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I crimini di Deutsche Bank

par comidad

Publie le giovedì 18 agosto 2011 par comidad - Open-Publishing
1 commento

Nella Storia vi sono spesso corsi e ricorsi, che hanno però la brutta
abitudine di presentarsi in ordine sparso, senza quella linearità che
consentirebbe di prevedere e di regolarsi di conseguenza.

Ci si aspettava infatti un 25 luglio del berlusconismo, invece ci è arrivato
tra capo e collo direttamente un altro 8 settembre, cioè un collasso
istituzionale che ha consegnato la sostanza e la forma della funzione di
governo a poteri stranieri. Appena tre settimane fa la multinazionale
Deutsche Bank si disfaceva di sette miliardi di euro di titoli del
debito pubblico italiano, innescando una spirale internazionale di
vendite. Oggi la stabilità del debito italiano dipende dagli acquisti di
titoli da parte della Banca Centrale Europea, che detiene già ventidue
miliardi di BTP. In una situazione analoga si trovano Paesi come la
Spagna, il Portogallo, la Grecia e l’Irlanda, anch’essi messi in
ginocchio dalle vendite di titoli dei rispettivi debiti da parte di
Deutsche Bank, ed ora anch’essi sotto la tutela pelosa della BCE.(1)

Il debito pubblico fu un’invenzione britannica di qualche secolo fa,
motivata ufficialmente con l’opportunità per lo Stato di prendere a
prestito il denaro che gli occorreva, piuttosto che procurarselo con
altre tasse. In realtà il debito pubblico fu creato perché serviva alle
banche per potere investire una parte considerevole dei loro liquidi in
titoli di Stato; titoli che permettessero alle banche sia di lucrare
interessi sicuri, sia di servire da garanzia patrimoniale in caso di
necessità. Negli ultimi anni il debito pubblico degli Stati si è
gonfiato a dismisura, poiché i governi avevano bisogno di fondi per
soccorrere le banche entrate in crisi per lo scoppio della "bolla"
(leggi: truffa legalizzata) dei titoli derivati. Le banche ingrate
possono oggi ricattare i governi che si sono tanto indebitati a causa
loro, e pensano di cogliere l’occasione per sostituire la cartaccia dei
titoli con i patrimoni immobiliari pubblici. Oggi in Europa il Paese che
si è più indebitato per salvare le banche è proprio la Germania, ed i
guai arriveranno anche lì; ma le multinazionali come la Deutsche Bank
cominciano prendendo di mira i Paesi più deboli, usando il governo
tedesco come castigamatti.

Ecco perché si insiste tanto sulla privatizzazione dei beni demaniali,
ed anche sulla "liberalizzazione" dei servizi pubblici locali, dato che
ogni azienda municipalizzata dispone di un notevole patrimonio in
edifici e terreni. Il significato, neppure tanto recondito, del
chimerico vincolo di pareggio di bilancio imposto dal duo
Merkel-Sarkozy, sul piano pratico consiste appunto nel costringere gli
Stati a cedere i propri patrimoni immobiliari alle multinazionali
creditrici. In Italia, come altrove, l’opinione pubblica però è stata
con

vinta dai media che il debito pubblico serva a pagare gli stipendi e le
pensioni degli statali, perciò risulta agevole agli stessi media
lanciare ora un’offensiva ulteriore di psicoguerra nel senso del
"colpanostrismo": ben ci sta, perché non abbiamo saputo autogovernarci,
abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi, perciò adesso ben venga la
tutela e la guida tedesca. In realtà in Germania la Deutsche Bank fa
molta più paura che in Italia.

Inchieste giornalistiche della emittente tedesca pubblica Ard TV hanno
documentato che il governo Merkel prende ordini direttamente da questa
multinazionale del credito. Si è scoperto che il ministro delle Finanze
tedesco, Schauble, ha gestito la crisi finanziaria greca in base ai
documenti-direttiva elaborati negli uffici della Deutsche Bank, e ciò
mentre la stragrande maggioranza dei media e dei commentatori ufficiali
ci raccontava invece che la Merkel risultava condizionata dal timore dei
risultati delle elezioni amministrative in Assia o in Westfalia.(2)

Il servilismo e la piaggeria del cancelliere Merkel nei confronti della
Deutsche Bank hanno assunto anche aspetti grotteschi. Ard TV ha infatti
rivelato che nel 2008, in occasione del sessantesimo compleanno
dell’amministratore delegato di Deutsche Bank, lo svizzero Josef
Ackermann, a questi è stata organizzata una festa, a spese dei
contribuenti, nella sede della cancelleria. In Germania vi sono stati i
prevedibili commenti indignati per il fatto che un ricco banchiere abbia
caricato la sua festa di compleanno sulla spesa pubblica (catalogandola
magari come "spesa sociale"); ma si sa che i ricchi non rubano per
bisogno: lo fanno per passione.(3)

