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IL MERCATO DELLA MORTE IN DIRETTA

Publie le domenica 24 ottobre 2010 par Open-Publishing
1 commento

PELLEGRINAGGI DELL’ORRORE AD AVETRANA: I "GIORNALISTI" SI MERAVIGLIANO?


Da ieri la maggior parte dei TG e della stampa quotidiana racconta con meraviglia e disappunto quello che sta succedendo ad Avetrana con il turismo dell’orrore.

Il Sindaco del paese ha dovuto transennare, bloccandone l’accesso, le vie che conducono a casa Scazzi e Misseri perché sono in arrivo pullman da diverse regioni italiane che trasporteranno famigliole necrofile sui luoghi del delitto.

Papà e mamme, nei giorni scorsi, hanno perfino "pellegrinato" con i loro bambini sul sito del pozzo,dove era stato occultato il cadavere di Sarah.

I nostri giornalisti si meravigliano adesso?

E con quale faccia?

Usando che etica?

Non parlo dell’etica professionale, anche se ci sarebbe molto da dire pure su quella, ma quella personale, che ti obbliga, ad certo punto, quando hai superato i limiti della decenza a fermarti e rinsavire un po’.

I meravigliosi meraviglianti fanno finta di accorgersi solo ora dei "mostri" che creano.

Ci svendono l’apparente memoria corta dei loro "operati".

Già era successa la stessa identica cosa per Cogne. Ancora oggi la villa Franzoni è mèta di "escursione con foto panoramica" che includa villeggianti con sfondo casa omicidio.

E già: non se lo ricordano i raccontatori indefessi del macrabro, giunto al delirio investigativo privatissimo, per Avetrana si fingono illibati.

L’elenco delle trasmissioni che si occupano a ciclo continuo dell’orrore per Sarah è lungo: Quarto Grado, Pomeriggio 5, Mattina 5, Porta a Porta, Chi l’ha Visto?, La Vita in Diretta, Matrix, L’Arena, Buona Domenica, L’Italia sul Due, Uno Mattina… tutti e sempre con gli stessi personaggi.



A parte i politici, che devono essere presenti come il prezzemolo di ogni minestra, per legge par condicio [che c’entrano i partiti con la cronaca nera?], il ventaglio degli ospitati è alquanto ristretto,

pochi nomi che saltano da uno studio all’altro per dire sempre le stesse identiche cose, cambiando solo qualche termine, così non pare recitazione a memoria.

Ad occuparsi di morti ammazzati male, ed ancora peggio [vedi anche caso Claps] ci sono:


  • l’immarcescibile moglie di Rutelli, quella Barbara Palombelli che di viso ricorda tanto la statua dell’impassibilità botulinica, specializzata ormai solo in terrore famigliare;
  • l’immancabile, inguardabile ed inascostabile Francesco Bruno, criminologo, quello che parla come un etilista affetto da insonnia cronica, talmente presente che l’altro giorno, in diretta, s’è addormentato tra un servizio ed un altro e al richiamo della conduttrice non rispondeva… ;
  • l’oscar dei presenziasti del terrore Alessandro Meluzzi, psicoterapeuta, psichiatra, prete, rappresentate di Comunella e Liberattutti… non si capisce bene cosa sia, come non si comprendono i deliri integralisti cattolici che spara a raffica;
  • il George Clooney del crimine, Massimo Picozzi, ormai assunto in cielo come Verbo Assoluto della Verità Inconfutabile;
  • l’ex capo dei RIS di Parma, Luciano Garofano, dimessosi dall’incarico che ricopriva dopo una denuncia dell’avvocato Taormina per "presunte irregolarità durante le consulenze tecniche prestate dal Ris in diversi casi. Le accuse a suo carico sarebbero di truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e falso ideologico." [IGN, 15 nov 2009];
  • Roberta Bruzzone, criminologa, pare uscita da una fiction, è bellissima;
  • Antonella Boralevi, scrittrice, tuttologa, Pomeriggio 5 la gettona per tutto: dagli UFO alle madonne piangenti, dagli stupratori seriali alle diete dimagranti di Hollywood;
  • Vittorio Sgarbi, non è commendabile, lo fa già da solo, una capra;
  • Paolo Crepet, lo psichiatra, quello che ha smesso i maglioni Missoni, i baffi, si è cancellato l’aria da ragazzone e ora pare uno dei figli adulti seri di Ugo Tognazzi, onnipresente quando si parla di infanzia e adolescenza;
  • Simonetta Matone, giudice del Tribunale per i Minori, presenzialista governativa: dalla festa cavallerizza di Gheddafi a quella della donna insieme alla Carfagna a Belio Polje [Kosovo] nel villaggio dei militari italiani: sa tutto di "sparizioni" di adolescenti, è stata lei in una diretta da Porta a Porta collegata con la mamma di Sarah a dire senza mezzi termini "il ritrovamento del telefonino è un segnale, come dire chi sa non parli… è chiaro che a questo punto la ragazza è morta" [Porta a Porta, puntata dopo il ritrovamento del cellulare parte di Misseri zio]; per correttezza di rilevamento la notizia alla signora Concetta sulla figlia ormai morta non è stata data da "Chi l’ha Visto?" ma dalla signora Matone e parecchi giorni prima.


