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Guerre umanitarie: la pulizia etnica dei Libici Neri

Publie le lunedì 11 luglio 2011 par Open-Publishing
6 commenti

I "ribelli" a Misurata in Libia hanno cacciato l’intera popolazione nera della città, secondo un racconto agghiacciante di «The Wall Street Journal» con il titolo “Città libica lacerata da faida tribale”. I "ribelli" ora si trovano in vista della città di Tawergha, a 40 km di distanza, e giurano di ripulirla da tutte le persone di colore, una volta che si impadroniscano della città. Non è questa la perfetta definizione del termine "genocidio"? Secondo l’articolo del «Wall Street Journal», i "ribelli" si riferiscono a se stessi come «la brigata per l’eliminazione degli schiavi, pelle nera». Il giornale cita un comandante ribelle, Ibrahim al-Halbous, all’atto di dichiarare sui libici neri che «dovrebbero fare le valigie,» e che «Tawergha non esiste più, solo Misurata».

Non leggerete un articolo di questo tipo nel «New York Times», che è diventato giornalisticamente corrotto e compromesso come la vecchia «Pravda» dell’era sovietica. Questa rubrica ha insistito fin dall’inizio del conflitto di Libia sul fatto che i "ribelli" hanno abbracciato il razzismo e usato l’accusa che Muammar Gheddafi avesse impiegato mercenari provenienti da altri paesi africani come un pretesto per massacrare i libici neri.

Le prove di pubblico linciaggio di persone di colore sono disponibili online attraverso semplici ricerche di Google o YouTube, anche se il «New York Times» ha completamente ignorato questa storia cruciale. Qualcuno ritiene che se gente di origine africana controllasse gli editoriali del «New York Times» o addirittura le pagine delle notizie una storia così grande e negativa sarebbe stata ignorata?

Se il caso fosse capovolto e i libici neri stessero commettendo pulizia etnica contro i libici non di colore, qualcuno crede che le persone che ora controllano gli editoriali o le pagine di news al «New York Times» ignorerebbero una storia del genere? Evidentemente, non è motivo di fastidio per i guru del «Times» il fatto che i libici neri siano presi specificamente di mira in funzione di una loro liquidazione per via del colore della loro pelle.

Invece il «New York Times» ha altro da fare, come in un recente editoriale che vantava il suo sostegno alla campagna di bombardamenti della NATO, che solo in questa settimana a quanto si riferisce ha ucciso 20 civili. Il «Times» ha anche ignorato l’appello del parlamentare Dennis Kucinich affinché la Corte penale internazionale (CPI) indaghi i comandanti della NATO su possibili crimini di guerra in relazione ai civili libici uccisi.

Il «Times» non può scrivere sulla pulizia etnica dei libici neri e dei migranti da altri paesi africani in quanto diminuirebbe la reputazione dei "ribelli" che il giornale ha pienamente preso sotto le sue amorevoli cure, perfino dopo che la Corte penale internazionale ha pure riferito che anche loro hanno commesso crimini di guerra. Invece, il «Times» si trova a suo agio con la narrazione semplicistica: «Gheddafi cattivo», e «ribelli buoni», a prescindere addirittura dal fatto che il «Wall Street Journal» ha anche riferito che i ribelli sono stati addestrati da ex leader di al-Qa‘ida che erano stati affrancati dalla detenzione statunitense nella Baia di Guantanamo.

Il «New York Times» ha anche del tutto ignorato il piano di pace dell’Unione Africana (UA), che fa appello essenzialmente a un cessate il fuoco, per dei negoziati finalizzati a una costituzione, ed elezioni democratiche, il tutto da far monitorare alla comunità internazionale.

Quindi, cosa possiamo dire del «New York Times» per il fatto di aver ignorato la pulizia etnica dei libici neri da parte dei "ribelli" di Misurata, con l’aiuto della NATO? Questo rende per caso «The New York Times» colpevole della pulizia etnica, in quanto il giornale non solo ignora deliberatamente la storia, ma altresì dipinge falsamente i "ribelli" come salvatori della Libia?

Telefonate al «New York Times» al (212) 556-1234 e domandate del redattore degli Esteri per chiedergli perché il suo giornale non stia riferendo nulla della pulizia etnica dei libici neri.

"Dire la verità per dar forza".

Fonte: http://www.blackstarnews.com/news/135/ARTICLE/7478/2011-06-21.html.

Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras e Melania Turudda.

Messaggi

  • Già ma qualche compagno non era "senza se e senza ma" con i ribelli?Ma avwevamo subito avuto dei segnali importanti su chui erano i ribelli,basta pensare al fatto che a Bengasi Il colonnello era odiato anche perchè ebreo e non arabo
    Cosa dicono ora questi compagni? tacciono?del resto difficile continuare a sostenere
    che non si è trattato di una cantonata
    Alex

    • Pure Saddam non era un "socialista" .... solo il buon Fulvio Grimaldi poteva definirlo così ..... ed era pure, a differenza di Gheddafi, uno storico "sterminatore di comunisti" ....

      Ed era pure uno che aveva gasato gli iraniani e pure gli sciiti iracheni per conto degli Usa .... vedi vicenda scandalo Bnl/Atlanta .....

      Però non aveva dirette implicazioni con l’Italia ed i suoi governi come Gheddafi ...... roba del resto di solo qualche settimana prima dell’inizio della guerra ..... la tenda piazzata in una villa romana, la corte delle "amazzoni" in gran spolvero nelle strade romane, i cavalli berberi a Villa Borghese, i baciamano di Berlusconi ..... e poi i pacchetti azionari in Fiat ed Unicredit .... il figlio calciatore di serie A per forza ..... lo sterminio di migranti ( in cosa credete consisteva il ruolo di "gendarme dei mari" che Gheddafi esercitava a pagamento per il Berlusca ?) ..... difficile tramutare in poche settimane in un "eroe antimperialista" uno così ...

      E nemmeno si può dare tutta la colpa delle mancate mobilitazioni al ruolo di "freno" che il Pd eserciterebbe sui pacifisti ....

      Si tratta di un dato oggettivo, c’è stata a suo tempo in Italia una discreta mobilitazione pure per l’Afghanistan ( e certo era difficile identificarsi coi "talebani" ) ed anche lì il Pd ( o come si chiamava allora) era del tutto favorevole alla guerra .... persino contro la guerra in Jugoslavia ..... ci si mobilitò significativamente ..... ricordo Santoro E la sua trasmissione in diretta dal ponte di Belgrado .... e lì addirittura il capo del governo era D’Alema ....... ed invece per Gheddafi no ...... un motivo particolare ci sarà .....

      Radisol

    • A trasformarlo in eroe antiimperialista c’ha pensato la Nato e Sarkozy reduce dalla guerra del cacao, a rivalutarlo la ciurma teocratica e razzista della cosidetta opposizione democratica capitanata da soggetti tipo jalil.Alex

    • Rimane il fatto che è difficile, se non impossibile, mobilitare la gente per uno come Gheddafi.

      E’ inutile girarci intorno, il problema esiste ed è del tutto irrisolvibile.

      Prova ne sia che le uniche scarse iniziative contro la guerra alla Libia hanno avuto una impostazione "umanitaria" - non a caso sono state indette da Emergency - e non politica.

      E pure queste non hanno avuto gran successo .

      K.

    • Veramente, salvo un breve periodo in Rifondazione ( 2006/2008) dalla quale mi sono allontanato schifato, ho militato in Lotta Continua nei primissimi settanta e poi sempre nell’area dell’autonomia operaia, ora detta "antagonista".

      E forse il nick "radisol", che non significa "radicalsocialista" bensì è il nome di un noto diserbante chimico in uso nei settanta, a chi conosce quelle storie qualcosa dovrebbe ricordare.

      Certo, con la "tradizione comunista" stalin/togliattiana non ho mai avuto nulla a che spartire e me ne vanto.

      Ed ho, forse per questo, estrema difficoltà a considerare amico o addirittura compagno "il nemico del mio nemico".

      Una volta detto questo, io le mobilitazioni contro le guerre le ho fatte tutte, anche quelle recenti e malriuscite contro la guerra in Libia.

      Ma non sono così ceco da non capire perchè certe mobilitazioni non decollano.

      E non risolvo tutto dando la colpa al Pd.

      A parte l’Irak, per motivi contingenti, il Pd è stato favorevole a tutte le "guerre umanitarie" cui ha partecipato l’Italia.

      E questo non ha impedito che per quelle guerre ci siano state forti mobilitazioni.

      Stavolta no ed è evidente che c’è qualcosa di molto specifico in questo.

      Facciamo finta di niente ? Evitiamo di parlarne ?

      Radisol