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Giovanni Berlinguer , l’unita ed il manifesto
Publie le domenica 12 dicembre 2010 par Open-Publishing2 commenti
Per testimoniare la verità dei fatti ci vogliono delle prove, non bastano delle convinzioni personali , non bastano nemmeno le letture di anni o di secoli di letteratura di qualunque genere.
Debbo dire pero che ho sviluppato un senso innato nel capire e carpire i segreti di chi scrive che vanno al di la della misera considerazione che uno che scrive libri lo compia in maniera autobiografica.
L’unita da che ricordo io è stato sempre un pessimo giornale privo di giornalisti aggressivi e di corsivisti in gamba.
Qualcuno col nome variegato e le firme di storici di partito che archiviavano libri ha preso in mano questo giornale facendolo diventare un organo di partito in cui venivano pubblicate le mozioni del partito .
Alla morte di Enrico Berlinguer nessuno poteva aspettarsi una simile involuzione antidemocratica difronte ad una società che cambia soprattutto nei costumi e nelle tendenze quotidiane.
Quest’uomo cinico e calcolatore si pone il proposito di mantenere in vita un partito cadavere che si muove senza militanti ed amministratori cosa che ha ben capito dal movimento del 90 la pantera, si chiama: Giovanni Berlinguer
La sua cronistoria nel partito non finisce con la svolta della Bolognina, continua a manovrare personaggi come Occhetto e D’alema dall’alto della sua condizione di raccoglitore di voti di quel movimento che si chiama quelli del no ; movimento che vanta almeno 2milioni e mezzo di votanti.
Continua a condurre e tenere in vita l’Unita sino a quando il pds non decide di cambiare sede da via delle botteghe oscure verso strade più libere è meno intasate.
Il risultato è contraddittorio Giovanni Berlinguer è ancora un leader controlla attraverso l’appoggio incondizionato di numerosi leader di partito poltrone di manager di partito dalle direzioni politiche e persino nomina dirigenti politici in perfetto coerenza con lo stile del vecchio PCI.
Allo scoppio della guerra in Kosovo è ormai chiaramente instaurato nella direzione del partito dove i numerosi uomini manager lo portano cosi n alto da non far scomparire la sua corrente sommersa magari dalle ambizioni del nascente correntone.
Tutto ciò gli vale la nomina e l’elezione a parlamentare europeo in cui diviene un leader riconosciuto a livello mondiale : ha ormai soppianto e milllantato tutto persino la sua famiglia che rimpiange timidamente con ricordi pubblicati su Repubblica cito testuali parole la scomparsa del caro Enrico.
La sua forza è incontrastata nel partito (il pds)il milione e mezzo di voti alle tornate elettorale lo proiettano insieme ai leader liberisti dritto a poter gestire in commissione Europea i fondi comunitari del protocollo di Kioto.
Preso da mire incomprensibili fa adererire il pds anziche alla sinistra europea al partito socialista europeo in perfetta coerenza col suo orientamento verticistico ed appoggiato tuttora da gente come Zapatero e Gonzales.
Chi scopre il meccanismo di questo partito transnazionale e pone fine a questo fare sprecone e a volte pure quasi promettente liberticida?
Purtroppo è il crollo dell’alternativa a sinistra la fine di Izquierda Unida scesa all’uno percento la fine del PCE e dI RC come partiti di opposizioni di massa.
Tutto ora Berlinguer storico militante del Pci è cioe diventato leader del cosi detto movimento operaista di opposizione scrive in maniera circostanziata su giornali di opposizione che lo accompagnano con firme ritrattate da compiacenti comitati redazionali come quelli del manifesto o di Repubblica . Ha messo più volte in imbarazzo i rimanenti leader della sinistra italiana compresi quelli che si danno da fare per i comitati di salvaguardia dell’acqua pubblica o che desiderano una riforma universitaria garante dell’assenze di fenomeni come massonerie e baronati .
Il suo sogno dichiarato e la rinascita del pci con tanto di privileggio per dirigenti ed amanti delle correnti .
E’ ora che qualcuno lo smascheri con chiarezza ha fatto sicuramente dei danni enormi.
Messaggi
1. Giovanni Berlinguer , l’unita ed il manifesto, 12 dicembre 2010, 20:00, di gianpaolo. 44
sono fuori tema, e mi scuso, ma oggi è l’anniversario della Strage di Piazza Fontana. Vorrei ricordare tutti i caduti, i feriti, e quelli che hanno sofferto per questa ingiusta e tremenda barbarie. Grazie
1. Giovanni Berlinguer , l’unita ed il manifesto, 13 dicembre 2010, 12:12, di Renatino
Non sei per quanto mi riguarda fuori tema anzi l’hai centrato approriatamente
Volendo tentare un exscurs storico per ricostruire le vie della giustizia o la piu semplice indicazione dei colpevol della strage quella dell’unita è senza una delle vie piu fuorvianti che esista.
