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I LATRATI DEL PADRONE

Publie le sabato 23 ottobre 2010 par Open-Publishing
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CANILE 5

Quando si passa accanto ad un canile i latrati e l’abbaio delle creature che sono lì dentro colpiscono il cuore e la coscienza. Si avrebbe voglia di entrare e portare via tutte quelle meraviglie del creato, lì dentro, in quelle carceri c’è un tale concentrato d’amore pietrificato nei suoni che la tua ragione vacilla.

Quegli amici pelosi non hanno un amico umano tutto per loro e lo vorrebbero, se solo ci si avvicina te lo dicono proprio di prenderli con te, smettono l’urlo.

Quanto sono diversi gli animali da noi!

Quanto dovremmo osservarli con rispetto e reverenziale umiltà per imparare e recuperare il molto, troppo, che abbiamo perso.

Ci sono altri latrati invece che allontanano velocemente, devi scappare, sta diventando un dovere la fuga.

Sono gli urli degli umanili con strani alieni dentro, quelli che il padrone ce l’hanno, lo vogliono sempre di più e sanno solo fastidiosamente ululare la prevaricazione, la violenza verbale e la bugia incancrenita.

Sono quelli di Canile 5.

Per questi non ti viene alcuna voglia, se non un moto istintivo di andare lì personalmente e tappargli la bocca, l’attak sulla labbra anche.

No, non è un pensiero violento e squadrista, anche se il Democristo Enrico Lekka e Don Abbondio Bersani direbbero il contrario; è il colmo raggiunto da ognuno di noi che si è stufato si sentire bordello.

L’altro ieri sono capitato per caso su Pomeriggio 5, naturalmente trattavano dell’omicidio di Sarah Scazzi e di tutte le novità nuovissime omogeneizzate per la necrofilia dello spettatore sbavante.

C’erano le inviate che stazionano ormai 24/24 ore davanti al cancello di casa Misseri, fuori l’ingresso della mamma Scazzi e sotto la Procura della Repubblica di Taranto.

Tra un "citofona a Cosima e chiedile se sta bene" e "ma Valentina è a casa?", seguito subito dalla pruderie "dalla Procura ci sono indiscrezioni?", la giornalistissima Barbara D’Urso, fedele collaboratrice di Calzino Brachino, presenta gli ospiti che devono dibattere [?] sull’argomento: una deputata del PD, Alessandra Mussolini, l’immancabile Vice Parroco Psicoterapeuta Meluzzi e vari altri fenomeni.

Ora non si capisce perché su un caso di cronaca nera orribile debbano discuterne una rappresentante della maggioranza [la Mussy] e una della finta opposizione [quella del PD], anche qui di sicuro c’entra la par condicio: se la nipote di Benito dice che "l’omicidio della ragazzina è una cosa orribile", la deputatessa democratica ha il compito dell’affermazione contraria; magari dovrà dire "si tratta di suicidio, non è una cosa riprovevole, non era una ragazzina, ma un maschio adulto e barbuto…"

Alessandra Mussy: "gli inquirenti prendano tutta la famiglia [Misseri], li chiudano in una stanza e gli facciano paura, ma paura veramente, dicendo: da qui non vi facciamo uscire, il Parlamento ha detto di dirvi che per reati come i vostri ci saranno pene durissime... vedi poi se non parlano!"

Che squallore!

Hanno voluto e votato questa norma tutti, per lor signori è cosa giusta e assolutamente logica che uno affermi una certa cosa e l’altro deve per dovere politico di casa sua confutarla.

E non c’era Sgarbi, che di solito è sempre presentissimo, si fa per dire, nel contenitore spazzatura di quel Canile 5. Lui infatti era da Paragone, e come al solito doveva litigare urlando, come una pazza laparotomizzata in crisi d’astinenza etilica, contro Peter Gomez che per lui è un "fascista fascista fascista fascista…!", che per lui vale come "capra capra capra capra…!". Era di color paonazzo tendente al blu, le carotidi gonfie, gli occhi iniettati di personalismo, si alzava dalla sedia minaccioso, poi si risedeva, si rialzava… Una bella scena, anzi una bella scema!

