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Grecia - In attesa del 28 giugno

Publie le sabato 25 giugno 2011 par Open-Publishing
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Da trenta giorni il popolo greco è in piazza per esprimere il suo malcontento generalizzato per le misure di austerità che il governo impone alla popolazione.

Quello che ha portato la gente fuori dalla sua casa non sono solo le questioni economiche. E’ soprattutto la rabbia che hanno prodotto quelli che hanno il potere superando il limite della tolleranza del popolo.

I limiti che stanno nel fondo della coscienza collettiva nel senso profondo della dignità. Non è l’usurpazione del denaro che hanno guadagnato le nostre madri con il loro sudore per anni e anni. Non è il lavoro che hanno tolto ai giovani. E’ il futuro che hanno cercato di negarci, sono i sogni che cercano di toglierci. E’ un insulto assoluto alla dignità della gente.

Per questo la gente continua tutti i giorni a ritrovarsi nelle piazze delle città in tutto il paese. E’ questa gente che ha obbligato il governo attuale a fare manovre politiche cercando di calmare la popolazione annunciando un cambio di governo. Ossia spostare gli stessi ministri che rubano al popolo in altri ministeri e posti del potere. Il 21 giugno è stato il giorno in cui il governo ha chiesto il voto di fiducia del parlamento per il cambio di gabinetto. Dentro il parlamento tutti i 155 deputati del governo attuale hanno dato il voto di fiducia. Fuori la gente riunita dall’alba dava il suo voto di sfiducia. dai megafoni esterni si scaltavano i nomi dei deputati, man mano che votavano, e fuori la gente gridava "non desiderato" alzando le mani verso il parlamento e gridando slogans. Alla sera con i laser luminescenti sul parlamento si vedeva la scritta "ladri". Dentro hanno deciso la loro vetgogna. Fuori la gente non smette di decidere che non è d’accordo.

Come si può fare un cambiamento vero se ci sono gli stessi ladroni nei posti del potere?

Per martedì 28 giugno si è deciso di votare al parlamento le nuove misure d’austerità che gli organismi internazionali hanno deciso per noi. Nello stesso giorno e il giorno prima, tutti i sindacati, sia ufficiali e sia di base, del settore pubblico e privato hanno annunciato uno sciopero generale di 48 ore.

L’assemblea di piazza Sintagma ad Atene ha fatto appello a tutt Fi3 per essere nel centro della città dalla mattina presto per circondare il parlamento e non fare entrare i ministri.

Nessuno sa cosa accadrà. La cosa sicura è che il giorno in cui votano le misure d’austerità sarà un giorno storico per il paese. Perchè finora la gente era indignata. Ora è arrabbiata.

22 giugno

http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Grecia-In-attesa-del-28-giugno/8862

Messaggi

  • Comunicato stampa internazionale dell’Assemblea di Piazza Syntagma ad Atene

    Cari amici, fratelli e sorelle,

    Siamo quelli che hanno combattuto per un mese in Piazza Syntagma ad Atene. Ci organizziamo da soli con la democrazia diretta escludendo tutti i partiti politici. La nostra voce è l’assemblea popolare quotidiana.

    Siamo indignati perché altri decidono per noi senza di noi ed ipotecano il nostro futuro; impongono prestiti che non beneficiano il popolo ma gli interessi delle banche e dei governi. Siamo indignati perché ci terrorizzano usando il deterrente della bancarotta. Cercano non soltanto di spaventarci ma cercano anche di mettere le persone l’una contro l’altra.

     Non vogliamo più nessun prestito di sostegno.

     Non vogliamo che la proprietà pubblica sia svenduta.

     Non vogliamo che il programma di medio termine passi.

     Non vogliamo la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti.

    Unite la vostra voce alla nostra.

    Utilizzano i nostri ed I vostri sacrifici di modo che pochi acquisiscano ricchezze.

    Noi oggi siamo qui, voi domain sarete qui.

    Scendiamo in strada tutti I giorni.

    Ogni domenica centinaia di migliaia di cittadini si ammassano nelle piazze di tutta la Grecia, con , Syntagma come nucleo.

    Il programma di austerità di medio termine non passerà.

    I giornalisti tacciono, noi no.

    Esortiamo tutto il popolo d’Europa a tutti i sindacati ad organizzare azioni di solidarietà e di mutuo sostegno nel giorno del voto sul programma di medio termine.

    Tutti assieme, in modo che prendiamo le nostre vite nelle nostre mani.

    Giovedì, 23 giugno 2011