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Il Campidoglio riorganizza gli ospizi. Sindacati spiazzati?
Publie le sabato 16 aprile 2011 par Open-Publishing
Dopo tanti anni in cui se ne parla di continuo, la notizia appare quasi inverosimile: la casa di riposo comunale di via Casal Boccone 112 chiuderà presto e gli anziani verranno trasferiti in altre strutture. Il motivo ufficiale sarebbe il gravoso costo dell’affitto che il comune versa da oltre 20 anni nelle casse dell’Enpals. Più di due miliardi di lire all’anno solo di affitto moltiplicati per un quarto di secolo. Il Comune di Roma avrebbe potuto comprare con quei soldi un grande patrimonio immobiliare fatto di tante comode strutture per ospitare anziani e disabili e per sviluppare politiche di housing sociale attraverso il recupero e la riorganizzazione di aree soggette al degrado.
Dopo tanto immobilismo delle giunte di centrosinistra di Rutelli e Veltroni, la giunta di centrodestra di Alemanno ha pensato bene di smuovere le acque approvando la proposta di deliberazione dell’assessore Belviso di chiudere la casa di riposo di Roma 2. Una casa che da sola succhia una grande fetta del bilancio sociale capitolino.
Circa 80 anziani saranno trasferiti, 60 lavoratori a rischio disoccupazione. Ovviamente i sindacati protestano e dicono che è mancata la concertazione e martedì prossimo saranno davanti all’assessorato della Belviso per fare il Sit-In assieme alle famiglie degli anziani e ai lavoratori.
Una domanda sorge spontanea: Dove erano i sindacati di Funzione Pubblica durante i Forum Anziani del Piano Sociale che si sono svolti a via Assisi 41 da dicembre a febbraio scorso? Si, c’era in una riunione uno o due sindacati pensionati ma tra le presenze costanti non mi sembra di aver visto organizzazioni di tutela dei lavoratori o federazioni di base.
Eppure sarebbe stato importante e utile una supervisione dialettica della riorganizzazione delle residenze comunali per anziani senza lasciare troppo spazio alla discrezionalità di chi redige l’Ufficio di Piano Sociale.
Quindi di che stiamo a parlare adesso? Su "Il Messaggero" di oggi alcuni sindacati denunciano che le decisioni della Giunta sarebbero prive della necessaria concertazione. Ma dico: potevate farvi vivi prima e partecipare attivamente ai tavoli tematici e provare a orientare le decisioni insieme ai tecnici del dipartimento? Potevate fare le vostre osservazioni, difendere così in maniera efficace gli interessi dei lavoratori e degli utenti? Non mi sembra accettabile un comportamento di facciata postumo, tanto per lenire gli animi travagliati degli iscritti quando nella sostanza c’è stata a monte una passività e un’incoerenza strategica sostanziale. Cosa si vuole far passare adesso? Che sia giusto continuare a pagare l’affitto spropositato della casa di riposo comunale di Casal Boccone? Per anni la tutela sindacale si è limitata a fare leva sulle entrature politiche all’interno della Giunta e dei Dipartimenti. Adesso sarebbe opportuno e bello che, invece di fare la solita sterile manifestazione davanti all’assessorato, provaste a lanciare una forte proposta di riorganizzazione delle case di riposo, alternativa o emendativa di quella della giunta Alemanno. Servirebbero garanzie per evitare un’ulteriore privatizzazione dei servizi valorizzando e allargando i servizi residenziali pubblici esistenti, che non ci si lavi le mani dando qualche centinaio di euro alle famiglie per tenersi gli anziani in abitazioni private inidonee, che insomma sia salvaguardata la qualità del servizio e i diritti dei lavoratori
Provate per una volta a fare vera attività sindacale invece che il solito ufficio di collocamento clientelare per i tesserati.
Domenico Ciardulli