Tentare di buttare la croce addosso a qualcuno indicando vie immediate di persecuzione politico giurdica non deve appartenre alla sinistra moderata e questo sarebbe dovuto essere il compito di questo giornale(l’unita del 1968).
Ma centriamo ugualmente l’argomento lo spionaggio politico da parte dei servizi segreti e delle orde massoniche e fasciste.
Dapprima i servizi segreti deviati imputano nella strade anarchiche la risoluzione del caso , ma la bolla papale gli scoppia in mano sino al caso Calabresi l’opinione della massa e fortemente scossa.
Il pci ha ormai le idee chiare non è piu da moltissimi anni un partito con militanti armati ed ha appena spento il suo segretario scegliende a livello di direzione la svolta l’abbandono dopo della linea internazionalista del PCUS.
A botteghe oscure le carte vengono proibite lo sfascio democratrico è evidente ed il partito scieglie la via della militanza facendo nascere le federazioni dei giovani comunisti senza riuscire a creare dei leader.
Criminologicamente le fazioni del MSi posso dire che avevano cominciato a spiare la forza comunista italiana mutuando termini e parole dei dirigenti comunisti .
Nasce cosi ad esempio ordine nuovo che si dota di gerarchi e di professori dall’area intelletuale pronti a riscrivere la storia d’Italia per cancellare il comunismo ed i comunisti dall’Italia.
E dal 1959 che su Roma opera questa fazione del msi testimoniare le loro opere letterarie è semplicissimo Pino Rauti riscrive la storia del risorgimento e del dopo guerra eliminando ogni riferimento ad episodi truculenti.
Tutto cio gli varra la stima dei gerarchi come Almirante che lo faranno rientrare nel nel partito e ne accosteranno la presenzza nel periodo in cui la sinistra trovava piena unione nella lotta alla legge reale.(legge che dava diritto alle forze dell’ordine a compiere indiscriminati fermi di polizia seguiti da rilasci e custodi cautelari malamente e violentemente contestate a chiunque).
Sotto mentite spoglie i fascisti cercano adepti ,ma il lor non testimoniare altro che scappatelle sentimentali all’interno dei garantisti processi che si sono svolti finisce per sviare le indagini facendo credere ai molti che le falangi estreme della destra romana fossero i finanziatori di questi criminali e maniaci.
La via massonica della strage viene chiaramente indicata da Enrico Berlinguer che chiede alla sinistra popolare l’unita d’azione. Si reca a Torino dove riesce a creare il movimento delle tute blu e predica la lotta al terrorismo nero e rosso.
E infatti ormai gia il 78 nascono idee come le 35 ore ed il sindacalismi di base, il movimento degli autonomi travisa tutto la separazione è inevitabile.
Il tentativo di ricucire qusto strappo spetterebbe ai leader della sinistra citando chiaramente organismi come il sisde alla opinione pubblica o la P2 ed i baroni universitari.Il partito prende quota per via delle tensioni che il movimento crea tra i moderati e Berlinguer da perfetto con grande autostima getta le basi per quello che fu il suo piu grande sforzo il compromesso storico.
Insomma tentare la via della ricostruzione dei fatti è veramente difficile il clima e la faziosita dei racconi dei diretti interessati che realmente hanno partecipato alla vita politica di quegli anni è documentabile solo se si crede che questi personaggi siano realmente esisiti e che ne abbiano sofferto le pene piu atroci a cominciare dai resistenti sino ai leader piu carismatici che hanno approfittato della loro posizione all’interno dei partiti o dei sindacati.
Credere si abbia veramente espesso degl individui capaci di autogestirsi all’interno della societa è un fenomeno che richiama alle origini del terrorismo
nero cioe il cosidetto odio nei confronti del nemico prima il comunista poi il capitalista , non sto ad indicare con terminolgie che premiano l’orribile espressione fascista ne il suo richiamo evidente al falangismo armato.
Purtroppo la magistartura inquirente dorme letteralmente sia pure che vengano trattati tesi di diritto che hanno carattere storico ad oggi scrivere che i colpevoli delle molte stragi che ci sono state è considerata operetta di qualche millantatore.