A tutte queste comparsate si devono aggiungere i conduttori [con tutti i loro inviati] sul luogo del crimine, anche loro sono tutto un programma di eticità: Barbara D’Urso, Federica Panicucci, Claudio Brachino, Paolo dello Debbio, Paolo Liguori, Massimo Giletti, Sonia Grey, Michele Cucuzza, Lamberto Sposini, Bruno Vespa… chi più ne ha ne metta, si aggiungano pure i soliti sacerdoti che per Concordato ci sono pure loro…


Da qui il voyeurismo perverso e squallido ricade a cascata su chi sta davanti alla scatola luminosa che guida le menti. Se è normale portare in studio plastici per ricostruire la scena del crimine, inscenare con attori le dinamiche delle torture e assassinio, mandare inviati a spiare nelle case dei protagonisti del dolore e del crimine, a citofonare nelle case degli indagati, cercare i fidanzati dei cadaveri da poco ritrovati, portare lo scoop sanguinolento prima di tutti gli altri per ottenere la scritta "esclusiva"… è anche normale allora che la gente si senta autorizzata a "visitare" i luoghi della morte, magari a cercare tracce di sperma di uno o dell’altro, vedere se si trovano reperti da portare a casa come souvenir…

E’ il mercato che lo richiede: tutti diventano profilers, criminologi e opinionisti.

E’ sempre il mercato che detta legge: più si tratta di sangue e macelli, più lo share aumenta, maggiore è l’introito pubblicitario.

La morte in diretta per vendere.


Lucio Galluzzi
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Messaggi

  • saluti a rutti i lettori.
    LA MORTE IN DIRETTA ,giusto il titolo,se non fosse che la morte pur facendo
    parte di questo mondo e’ sempre un evento triste quando poi non diventa
    tragico e incomprensibile.
    E’ altresi’ vergognoso e irrispettoso verso le persone che soffrono per un tragico
    lutto di cui ne sono vittime,mostrare al pubblico tutti i particolari anche della vita delle vittime,con insistenza tale da nauseare qualsiasin persona normale.
    Purtroppo e’ cosi’ perche’ oggi viviamo la nuova era (nauseabonda) del
    profitto.Tutto cio’ che fa profitto e’ lecito. Chi ha il possesso della informazione
    detiene il potere, e chi detiene il potere gestisce l’informazione manipolandola
    in base al profitto.Marcando una notizia in maniera ossessiva si manovrano
    grandi quantita’ di capitali e la maggior parte di essi vanno nelle casse dei detentori del potere.Non contano i sentimenti, il dolore,il rispetto,il romanticismo,l’illuminismo ormai non si studiano nemmeno piu’ a scuola,ora
    contano i grafici della entrate e basta.
    Purtroppo anche noi,anche io come pubblico sono colpevole,c’e’ una parte di pubblico che vede solo il calcio, una parte vede solo il ’grande fratello’ una parte solo le fiction e troppi seguono con curiosita’ morbosa questi eventi e prontamente c’e’ chi sfrutta questi gruppi di persone accontentandole facendo
    passare in secondo piano le vere notizie che interessano il paese.
    Dovremmo chiudere piu’ spesso il televisore , ma ormai credo siamo arrivati
    a un punto di non ritorno, questo e’ il fallimento della civilta’ umana ._