Home > Gli sprechi scandalosi della RAI
Floris ha dichiarato di prendere 350.000 € lordi l’anno. Ciò ha suscitato scandalo e qualcuno gli ha chiesto di rendere parte di questi soldi alla Rai. E perché dovrebbe farlo? Chiunque riceva lecitamente alti stipendi ne è ben contento e non ci pensa nemmeno a renderli indietro. L’unica eccezione è stato Beppe Grillo che ha rinunciati al milione e 700.000 che gli spettava come sovvenzione pubblica di partito, sovvenzione peraltro respinta con referendum dal popolo italiano, ma è stato molto criticato per questo anche dai suoi.
Floris ha detto anche che basta uno solo degli spot per coprire il suo stipendio, e ciò vale per Santoro che ha record di ascolti in base ai quali la RAI massima i costi pubblicitari.
Allora, si chiede, se la pubblicità rende tanto, perché dobbiamo pagare anche un canone?
Risposta: per pagare l’enorme carrozzone RAI, enorme e nullafacente, visti che quasi tutti i programmi sono comprati fuori. Il solo pessimo tg1 ha 130 redattori. Rainews24 batte il record degli sprechi, ha 100 redattori e costa 35 milioni di euro l’anno per soli 3000 ascoltatori, quanto una radio locale
I dipendenti della RAI sono 13.226! E non riescono nemmeno a fare prodotti che possiamo vendere all’estero, mentre la RAI compra telefilm, telenovele e format di ogni tipo o appalta i servizi ad agenzie esterne.
Tutto è in mano a pochi gruppi ( tra questi la Endemol di Marco Bassetti, marito di Stefania Craxi, la Ballandi Entertainment di Bibi Ballandi, la Magnolia di Giorgio Gori), legati ad aree di potere berlusconiano, tanto che producono per RAI come per il principale concorrente Mediaset e per SKY. Per non parlare di piccole società fittizie sorte attorno ad ex-alti dirigenti RAI andati via o in pensione, che si ritagliano una fetta dalla grossa torta degli appalti.
Certamente in tempo di crisi risulta ancora più intollerabile sentire come gli stipendi alti o altissimi non abbiano sbuto né congelamenti né tetti massimali.
Ma la manovra di Tremonti è stata fatta appositamente per colpire solo gli stipendi bassi e i salari, nel peggiore stile del neoliberismo i becero.
Fa senso sentire persone che si scandalizzano scoprendo gli stipendi di un santoro o di un Vespa o di un Floris e poi votano per partiti come la Lega, il Pdl, il PD, che nulla hanno mai fatto per frenare il gap gigantesco che esiste tra le paghe dei alti papaveri del mondo dello spettacolo o del calcio e stipendi di insegnanti, poliziotti, impiegati, operai.
La RAI è un esempio scandaloso di come un pessimo servizio pubblico sia stato piegato alla logica predatoria dei partiti con la connivenza anche del PD.
La Rai è una delle più grandi aziende di comunicazione d’Europa, il 5° gruppo televisivo del continente che opera con tv, radio e cinema.
È una società per azioni sotto partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze che possiede il 99,56%. Il restante 0,44% è proprietà della SIAE.
Suo obbligo è produrre trasmissioni di servizio e di pubblica utilità (tipo quelli di Monica Setta, si immagina)
Col referendum del 95 fu abrogata la legge che riservava esclusivamente alla mano pubblica il possesso delle azioni RAI, ma non si è MAI proceduto alla privatizzazione che si intendeva avviare (??)
Nel 2008 la RAI ebbe quasi 3 MLD di € dai ricavi di produzione.
1 MLD e 600 milioni dal canone che copre il 54,8%.
Più di un MLD di pubblicità
.
238 milioni da varie.
Su 60 milioni di abitanti gli abbonati sono 15 milioni (!!)
Non faccio altri commenti.
Messaggi
1. Gli sprechi scandalosi della RAI, 2 giugno 2010, 12:50, di PIPPO
se li prende vuol dire che se li merita...ricordiamo che Floris è pagato con la pubblicità, dunque è come se fosse a Mediaset. Qual è il problema? Piuttosto, Calderoli, Lei è a capo di un ministero inutile creato per creare poltrone da dare Lega. Faccia Lei una riflessione su quanto ci costa e se li merita.
1. Gli sprechi scandalosi della RAI, 2 giugno 2010, 13:12, di viviana
Non credo ci sia una regola economica per cui è giusto che uno guadagni in proporzione a quanto rende sul piano del favore del pubblico o sul piano dei guadagni di una azienda. Ci dovrebbero essere comunque dei tetti.
E pensiamo poi che, se non è giusto il reddito milionario di un Totti o di un Valentino con gran cuccesso di pubblico, o quello di un Floris o di un Santoro che almeno fanno audience, non è nemmeno giusta la liquidazione di un Catania che lascia dietro di sé un disavanzo spaventoso.
Ci dovrebbero essere imposte più che proporzionali e pene più rigide sulle evasioni. Invece ora chi evade gode. E chi imbosca soldi neri all’estero gode addirittura di un premio di rientro nettamente inferiore a quanto paga un contribuente onesto.
E’’ inuitile che Berlusconi faccia il gradasso telefonando a Ballarò come se fosse immune dalle colpe di una evasione di 200 MLD quando lui per primo ha incentivato l’evasione distruggendo quel poco che aveva fatto Visco, facendo pagare percentuali ridicole agli evasori scoperti, condonando a tutto spiano ogni sorta di illeciti e da ultimo premiando col 5% di tassa il rientro di capitali sporchi e anonimi!
A Ballarò abbiamo assistito a una sceneggiata spregevole e menzgonera dove Berlusconi si è coperto ancora una volta di vergogna!
Cosa fare con la RAI?
Possiamo fare come ha fatto Zapatero con la televisione spagnola, che è diventata una Fondazione, finanziata per metà da fondi pubblicità da un 40% dalla pubblicità, un 10% dalla vendita di programmi all’estero. Il canone è stato abolito poco dopo la fondazione (1956) a causa dell’elevata evasione. La tv in Spagna è gratis.
La prima riforma Zapatero ha slegato la tv pubblica dal controllo dei partiti, a partire dalla nomina del consiglio di amministrazione, fino alla ridefinizione di programmi tv e finanziamenti. Il Consiglio d’amministrazione dura 6 anni, ha 8 membri eletti in parti uguali tra Camera, Senato, sindacati e Consiglio audiovisivo ed elegge con maggioranza di 2/3 il direttore generale. Si sono licenziati i presentatori condannati per manipolazione dell’informazione (come a dire Minzolini), si è reintegrato chi era stato allontanato per motivi politici come il comico El Gran Wyoming, che aveva un programma simile a le iene (come a dire si richiamano Luttazzi, Grillo, la Dandini e la Guzzanti)
Si sono introdotte tribune elettorali con domande aperte (anche a Zapatero) e programmi di divulgazione sessuale.
E’ possibile anche in Italia? Escluso.
viviana