Home > IL VENEZUELA CON I POVERI USA
MANDERA’ COMBUSTIBILI E FINANZIERA’ CURE MEDICHE
Il petrolio per la solidarietà. Anche con i poveri degli Stati Uniti. Si può sintetizzare così la proposta che il Presidente Hugo Chavez ha avanzato - reiterandola anche dopo il disastro provocato dall’uragano Katrina ma formulata prima per combattere le conseguenze della devastazione neoliberista dell’uragano George Bush - per sostenere i milioni di poveri che vivono nel cuore dell’impero nordamericano.Con sotto i piedi un immensurabile ’oceano’ di petrolio, dai prezzi sempre piu’ alle stelle, Chavez, già impegnato a condividere tali risorse e proventi con molti Paesi dell’America Latina e dei Caraibi - ha lanciato la sua offensiva di solidarietà nei confronti del popolo statunitense.
Cogliendo l’occasione della visita del pastore Usa Jesse Jackson, il capo dello stato gli ha offerto la possibilita’ di utilizzare la sua organizzazione per fornire combustibili per il riscaldamento a prezzi da grossista alle famiglie che, nel freddo inverno Usa, versano in stato d’indigenza.
’’La nostra ambasciata a Washington ha gia’ ricevuto oltre un centinaio di richieste in tal senso’’, ha assicurato durante il programma radiotelevisivo ’Alo’ Presidente’. Ed ha appunto spiegato che la Citgo, la filiale della statale Pdvsa negli Usa, ’’non ha problemi per saltare gli intermediari sfruttatori’’, e
porre a disposizione di organizzazioni come quella di Jackson o dell’attore Danny Glover, combustibili da distribuire ai poveri.
Jackson, presente al programma, si e’ accordato in diretta per un incontro a tre, anche con il presidente dell’energia e
della Pdvsa, Rafael Ramirez, per mettere a punto il piano. Il Venezuela , che ha appena siglato con Cuba un piano da 6 milioni di visite oculistiche in 10 anni
per i poveri dell’America Latina, ne ha offerte 150.000 anche i poveri statunitensi.
Visto che il crescente clima da guerra fredda tra Washington e Caracas - come ha sostenuto l’autorevole New York Times - e’ un tema della politica interna Usa, il presidente venezuelano sta cercando di mettere in atto una vera e propria controffensiva.
Non per nulla, dopo che Jackson ha definito ’’immorale ed inaccettabile’’ la recente criminale richiesta del predicatore Usa Pat Robertson di assassinarlo, Chavez ha annunciato che il governo del Venezuela ’’adira’ alle vie legali negli Usa’’ contro di lui.
Un passo che ha trovato immediato appoggio da parte del segretario generale dell’Organizzazione degli stati americani (Osa), il cileno Jose’ Miguel Insulza.
’’E’ necessario che vengano prese misure contro Paterson’’,
ha assicurato Insulza - anche lui a Caracas per partecipare ad una iniziativa lanciata da Chavez per una Carta Sociale delleAmeriche, che punta a progetti educativi, sanitari, alimentari e dei diritti umani, per lo piu’ con finanziamento venezuelano -, ricordando che i ministri degli esteri del Gruppo di Rio,
riuniti la settimana scorsa in Argentina, hanno definito ’’incitamento al delitto’’, la sparata di Paterson.
Jackson, intervenendo nel Parlamento venezuelano che ha reso omaggio a Martin Luther King per il suo discorso di 42 anni fa per la pace e l’uguaglianza, ha anche cercato di aprire un canale di dialogo tra Caracas e la Casa Bianca, sostenendo che Usa e Venezuela’’devono ridurre la tensione politica’’ tra loro e suggerendo un incontro tra Chavez e George W.Bush.
Suggerimento a cui ha subito replicato oggi il vicepresidente Jose’ Vicente Rangel, assicurando che ’’se Bush assumesse un atteggiamento diverso rispetto a quello di alcuni settori Usa, cio’ faciliterebbe una normalizzazione dei nostri rapporti.Tocca alla Casa Bianca fare un eventuale passo in tal senso’’