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Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori
Publie le venerdì 1 ottobre 2010 par Open-Publishing12 commenti
Su Facebook cominciano a comparire, inevitabili, i primi detestabili commenti sul (presunto) attentato a Belpietro ("facciamo una colletta per regalare all’aggressore una pistola che non si inceppi", "mi dispiace che nemmeno un colpo lo abbia raggiunto", "magari andrà meglio la prossima volta"..), commenti che, altrettanto inevitabilmente, qualche giornale presto raccoglierà, per dire di quanto la Rete -anarchica e antiberlusconiana- sia pericolosa, e magari bisognosa di regolamentazione. Bene, prima che ciò avvenga, segnalo che sulla radio di un partito di governo -Radio Padania Libera- un conduttore ha appena dato lettura -senza censurare, né stigmatizzare, ma anzi sghignazzandoci sopra- dell’sms di un ascoltatore il quale si chiede "come mai certi attentati non succedono mai ai direttori dei giornali di sinistra"
Messaggi
1. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 1 ottobre 2010, 14:42
Bah, le perplessità sono d’obbligo.
Già la figura dell’ "attentatore solitario" non rientra nei canoni tradizionali del "terrorismo" italico storico di qualunque tipo ...
Poi anche la dinamica lascia perplessi ... immagino che la scorta di Belpietro non fosse formata da un solo elemento e che se un agente lo accompagnava fino a casa, altri fossero rimasti fuori dell’edificio .. come avrebbe fatto il presunto attentatore ad uscire dal portone ed a scappare con la scorta esterna messa in allarme dagli spari ?
Più realistico, se non è una cosa inventata di sana pianta, che l’uomo della scorta si sia imbattuto in un ladro che magari doveva rubare in un altro appartamento .... ma anche qui si capisce poco come anche l’eventuale ladro sia poi riuscito a dileguarsi...
In più sembra cosa certa che gli unici spari li ha emessi l’agente di scorta e non il presunto attentatore ...
Suscita poi enorme perplessità l’abbigliamento del presunto attentatore descritto dal poliziotto di scorta ... è cioè una camicia in uso alla guardia di finanza ma con i pantaloni invece di una tuta da ginnastica.
Un abbigliamento così non è un "travestimento" utile a celare un qualsiasi malintenzionato ... anzi sembra un modo per farsi fatalmente notare da chiunque lo incontra ....
Raf
1. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 1 ottobre 2010, 18:43, di Pollo
Beh, gli attentati di sinistra sono tutti falsi, questo e’ normale, a sinistra sono TUTTI SANTI, nessuno escluso, falso l’attentato a Belusconi, Falso il fumogeno lanciato contro un sindacalista, sicuramente sara’ colpa dei facisti..... E’ OVVIO, no.
2. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 1 ottobre 2010, 19:44
Beh, tra la statuetta del duomo lanciata da un folle ... e pure il fumogeno comunque lanciato in una contestazione di massa e sotto gli occhi di fotografi ed operatori ... e l’ agguato con pistola c’è una bella differenza ...
Qui comunque nessuno ha parlato di fascisti ... esiste invece il forte dubbio che non vi sia stato nessun attentato ... che nella migliore delle ipotesi si è scambiato un ladro per attentatore ... che comunque non ha sparato .... e nella peggiore si sia inventata una storia mai avvenuta ....
Oltretutto, Belpietro difficilmente poteva essere un obiettivo di improbabili "nuove BR" .... "nuove BR" che, da D’Antona in poi, hanno sempre colpito o cercato di colpire esclusivamente "tecnici delle controriforme sul diritto del lavoro " ... e mai giornalisti e nemmeno politici ...
E comunque, nella tradizione brigatista vecchia e nuova, gli attentati, anche se falliti, vengono sempre immediatamente rivendicati ... cosa in questo caso non avvenuta ... e non è assolutamente prevista l’ipotesi dell’ attentatore solitario ... che è una cosa più in stile malavita o killer prezzolato ...
Ed anche l’altro filone di presunti "terroristi", i cosiddetti "anarchici insurrezionalisti", non sono mai andati oltre le "lettere esplosive" o la distruzione di cose ......
E poi effettivamente la dinamica, come ben spiegato da Raf, non è per niente convincente.
K.
3. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 1 ottobre 2010, 19:50, di Francisco
Pollo, hai una strana idea degli attentati...
2. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 1 ottobre 2010, 17:14, di nando
Condivido tutto con Raf, c’è qualcosa che non va sulla disamina di quello che è succeso, a me ’’puzza di bruciato.’’
1. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 1 ottobre 2010, 17:44, di Francisco
Il bruciato è nelle insinuazioni che si spendono contro la sinistra tout court, oggi Capezzone, l’ex, ex, ex del di tutto e di più, ha cominciato subito con l’estrema sinistra e i centri sociali, e già si prevedono "adesioni" a breve.
Questo bruciato poi puzza di più per il fatto che se mai ha un nemico la cosiddetta estrema sinistra questi è il berlusconismo, che va aldilà del personaggio, è una filosofia di vita oramai che si sta incuneando in diversi strati sociali.
L’antiberlusconismo di massa invece, pilotato dalla corrente socialdemocratica pidina e dal dipietrismo e dal grillismo, si concentra sul personaggio in sé, deviando l’attenzione dal reale fenomeno fascista reazionario qualunquista che ha prodotto l’infinità di disastri cui assistiamo quasi impotenti.
I comunisti e i centri sociali, che tutti cercheranno di tirare in ballo in qualsiasi futuro evento "straordinario", hanno sempre rivolto l’attenzione alle radici di ciò che si è evoluto, un regime fasciomassonico di chiaro stampo fascista.
Da comunista non mi occuperei mai dei portavoce e leccapiedi al soldo del padrone, i Belpietro e i Feltri non fanno testo nell’attuale situazione sociopolitica... sono strumenti/personaggi di distrazione di massa.
Un’estate su un appartamento a Montecarlo è valsa a certificare una dose d’onestà in un fascista, Fini sta diventando un santino più "onesto" di Berlusconi.
In gioco c’è invece la condizione di una classe lavoratrice che lotta a fatica contro questo sistema che giorno per giorno ci rapina dei diritti conquistati e mette il veto per quelli ancora mancanti.
Il 16 ottobre invece è in gioco, una riminiscenza degli autunni archiviati dal padronato. E’ l’avvenimento di ieri riguardo Belpietro una chiave di lettura per capire dove vogliano arrivare... se mai ci fosse ancora qualcosa da capire.
Saluti comunisti.
2. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 1 ottobre 2010, 19:09, di nando
Compagno Francesco, sono d’accordo con te, adesso spareranno le solite caxxte sull’estrema sinistra, centri sociali,anarchici... hai detto bene non ci frega niente dei leccapiedi... come Belpietro... A noi interessa solo le lotte, le mobilitazioni per riconquistare tutti i diritti che ci hanno derubato... Infine mi fa pena chi ha creduto al ’’compagno’’Fini e secondo me sono in molti anche di sinistra e di grillini che hannno abboccato... Saluti libertari comunisti.
3. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 1 ottobre 2010, 21:12
Il sito comedonchisciotte.org è quello che è ... però questa analisi vale proprio la pena leggerla ...
Attentato a Belpietro: ci sono già 2 versioni contrastanti e qualche incongruenza
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=28510
3. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 2 ottobre 2010, 00:45
E poi dicono che il cinema italiano è in crisi...quì c’è il fior fiore degli sceneggiatori.
Dichiarzioni discordanti da parte di belpietro e la sua sicurezza, da leggere perchè c’è da ridere.
Ancora non ho sentito le dichiarazioni-prese di posizione dei tanti capezzone, bonaiuti, ecc. poi mi farò un’ idea di perchè se sò invenati sta buffonata.
1. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 2 ottobre 2010, 11:09
L’INDAGINE
Attentato a Belpietro,
giallo sulla via di fuga
Gli investigatori: un rompicapo. Ancora nessuna rivendicazione. "Nessun segnale di attività di gruppi eversivi, forse si tratta di un cane sciolto"
di PIERO COLAPRICO
MILANO - L’agguato, la fuga, la dinamica. "Indagate come se l’omicidio ci fosse stato", è l’ordine, un po’ da scongiuro, arrivato nella notte alla Questura: quello che è accaduto a poca distanza dalla porta del giornalista Maurizio Belpietro viene ricostruito con attenzione capillare. Per ora, molto (quasi tutto) si basa su quanto ha riferito A. M., il poliziotto che ha sparato e ha descritto l’attentatore. A. M. è stato promosso agente scelto dopo aver sventato, nella Pasqua del 1995, un altro possibile attentato: quello all’allora procuratore aggiunto Gerardo D’Ambrosio, un "unicum" rimasto senza autori individuati. La sezione Balistica ha controllato in mattinata persino le traiettorie dei proiettili che ha esploso. Le indagini sono affidate a magistrati esperti come Ferdinando Pomarici e Grazia Pradella e lavorano sia antiterrorismo, sia squadra Mobile, sezione omicidi.
