sciopero deciso spontaneamente, dopo una breve consultazione tra le rappreserntanze sindacali aziendali in risposta ad una vera e propria provocazione aziendale.

I vertici italiani della multinazionale olandese dell’informatica sono decisi ad ogni costo ad attuare il piano di esternalizzazione e la vendita(o svendita?) di alcuni rami aziendali alla lobby clericale-imprenditoriale della Compagnia delle Opere.

Una di queste aziende, Alchera, è addirittura controllata da Roberto Schisano, il "texano" Presidente della Getronics. I lavoratori e le lavoratrici sono da settimane mobilitate in difesa dei loro diritti. Nel mese di Marzo sono stati proclamati 16 ore di sciopero. Sit-in, presidi davanti al Ministero delle Attività Produttive e agli uffici della direzione aziendale.

Presidi e sit-in davanti all’amabasciata olandese. 7 senatore e 4 deputati del centro-sinistra hanno presentato interrogazioni parlamentari."L’ambasciatore olandese sembra che si sia dimostrato sensibile- sostiene Alberto un lavoratore della filiale di Roma - Ma mi domando. Possibile che i vertici della filiale italiana hanno deciso esternalizzazione e svendita di rami aziendali senza l’autorizzazione e la legittimazione degli olandesi?".

Roberto Schisano, una volta politicamente vicino a D’Alema, quando il centro-sinistra governava, e, quando si trattava di9 gestire operazioni tipo "Eurocomputer" o ristrutturazioni all’Alitalia, adesso, come si suol dire, ha fatto il "salto della quaglia" avvicinandosi al centro-destra, mettendosi sotto le "ali protettive" della lobby della Compagnia delle Opere.

Obiettivo? Distruggere l’immenso patrimonio di valori culturali, professionali, sociali dell’esperienza dei lavoratori e del Gruppo Olivetti, per gestire, controllare il mercato e le commesse ICT assumendo precari, flessibili, interinali, contrattisti, subappaltati da tenere in ostaggio e da plasmare con la paura, il mobbing, i ricatti, il sovraccarico di lavoro.

In nome dell’azienda totale. L’azienda che vuole annullare il pensiero dei lavoratori e li vuole rendere tutti integrati nella organizzazione militaresca del lavoro.