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IL CONSOCIATIVISMO GOVERNATIVO

Publie le domenica 26 dicembre 2010 par Open-Publishing

AL PD MANCA SOLO LA "L" FINALE

Negli oltre quindici anni di sfascismo berlussoniniano, la politica italiana ha subito danni profondi, letali.

Il regime d’Arcore è un pericolo pubblico, una cancrena che si è estesa ormai in tutte le realtà dell’Italia.

Solo Libia, Russia e Israele nutrono simpatie per il premier nostrano, chissà perché!

Il resto i Paesi della Comunità Internazionale lo irridono, considerandolo un incapace fascista inadatto a governare seriamente.

Eppure nelle sue conferenze stanca, il presidente del Consiglio, tra tutte le palle che propina riece pure a dire: "l’alta considerazione amicale che gli altri premier mondiali hanno di me, mi hanno permesso di imporre ad Obama…", non ha importanza cosa avrebbe imposto al Presidente degli USA, ma la manifestazione sintomatologia clinica e cronica della follia, megalomania, mitomania e pinocchieria di quest’ometto.

Intorno a lui la sua Casta con annessa Cricca, la P3 e ora pare, secondo recenti indagini, pure una P4 che è in cabina di regia.

Contaminazione totale della democrazia, che il sistema del cumènda ha trasformato in regressiva.

Da altre parti si chiamerebbe golpe, da noi, visto che cambiano nome a tutto per nascondere il vero senso degli avvenimenti, si è cominciato ad usare per l’appunto "democrazia regressiva".

Cioè: sottrarre giorno dopo giorno, scientemente, diritti e libertà acquisite, pezzi di Costituzione, autonomia della Magistratura, rendere impossibile il dissenso popolare con l’uso repressivo delle forze dell’ordine, insulti al Capo dello Stato, leggi ad personam per salvarsi personalmente dai processi e dare una mano anche ai propri amici, maggioranza parlamentare governativa virtuale… tutto questo si chiama golpe, punto e basta.

Il "patto di stabilità" di TremoRti si chiama "affamare chi già è nella miseria", è manovra economica: disonesta, ingiusta, ghigliottina mortale di welfare, cultura, spettacolo, patrimonio artistico e archeologico nazionale, scuola pubblica e Università, sicurezza sul lavoro… nulla che tocchi il ricco, l’evasore fiscale [anzi, gli hanno pure fatto lo scudo protettivo!], i padroni che sfruttano il lavoro nero.

Certo che chiamarlo "patto di stabilità" fa la sua porca figura, nessuno immaginerebbe, senza informarsi, che cos’è realmente.

Il cittadino comune pensa: "accidenti che bel governo che abbiamo, pensa alla nostra stabilità!"

Certo: come dire che la Piccola Fiammiferaia è un personaggio di Ellis.

Sono solo pochi, ma basilari esempi per far comprendere come cambiando il nome alle cose, dopo aver assassinato le cose stesse, l’omicidio può essere camuffato meglio e totalmente.

Meglio dire "terminato" che ucciso.

"Riformato" piuttosto che abrogato, cancellato.

"Partito dell’Amore" suona certamente meglio di fascismo del livore.

In questa maledetta mania di cambiare nome alle cose, sempre dopo averle trucidate, c’è contagio pandemico.


La Democrazia Cristiana diventa Unione di Centro, i fascisti si trasformano in futuristi, la Confindustria in Polo della Libertà, i sindacati diventano gialli e padronali, Montezemolo è di sinistra [dice qualcuno dalle prime pagine di carte igieniche], l’opposizione vera la farà il Terzo Polo con le Api e le Coccinelle; ci manca solo che Capezzolone saluti a pugno chiuso in mimetica e passamontagna, dichiarando sempre il suo amore per Silvio, e siamo tutti a posto.

In tutto questo miasma di politica in casa di tolleranza, il PD si inserisce bene, anzi si incastra alla perfezione.

Gli manca solo una "elle" per essere pure lui PDL, e una elle in più o meno cosa vuoi che sia?

Hanno cambiato un puttanaio di volte il loro nome, sempre solo dopo aver assassinato quello che era il PCI: margherite, querce, arcobaleni, gioiose macchine da guerra, ulivi, cespugli vari, la falce e martello sempre più piccole fino alla scomparsa, così come il rosso, le vere bandiere e soprattutto gli ideali e l’appartenenza ad una classe popolare.

