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Il Neoliberismo ha "vinto": è iniziata la ribellione in Israele

par Nando

Publie le sabato 23 luglio 2011 par Nando - Open-Publishing

Il Neoliberismo ha "vinto": è iniziata la ribellione in Israele

Il sistema capitalista si è sviluppato ad un livello ancora più alto. La concentrazione di capitale e l’abbassamento delle barriere tra i singoli stati capitalisti ha allentato la competizione nazionale ed ha aperto una nuova era. Non più minacce di guerra tra gli Stati o tra blocchi di Stati. Viene meno il bisogno dei capitalisti di assicurarsi la volontà di combattere in guerra da parte degli schiavi salariati. La produzione e persino i servizi si stanno spostando verso i paesi meno sviluppati. Molti lavoratori ospiti o migranti giungono nei paesi sviluppati... ed i capitalisti ne estraggono maggiore plusvalore.

La pressione sugli schiavi salariati viene esercitata attraverso la progressiva riduzione delle risorse destinate al welfare che la classe lavoratrice prende come salario globale.

La trasformazione del sistema e lo sfruttamento crescente vengono espressi dalla riduzione strutturale della stabilità dei posti di lavoro e dal precipitare nelle posizioni più basse della società di quei settori più alti della classe lavoratrice, denominati in genere come "ceti medi".

Persino tra gli stessi capitalisti è in calo la quota dei piccoli imprenditori. Una evidente prova di ciò è l’evasione fiscale da parte del grande capitale e l’aumento del debito sovrano insieme alle tasse necessarie per farvi fronte.

In Israele, dove l’adozione del neo-liberismo ha avuto così tanto successo, si avvertono i segnali di un inizio di insofferenza popolare.

Il primo segnale è giunto dal riuscito sciopero popolare dei consumatori dopo l’aumento del prezzo del formaggio "fiocchi di latte" (e c’è fermento anche verso altri prodotti caseari). Il tutto è iniziato, senza capi, con una ribellione via internet, organizzata alla guisa delle riuscite rivolte arabe. E’ seguita una rivolta per la casa, dovuta all’aumento degli affitti e dei prezzi per l’acquisto, a cui hanno aderito gli studenti proprio la scorsa settimana.

Questo aumentato umore ribelle nelle strade sta influenzando anche i medici tirocinanti negli ospedali ed anche le infermiere che hanno fatto sciopero e poi hanno iniziato uno sciopero della fame quando sono state precettate.

Ci sono voci secondo cui il governo sarebbe in uno stato di panico, sia nel vedere la rivolta contro i prezzi dei generi alimentari (per colpire i pochi grossi monopoli), sia nel vedere espandersi i campeggi di protesta contro la situazione degli alloggi (ci sono già circa 500 tende in varie località, tra cui un campeggio di 250 tende nel centro di Tel Aviv), senza dimenticare le preoccupazioni che danno al governo le rivolta negli ospedali.

Ilan S.

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali
http://www.anarkismo.net/article/20129
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