Il luogo. Via Monte di Pietà scorre parallela a via Manzoni, siamo a poca distanza dallo show room di Armani. Posto centralissimo. Belpietro, la notte di giovedì, viene accompagnato a casa da due agenti. Uno resta con l’auto nel cortile, al quale si accede dopo aver superato il cancello elettronico con sbarra. L’altro accompagna il "tutelato" sino alla porta e aspetta che Belpietro entri. Sono le 22.40 passate da poco, siamo al quinto piano.
L’agguato. "Di solito prendo l’ascensore, ma volevo fumare", spiegherà l’agente, che cambia abitudine e si dirige verso le scale. E, dietro l’angolo, pochi gradini più in basso, vede un uomo. "Mi punta contro una pistola", gli sembra una semiautomatica, grigio scuro. Sente "il clic", l’arma brandita si è inceppata. Nel frattempo, i riflessi lo hanno spedito sul pavimento, da dove "sparo due colpi", dice. Poi "mi alzo e lo inseguo per le scale, e sparo ancora". I segni dei proiettili sono al quarto piano, un terzo ha spaccato una vetrata del terzo piano. A quel punto, A. M. smette di inseguire lo sconosciuto dalla pistola inceppata e torna indietro.
La fuga. L’altro agente è nell’auto, ignaro. Non solo non vede uscire nessuno, ma non sente nemmeno gli spari. Tre colpi, prima due e poi uno, hanno fatto sobbalzare gli inquilini dei signorili palazzi circostanti. Chi citofona ai vari custodi e camerieri, chi telefona al pronto intervento. Dal cortile del palazzo dell’agguato si entra solo in altri cortili, non in strada. Le più probabili vie di fuga danno su via Borgonovo: o c’è la telecamera, o c’è il custode con abitazione. Nessuno ha notato nulla. Se la domanda ancora senza risposta è: "Da dove è fuggito?", ne resta un’altra, della stessa valenza. E cioè: "Da dove è entrato?".
L’analisi politica. Sino a questo episodio, le galassie dell’estrema destra ed estrema sinistra venivano definite dai detective più seri "pulviscolo": ossia, esistono varie sigle, non mancano volantini e anche episodi preoccupanti, ma la presenza di alcun gruppo - attenzione - pronto a sparare non stava "né in cielo né in terra". Quindi, l’attentatore viene considerato come un "cane sciolto", senza complici.
L’identikit. In mattinata l’agente, dopo la notte in bianco, era ancora in questura. A. M. fumava una sigaretta dietro l’altra. A noi non ha risposto, ma ai suoi colleghi ha detto: "Porca miseria, nella concitazione l’ho visto, ma non so descriverlo proprio bene". Nel pomeriggio è emerso il volto di un quarantenne con naso vistoso e una cresta di capelli. Pantaloni neri di una tuta, scarpe da ginnastica e una camicia grigioverde con delle cuciture sulle spalle, "quasi delle mostrine", i suoi abiti. Più che un look da Guardia di finanza, come s’era detto all’inizio, un casual da periferia: stonatissimo in quella zona dove gli aperitivi costano sui venti euro. La Scientifica non ha ancora trovato indizi tra scale e garage e sono state controllate le telecamere sino a quattro isolati di distanza. "È un rompicapo", dicono in Questura, dopo aver raddoppiato la scorta a Belpietro.
(02 ottobre 2010)
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/02/news/killer_indagine-7636559/?ref=HRER1-1
2. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 2 ottobre 2010, 11:20
" Armato di pistola irrompe in casa di Belpietro. Voleva fare a chi le spara più grosse. "
www.spinoza.it
3. Gli sms di Radio Padania: "Perché certi attentati non succedono mai ai direttori, 2 ottobre 2010, 13:43
Oltre il "giallo" sulla via di fuga ( ma anche di entrata) del presunto "attentatore", cosa ormai rilevata anche da Repubblica ( vedi due commenti sopra), cominciano ad uscire particolari veramente da "arrampicata sugli specchi" ...
L’ "attentatore" sarebbe, secondo il body guard di Belpietro, di razza "caucasica" .... niente di più lontano da qualunque "clichè" del terrorista in stile BR o similari .... e pure da quello, ancora più improbabile, del "terrorismo internazionale" un ceceno ?... perchè poi il "terrorismo internazionale" o i ceceni dovrebbe occuparsi di Belpietro ?
E l’identikit diffuso somiglia in modo impressionante allo stesso Belpietro ... solo leggermente più magro ..
Ma che è, una barzelletta ?