Ora si chiamano "democratici", tra loro si vieteranno anche il termine "compagno" e di certo chi cita Marx o Lenin o osa parlare di proletariato alle loro innumerevoli e sterminate riunioni di area e correnti, è alieno.

Capitan Findus D’Alema, Spaventapassere Fassino, Salesiano Veltroni, Don Abbondio Bersani, Signoril Franceschini, Senatora Finocchiona, Dorminpiedi Prodi, Gianduja Livia Turco e via col vento in poppa così… hanno svenduto la lotta di classe, dimenticata l’indignazione concreta e l’antifascismo militante, accantonato per sempre i diritti dei lavoratori e aperto le porte ad ogni sorta di relitto possibile: dalle suore integraliste omofobe alle false monache di comunella & liberatutti, dagli avanzi democristi "pigri di testa e ben vestiti" a fini intenditrici d’arte, dagli isterici parlatori tuttologi onnipresenti in TV ad una quantità non definita di rappresentanti locali in carica, compresi sindaci, da far invidia anche ad Alemanno e alla Moratti, pure a Formigoni dai!

Il PD: un partito che non è un partito, non è un movimento, non è una costituente, ma un’ameba, una sorta di gel blob che prende la forma di tutti i contenitori dove entra.

Difatti si è adattato meglio che la gramigna sul terreno berlussoniniano.

E’ contiguo e biunivoco, parallelo e accondiscendete all’esecutivo fascio, è solo e semplicemente una quasi indistinguibile variante del potere spietato e sordo, applicato dai pochi potenti a tutti noi, che dobbiamo tacere, altrimenti diventiamo "squadristi" perché contestiamo il servo Bonanni e l’ex avvocato dei mafiosi SchifoSchifani alla loro festa.

Come quelli del Partito dell’Amore che Odia, anche i Democratici Buonisti si spartiscono ed accettano poltrone governative: Copasir, Commissione Sanità, Coordinamento Esteri, Politiche Comunitarie, Tutela e Promozione dei Diritti Umani… ogni tanto in aula, durante particolari votazioni e quando ci sono, provano a fare un po’ di ostruzionismo [Riforma Gelmini, Senato], poi la sera, quando le dirette TV si spengono, si accordano con il presidente e "per il bene della Nazione e l’immagine del Parlamento" diventano buonissimi e le Leggi porcata passano tutte.

Capita pure che norme liberticide passino con il loro voto favorevole, in completo silenzio: legge Porcellum Calderoli; che il vergognoso provvedimento dello Scudo Fiscale diventi Legge perché loro erano quasi tutti assenti al voto di fiducia sul Decreto, "Mi hanno informato in ritardo nessuno mi aveva avvertito che era così importante esserci" [D’Alema]; "Molti erano in missione, mi rendo conto… ma non credo che la nostra assenza sia stata determinante" [Bersani] [l’assenza è stata determinante insieme a rappresentanti di altre forze politiche non presenti che avrebbero votato contrari al governo, NdA].

E’ il caso di rifondarla la sinistra, ma non con l’aiuto e la presenza del gruppo dirigente PD che dovrebbe avere la dignità di dimettersi dalla guida amebica e comatosa del mostro morto che hanno creato. Riescono persino a volersi tirare dentro Fini e Casini!

Ci sono un sacco di altri lavori che possono fare, ma la politica proprio no, non è più il caso di perdurare in disastri ed errori capitali e permettere agli uomini "etichetta" di rappresentare quello che devono e non possono più.

Non sono stati capaci di fare opposizione vera e concreta in tutti questi anni, semplicemente perché non l’hanno voluto e se proprio sono così innamorati delle poltrone con la seduta in velluto rosso e il telaio dorato, confluiscano nel PDL, saranno di certo accolti a braccia aperte, perché tra fascisti con la camicia nera e quelli con la camicia rossa c’è intesa e soprattutto non si può dire chi siano i peggiori.

Che Don Abbondio Bersani e consorziati in ignavia, servilismo e carriera facciano posto ai giovani e al coraggio di dire "no".

Sempre che non sia troppo tardi.



Lucio Galluzzi

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