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Ignazio Cameron,David La Russa
par Salvatore Santoru
Publie le sabato 13 agosto 2011 par Salvatore Santoru - Open-Publishing1 commento
Di Salvatore Santoru
Cosa accomuna l’attuale primo ministro del Regno Unito con il "nostro" ministro della difesa?Non di certo l’età o l’aspetto ,45 anni per il primo,faccia pulita da buon conservatore tutto d’un pezzo,64 per il secondo ,celebre per il suo pizzetto e per la "vaga" somiglianza con Mefisto.Non certo l’origine sociale o la militanza politica,ma una passione quasi romantica per i manganelli e la Santa Repressione ,sopratutto quando impiegati contro i giovani "teppisti" e "criminali" ,categoria che per i "nostri" va dagli "sfascia-vetrine" sino agli studenti che scioperano contro i tagli e la crisi.Ma chi erano la Russa e Cameron,oggi impegnati nella caccia ai "teppisti" e ai "criminali" o ritenuti tali(sopratutto la seconda),da giovani?Cameron era il tipico "rampollo" spaccavetrine per "noia",la Russa bè le sua vicenda si conosce .Insomma,piccoli teppisti e criminali "annoiati"(ieri nelle strade,oggi nei palazzi)crescono.
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1. Ignazio Cameron,David La Russa, 13 agosto 2011, 17:22, di Radisol
Una storia divertenze sul La Russa giovine
No, non intendo rammentare il giovin La Russa, capelli lughissimi ( decisamente una eccezione tra i fasci di allora !), sguardo spiritato, che guidava il corteo missino dell’Aprile 1973 durante il quale Vittorio Loi ( figlio del pugile Duilio e militante del Fronte della Gioventù diretto a Milano proprio da La Russa) uccise l’agente Antonio Marino con il lancio di una bomba a mano.
E nemmeno il fatto che lo stesso giovine La Russa, la sera precedente, era andato in San Babila a contrattare la partecipazione, al medesimo corteo ed agli scontri programmati, di ogni tipo di estremista neo-nazi ( che fornirono appunto le bombe a mano del tipo SRCM, trafugate mesi prima in una caserma) ed anche di settori della criminalità organizzata vicini al clan Turatello/Epaminonda.
No, preferisco raccontare una storia, decisamente più divertente, che risale all’autunno di due anni prima, il 1971.
Il giovin La Russa, non ancora assurto al gotha missino milanese - cosa poi avvenuta si dice in seguito ai buoni uffici del palazzinaro Ligresti, all’epoca largo finanziatore del Msi ed originario della siciliana Paternò così come la famiglia La Russa - in quel periodo capeggiava il cosiddetto "Gruppo Delta", un nucleo di provocatori fascisti all’interno dell’Università Statale di Milano.
Nello stesso periodo, sulle ceneri del gruppo "Sinistra Proletaria", nascevano a Milano le Brigate Rosse.
Le cui azioni, pressochè soltanto incendi di auto, si confondevano allora con la magmatica violenza dello scontro quotidiano nelle vie e nelle piazze di Milano.
Le primissime BR, formate in gran parte da operai di fabbrica ed anche da qualche ex partigiano, decidono di esordire a Milano dando una lezione proprio ai fascisti del "Gruppo Delta", diretto allora dal giovin La Russa.
Vengono quindi piazzati degli ordigni incendiari del tipo "Lilly" sotto le auto di tre esponenti di questo "Gruppo Delta", tra le quali un’auto intestata a mamma La Russa ma in uso esclusivo al giovin Ignazio.
Gli altri due ordigni funzionano regolarmente distruggendo le auto di due accoliti del "Gruppo Delta".
Quello posto sotto la macchina di Ignazio invece non funziona tanto è vero che la mattina successiva il giovin La Russa lo trova inesploso sotto la sua auto.
E che fà il sagace futuro Ministro della Difesa ? Prende l’ordigno e lo porta dentro casa, andandosene poi a bighellonare, riservandosi poi di fare denuncia con comodo.
Ed invece, durante la giornata, la Lilly esplode in casa La Russa dove non c’è nessuno, distruggendo completamente l’appartamento.
Leggendaria fu la risata di massa, alcuni anni dopo, in uno dei primi processi contro le BR, già con imputazioni ben più gravi ma dove, tra i tanti reati minori, era all’ordine del giorno anche quell’attentato incendiario.
Alla deposizione di Ignazio ( con la stessa faccia e la stessa voce di oggi !) scoppiarono in risa non soltanto i brigatisti in gabbia ma l’intero pubblico, gli avvocati, i cancellieri e persino la corte giudicante .....
Ora questo individuo è ministro della Difesa, ama atteggiarsi a novello D’Annunzio e soprattutto assume sempre l’aria di uno che la sa lunga, di un gran furbo .....