Il giorno prima una giornalista del Fatto Quotidiano lo intervistava sulla sua nomina [illegale] a soprintendente al Musei Veneziani [lo ha messo lì la Badessa Bondi, che non sapeva della condanna definitiva per truffa continuata ed aggravata ai danni delle casse dello Stato e falso nel medesimo incarico che aveva ricoperto precedentemente - il professorone faceva l’assenteista producendo certificati medici bugiardi; quando il Minestrone per i Beni Culturali è stato informato della cosa ha detto che lui "non ne sapeva nulla" che "avrebbe preso dei provvedimenti": infatti gli ha dato ugualmente il posto]… allora la giornalista gli chiede che cosa ne pensasse lui, lo Sgarbo, sulla sua nomina alquanto "strana"; risposta "capra, se non capisci studia, io sono l’unico in Italia che può fare questo lavoro, nessun altro oltre me!"

Infatti lo fa talmente bene che è sempre prezzemolato in ogni ribollita televisiva possibile ed immaginabile.

Il criticissimo delle capre è: Sindaco di Salemi, dove ha inaugurato il Museo della Mafia , responsabile degli acquisti per il Ministero dei Beni Culturali, lo ha voluto Badessa Bondi, Curatore del Padiglione Italia della Biennale 2011, Soprintendente per i Musei Veneziani, vigilante sulle acquisizioni del MAXXI, commentatore per le colonne de "Il Giornale", comparsa indefessa TV e partecipatore fisso a programmi come "la pupa e il secchione" e "pomeriggio cinque", in RAI è tuttologo all’ "Arena" di Giletti, presentatore di libri, mostre…

Ma come fa a fare tutto?

E’ vero che il suo compito è quello di caprettare e vomitare ira… ma con tutti questi impegni riuscirà essendo non fornito del dono dell’ubiquità?


Ok spegnere il televisore quando lo si vede, non perdiamo nulla, anzi, e abbassiamo lo share.

Facciamolo anche con quel gran pezzo di giornalista di Mentone Belpietro.

Con tutto il rispetto per Santoro e AnnoZero: basta.

Basta invitare sempre questo cialtrone e suoi simili: è un insulto alle orecchie, alla vista e al pudore. Bisogna cominciare a dire di no.

Protestino pure per par mostricio non rispettata, chi se ne frega!

Oppure il nanetto scelga altri che lo rappresentino, possibile che non ci siano persone meno squallide?

Nell’ultima puntata di AnnoZero, il Mentone, ha superato ogni aspettativa di disgusto: dava ordini, gestiva lui lo spazio, parlava d’altro a muzzo, impartiva comandi a Santoro, rubava la parola agli altri perché solo lui possiede la verità, interrompeva… fino all’insulto misogino a Concita de Gregorio: "ma fatela stare zitta, qualcuno intervenga, oppure date una trasmissione pure a lei, così si sfoga, ne avete tante di donne così che conducono programmi…"

Sono così questi figuri. Tanto c’è il loro padrone che già racconta barzellette con bestemmia contro Rosi Bindi e "lei è più bella che intelligente"… Misoginia, omofobia e razzismo.

Sgarbo quando non usa "capra" e "fascista", attacca con "frocio, lesbica, culo" [lesbica lo ha detto a Piero Ricca proprio perché gli chiedeva conto della sua condanna per assenteismo: "zitta lesbica, lesbichina…"]

Ciliegina sulla torta Badessa Bondi che dall’insetto Vespa si alza e vuole prendere a sberle Donadi…

Bella gente davvero.

Soprattutto coerente: questa mattina Mentone Belpietro sul quotidiano di famiglia scrive "via dall’Italia quelli che [a Terzigno] bruciano la bandiera italiana".

E invece quelli che la usano per pulirsi il culo li avete fatti ministri!

Spegneteli!

materiali:

Sgarbi da Paragone: "Fascista fascista fascista...!" a Peter Gomez

Sgarbi a Piero Ricca: "Lesbica"

Mentone Belpietro, Annozero 21 ottobre 2010

Lucio Galluzzi
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