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I POLITICI CHE BRUTTE CREATURE, OGNI VOLTA CHE PARLANO È UN TRUFFA
Publie le domenica 6 febbraio 2011 par Open-PublishingMANDIAMOLI A CASA TUTTI
Mi sono preso la briga, ormai pericolosissima per la salute, di seguire per una settimana, questa, tutti i discorsi dei politici alle varie assemblee, pre congressi, manifestazioni, messaggi on line, esternazioni, dichiarazioni di voto…
E’ stato deleterio.
La voglia di spegnere subito il televisore è stata sempre presente, come pure quella di silenzio e di un buon libro che colmasse un po’ tanto squallore.
La distanza fra noi cittadini comuni e loro, i potenti più o meno alla ribalta di regime, è ormai incolmabile. Senza speranza di recupero alcuno.
Parlano linguaggi incomprensibili, sono alieni alla realtà concreta, sopravvivono galleggiando nella melma ormai purulenta del nonsense tragico di questa dittatura morta.
Privi di argomenti seri, spogliati di ogni credibilità, avulsi dal loro ruolo, appaiono veramente brutti, macchiette e comparse per film da sotto cine panettone.
Non sanno quello che dicono, soprattutto non sanno più che dire.
A volte si copiano l’un l’altro.
Così ti capita di sentire Enrico Lecca che davanti alla platea dei quadri PD recita poesie e invoca gli oltre 300 spigolatori di capra che ha seduti davanti di ripetere uno alla volta "vergogna: dov’è il tuo rossore?".
Oh cavallina, cavallina porna che portavi il puttaniere che a casa torna e l’albero di melograno a cui tendevi il pargoletto ano, deh! Che la donzelletta vien dalla campagna in sull’impalar del tale e porta in mano un mazzo di basta e basta…
Almeno così si ride.
Ma non quei tentativi penosissimi di romanticizzare la propria figura al microfono, già totalmente lesa, fessa, pesa e tetra.
Più spesso ci vorrebbe una presa di coscienza dignitosa che aiutasse certa gente, tutta, a sparire dalla scena.
E invece no. Per loro "coscienza" è un sinonimo di "corrente", quindi se ne stanno nel museo delle cere a raccogliere ex voto per disgrazie ricevute.
Sempre il Lecca Democristo, l’Enrico, si è prodotto pure nella lettura del solito testo Caritas sul razzismo e i luoghi comuni contro lo straniero; l’identico citato piè pari tempo fa da Fallimento Fini, che a sua volta lo aveva sentito da Veltroni ad uno dei settemila e oltre convegni PD su tutto lo scibile sulla rinascita degli opposti che fanno ogni 48 ore.
Non hanno più nulla da dire.
Oltre il reggiseno che cade alla troia di turno, le presunte foto del premier pazzo nudo, il pisello che non tira al presidente, i bunga bunga, le interviste rivelazioni da Cronaca Vera dell’Anfonsina la Signorina, i rapporti orali e l’asperrima di uno o dell’altro… non c’è nulla nei discorsi dei politicanti con i calli da muro di cinta al culo.
Hanno talmente paura delle elezioni anticipate che si vendono al peggior offerente.
Capita allora che un tale, un fascista nano, senza collo, tarchiato e condannato per violazione del servizio telematico dell’anagrafe del Ministero dell’Interno a fini di truffa e diffamazione elettorale, avendo fatto favori al duce sull’affaire "casa di Montecarlo che è nostra, della Repubblica di Salò, e non di Fini o di Tulliani, tediamo a morte tutta l’Italia per un semestre", ora si vede resa la cortesia e guarda un po’ uno dei suoi entra a far parte del Governo.
Perché sono questi i curricula che fanno di uno sconosciuto un ministro.
E mentre avvengono queste schifezze, pure pubblicizzate come fossero aria pulita in mezzo alla peste, c’è la Mariastella Enterogerminal che insieme al Buttero Matteoli vanno dall’Insetto a Porca a Porca e ce la contano, ancora!, sulla meritocrazia e sulla bontà del loro governo che ha prodotto tanto, ma tanto, tantissimo… che chissà perché tutte queste riforme nessuno le ha viste.
Già: la meritocrazia.
La stessa esibita dalla Beata Micole Minetti, che si fotte diecimila euro al mese a non fare la consigliera regionale, difatti è sparita dalla circolazione, ma lo stipendio le corre ugualmente, e siccome la busta paga da politica non le basta… riceve pure soldoni in bonifici da Berlussonini, perché "è al verde".