Un ex economista del Fondo Monetario Internazionale, Simon Johnson, in
un’intervista ha anche accusato Ackermann di essere "il banchiere più
pericoloso del mondo", poiché la sua pretesa di ottenere un rendimento
del capitale di almeno il 25% è talmente rischiosa che può reggersi
soltanto a spese dei contribuenti se le cose dovessero andar male. Ma
ciò dimostra solo che Ackermann ha capito come funziona davvero il
capitalismo: è il contribuente la vera gallina dalle uova d’oro, e sono
sempre i poveri a dover versare l’elemosina ai ricchi.(4)

Sebbene le notizie sulla Merkel/Ackermann connection siano state
diffuse in Germania da un’emittente pubblica, in Italia i fatti in
oggetto sono rimasti confinati nei notiziari di agenzia di stampa o
nelle pagine interne dei quotidiani. Ciò vuol dire che i nostri
telegiornali e quotidiani hanno ricevuto una consegna precisa a
proposito del nascondere o minimizzare le informazioni circa l’effettivo
potere di Deutsche Bank in Germania.

Tre giorni prima della ridicola esibizione insieme con Sarkozy sulla
proposta di "governo europeo", il cancelliere Merkel ha avuto la suprema
faccia tosta di andare a commemorare le vittime del Muro di Berlino,
edificato proprio cinquanta anni fa. Il numero delle vittime del Muro
rimane incerto: la versione ufficiale dice 100-200 "forse più". Quando
si dice la precisione teutonica!

Dalle migliaia di presunte vittime del Muro di cui si parlava sino a
qualche decennio fa, si è scesi alle circa novecento ipotizzate nel 1999
ed, attualmente, al numero di centoventicinque. Senza che sia mai nato
un "negazionismo" a riguardo, il procedere degli accertamenti rimette
però in discussione continuamente singoli casi, poiché, anche dalle
lapidi commemorative, alcune persone risulterebbero morte più volte in
date diverse. Anche la cifra di centoventicinque riporterebbe comunque
il computo dei caduti più vicino a quello compatibile con ventotto anni
di attività di infiltrazione e spionaggio in un’area di confine bellico,
e molto meno alla statistica delle vittime per tentativi di fuga da un
campo di concentramento. Ma sarebbe davvero ingeneroso sospettare che
dalla Germania Ovest siano mai potute partire operazioni di attacco e
sabotaggio contro la DDR, poiché è noto a tutti che queste brutte cose
la NATO non le farebbe mai.(5)

La Merkel avrebbe però potuto parlare un po’ anche delle vittime della
caduta del Muro di Berlino, perché ce n’è almeno una che dovrebbe
interessarle. Nel 1989, appena tre settimane dopo la caduta del Muro, fu
assassinato in un attentato l’allora presidente della Deutsche Bank,
Alfred Herrhausen, che era stato colui che aveva condotto con Gorbaciov
la compravendita della Germania orientale. L’ipertecnologico attentato
contro Herrhausen fu dapprima attribuito alla RAF, una pista che negli
anni si è estinta per mancanza di indizi; si passò poi ad accusare la
polizia segreta orientale, la Stasi, anche in questo caso senza indizi,
per prendersela infine con i soliti ignoti.(6)

Su Herrhausen è fiorita tutta una letteratura, che ha ipotizzato che si
trattasse di un banchiere umanitario, eliminato per la sua compassione
nei confronti dei Paesi poveri e oppressi dal debito, e per le masse dei
Paesi dell’Est da condurre per mano e senza traumi allo sviluppo
capitalistico. Di chiacchiere umanitarie effettivamente Herrhausen ne ha
fatte tante, ma con le dichiarazioni astratte e fumose anche un usciere
del Fondo Monetario Internazionale come Giulio Tremonti è riuscito a
spacciarsi per un avversario della finanza globale.

In realtà può capitare che il boss dei boss venga eliminato dalla sua
stessa cosca mafiosa proprio nel momento in cui le sue vittorie hanno
permesso di conquistare nuovi territori da spartirsi. A Strauss Kahn,
conquistatore della Grecia, è andata molto meglio, visto che la sua
reputazione di satiro ha consentito agli avversari interni al Fondo
Monetario Internazionale di eliminarlo con uno scandalo incruento.