L’uguale meritocrazia professionale di Oral Mara Carfagna, Arrampica Michela Brambilla, Wonder Woman Prestami il Giacomo, Benita Petaccia Santadeché… fino a quei figuri impresentabili ed irricevibili davvero di legaioli messi a dicasteri creati apposta per loro.
Bonanni e Angeletti sono stracontenti perché finalmente contano. Sono diventati famosi. I cinegiornali dell’Eiar e i quotidiani della Propaganda ne fanno degli eroi. Così come hanno fatto con Mangano.
Firmano prima gli accordi fascisti con i padroni Fiat svendendo le lotte e le conquiste operaie di oltre 150 anni e non contenti ora hanno pure siglato con Fenomeno Baraccone Brunetta l’aggancio del sistema retributivo dei lavoratori della Pubblica Amministrazione con il merito.
La famosa meritocrazia!
La stessa che muoveva il microministro che a trent’anni non sapeva neppure rifarsi il letto, come lui stesso dichiara nel mentre chiama bamboccioni e mammoni sfaticati i giovani italiani precari e disoccupati.
Esattamente lui, quello che in una inchiesta dell’Espresso risultava assenteista dal lavoro, esattamente come Capra Sgarbi che è stato condannato per truffa ai danni dello Stato e falso per aver usato certificazioni mediche di comodo.
Eppure sono lì, tutti e due, con stipendi d’oro, il piccolo poveretto a fare sermoni etici aiutato dal Saccone di turno, l’altro presente in ogni puttinata di talk show televisivo, dal mattino alla sera.
Badessa Bondi, nonostante i precedenti penali dell’Esteta Urlatore, lo ha nominato a ricoprire la stessa carica, Direttore dei Musei Veneziani, che aveva quando truffava l’Amministrazione non lavorando.
Chi prova a chiedere alla Capra Sgarbata come faccia oggi a garantire presenza a tutti gli impegni che ha, si sentirà rispondere: "se lei è ignorante io non so cosa farci. Io sono l’unico che può ricoprire questi incarichi. L’unico in Italia. Capra d’un giornalista e la smetta!"
Ma magari non smettiamola di chiedere, perché da laico non ho mai creduto al dono dell’ubiquità di Padre Pio, figurati se mi sfiora il solo embrione di idea che questo pirla totale faccia il suo dovere, stando dal mattino alla sera seduto in collegamento da ogni dove, a disquisire dell’omicidio Sarah Scazzi, della sparizione di una minorenne, del processo di via Poma…
E’ questa la meritocrazia sentita sbandierare per tutta la settimana da destra a manca?
E’ la pulizia morale del Parlamento che vogliono fare?
La Riforma globale rivoluzionaria epocale della quale tutti, nessuno escluso, nei loro monologhi infiniti, parlano?
Ne parlano solamente.
Le leggi restrittive, chiamate riforme moderne, sono solo per noi cittadini.
Sono provvedimenti che colpiscono il lavoro quotidiano, le condizioni di vita, la salute di ognuno di noi nelle fabbriche e in ogni luogo dove prestiamo si nostra opera.
Si sono pure inventati la quattordicesima per i più bravi che saranno giudicati da un "collegio" di colleghi e un rappresentante degli utenti del servizio erogato dalla Pubblica Amministrazione. In realtà i più bravi saranno solo coloro che eseguiranno gli ordini chinando sempre di più la testa, ossequiando il superiore e il collega "giudice" scelto per "simpatia" [leggi: ruffianeria] dal dirigente.
La CGIL non ha sottoscritto questa vergogna. Cisl e Uil sì.
E’ l’identica situazione introdotta in FIAT: chi ha chinato la testa e ha dovuto piegarsi con dolore alle minacce padronali di licenziamento, forse, chi lo sa, avrà in premio il cottimo spietato, pagato un po’ di più, tra un "sposto tutto in USA" e "la famiglia Agnelli ormai delle auto se ne fotte"…
E’ la globalizzazione dei dire senza sapere, della parola del potente che si abbatte senza che il pronunciante sappia la morte che infligge.
Come diceva Brecht "Davvero viviamo in tempi bui" e "così arrivò il tempo che eravamo ancora vivi".
Visto che siamo ancora vivi, al di là di tutti i politicanti truffaldini, che non ci rappresentano, che sono la nostra imminente morte, abbiamo un dovere: uscire di casa e mandarli via tutti.
P.S: Ma li avete visti quelli di Scilipoti mentre ascoltavano la telefonata del puttaniere?
Lucio Galluzzi
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