Nel 1961 il governo tedesco aveva battezzato la sua nuova creatura
architettonica come "Muro di Resistenza Antifascista", ed in effetti gli
eventi successivi hanno messo in evidenza che qualcosa da cui difendersi
c’era, eccome. Ma i governanti della DDR di allora non potevano
immaginare che il Muro sarebbe stato comprato dalla Deutsche Bank; anzi,
neppure comprato, poiché il prezzo pattuito con Gorbaciov non gli fu mai
versato, cosa che ha fatto anche pensare ad alcuni che Herrhausen sia
stato ucciso poiché avrebbe voluto derogare dalla sua etica truffaldina
di banchiere, pagando a Gorbaciov quanto promesso.

Visto che la Deutsche Bank è riuscita a truffare Gorbaciov, non sarà
una sorpresa scoprire che tra le sue vittime c’era anche il sindaco di
Milano, Moratti, oltre ad altri Comuni italiani, tra cui quello di
Firenze. L’oggetto della frode erano i soliti titoli derivati, ed
insieme con la Deutsche Bank risulta indagata anche quell’altra
associazione di beneficenza che è la Jp Morgan, la più grande banca del
mondo.(7)

Le inchieste giudiziarie hanno potuto rintracciare tutti i termini
della frode, anche perché oggi gli affari viaggiano sull’informatica,
nei telefonini e nei computer, lasciandosi dietro tracce precise del
proprio passaggio, anche più vistose delle briciole di Pollicino. I
crimini finanziari rischiano perciò di diventare un libro aperto, il che
spiegherebbe molte cose a proposito di leggi anti-intercettazioni, di
"processi lunghi" e "processi brevi". Con le sue aggressioni verbali
Berlusconi ha indirettamente alimentato un alone positivo ed eroico
attorno alla magistratura; in realtà nella vicenda di Berlusconi
risultano molto più numerosi i magistrati corrotti o arruolati nella sua
corte che quelli che gli hanno dato realmente la caccia. Il punto è che
anche pochi magistrati intenzionati a fare il loro lavoro, oggi hanno a
disposizione molte più possibilità di reperire prove. Forse questa
circostanza dovrebbe far sospettare che certi provvedimenti non siano
esclusivamente leggi ad personam pro Berlusconi, ma anche regalini per
multinazionali come Deutsche Bank e Jp Morgan. Queste due multinazionali
del credito, dopo aver turlupinato i Comuni italiani, ora si candidano
pure a rilevarne i patrimoni immobiliari.

Attualmente è persino difficile trovare vicende di corruzione in cui
Deutsche Bank non risulti in qualche modo implicata. Persino nello
scandalo della sanità in Abruzzo, che ha travolto il governatore
Ottaviano Del Turco, la Deutsche Bank non poteva mancare. Anzi, dobbiamo
ad un volo a Londra di Ottaviano del Turco nel 2006, per incontrarvi i
vertici di Deutsche Bank, il fatto di poter sapere che i vertici
decisionali della stessa Deutsche Bank non operano neppure più in
Germania, ma appunto a Londra.(8)

Su una cosa il primo ministro David Cameron pare abbia davvero ragione:
Londra pullula di criminali. Ma poi invece di mandare la polizia a
stanare i criminali nella City, Cameron la spedisce nelle periferie a
pestare la povera gente. Nulla di strano, poiché lo scorso anno Cameron
fu il candidato premier sponsorizzato ufficialmente da Deutsche Bank, in
termini persino imbarazzanti per la sfacciataggine di tale appoggio.(9)

Fonte: www.comidad.org/dblog/

18.08.2011

(1) http://webcache.googleusercontent.com

(2) http://translate.google.it

(3) http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.0.3693152778

http://www.corriere.it/esteri/09_agosto_25/merkel_festa_bufera_tv_8742e76a-914a-11de-b01b-00144f02aabc.shtml

(4) http://translate.googleusercontent.com/

(5) http://www.repubblica.it/online/fatti/muro/muro/muro.html
http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://www.dw-world.de/dw/article/0,,2125882,00.html

(6)
http://archiviostorico.corriere.it/1994/novembre/28/Herrhausen_delitto_nome_della_Storia_co_0_94112811931.shtml

(7) http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u=
http://www.business-standard.com/india/news/deutsche-bank-jpmorgan-ubs-chargedderivatives-fraud/388981/
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:ii3vMf2YnmkJ:www.lanazione.it/firenze/cronaca/2011/04/11/488685-swap_chiuse_inchieste.shtml+deutsche+bank+truffa+derivati+firenze&cd=5&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it

(8) http://webcache.googleusercontent.com

(9) http://translate.google.it/translate?hl

Related Link: http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=443

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