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Il Senato obbedisce a Berlusconi. Passa la sospensione del suo processo
Publie le mercoledì 25 giugno 2008 par Open-PublishingIl Senato obbedisce a Berlusconi. Passa la sospensione del suo processo
di Alessandro Cardulli
“Rinunciare all’emendamento blocca-processi per avere una tregua subito”: perfino un leghista doc come l’ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli, aveva provato a far passare le posizioni espresse, anche se in modo ufficioso, da magistrati che ricoprono ruoli di primo piano negli organismi rappresentativi.
E, come è noto, non era mai stato in sintonia con i magistrati. Ma anche a lui, il “salva processi” che consentiva a Berlusconi di cavarsela ancora una volta, era sembrato perlomeno inopportuno. A gelarlo ci pensava il ministro Maroni, che lodava sperticatamente il decreto, avendo l’impudenza di parlare di norme che “Giovanni Falcone ha voluto per lungo tempo”. Dopo il voto del Senato,Castelli ha alzato le braccia: “ La mia era solo una proposta di buon senso- ha detto-mi sembrava che potesse essere utile per svelenire il clima. Ma mi pare che non sia andata”. No, non è andata e come rileva Giovani Russo Spena, presidente del gruppo dei senatori del Prc nella precedente legislatura è un avvenimento “pessimo”. “ Non si tratta solo- afferma- dell’approvazione di un decreto seppur estremamente grave ma siamo in presenza di un presidente del Consiglio che cambia lo Stato di diritto in base ad un assunto emergenzialistico. È un provvedimento contro le regole democratiche, pericoloso oltre che incostituzionale”. “ Occorre- conclude il dirigente del Prc- una vasta mobilitazione democratica utilizzando tutte le forme possibili , anche quelle referendarie”.
Berlusconi non ha inteso ragioni. Il processo contro di lui in corso presso il Tribunale di Milano, è come il matrimonio di Renzo e Lucia nei Promessi sposi: non s’ha da fare, come dice uno dei due “ bravi” di Don Rodrigo. Non ci sono “ tregue” che tengano. I soldatini di Berlusconi con il suo avvocato in testa, l’on. Ghedini, i “ bravi” del cavaliere, non vogliono sentire storie. Al diavolo anche Francesco Cossiga che, come Castelli, ci aveva provato. Apprezzano il fatto che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che è anche Presidente del Consiglio superiore della Magistratura nel colloquio avuto con Nicola Mancino che è il Vicepresidente del Csm, abbia chiesto di non tirare troppo la corda, nel pieno rispetto del diritto della magistratura ad esprimere il proprio parere. I “ bravi” berlusconiani hanno stravolto a proprio favore l’intervento del Presidente della Repubblica, ma non ne hanno tenuto alcun conto. E lo “ sgarbo” è venuto dal voto del Senato che ha approvato il decreto scurezza dando il via libera alla sospensione dei processi. La contestata norma “ salva premier” è rimasta intatta. Nessun passo indietro, l’apprezzamento per Napolitano era solo un paravento, un modo per lasciar intendere che Berlusconi aveva pieno rispetto per la più alta carica dello Stato. Al Senato invece l’arroganza della destra è venuta fuori in tutta la sua pericolosità. “ Siamo contrari all’aggravante di clandestinità e alla norma che sospende i processi – ha detto-Anna Finocchiaro, capogruppo dei Senatori del Pd- e non è una questione di antiberlusconismo.
Il dialogo deve avere principi e regole condivise” Per quianto riguarda le due norme la Finocchiaro le ha definite “ sbagliate, pericolose,violative della Costituzione e dell’ordinamento comunitario”. In particolare la disposizione che sospende i processi, quello per reati commessi fino al giugno del 2002 che prevedono pene inferiori ai dieci anni di carcere, il caso del processo in cui il presidente del Consiglio è imputato insieme all’inglese Mills e stata così definita dalla senatrici del p: “ Viola il principio di difesa,quello di pari trattamento, quello della ragionevole durata del processo e che colpirà innanzitutto gli imputati innocenti, che hanno tutto l’interesse a una rapida definizione del processo, le parti civili. Specie quelle più deboli economicamente, lascerà senza giustizia migliaia di parti offese,congestionerà tribunali e cancellerie, non determinerà, affatto un’accelerazione dei processi per i fatti più gravi, comporterà un alto numero di prescrizioni, perché è noto che la sospensione di un processo non è come il sonno della Bella Addormentata”. Voto contrario anche dell’Udc e dell’Italia dei Valori che ha manifestato la sua contrarietà anche in modo visivo innalzando cartelli con scritto: “ Vergogna”, “Il Caimano è tornato”. Oro la palla passa alla Camera.
Circolano voci relative a possibile modifiche del “ salva premier” a fronte delle posizioni degli esponenti dell’Associazione dei magistrati, a partire dal segretario Giuseppe Cascino. Oggi i giornali titolavano sulla offerta di “tregua” e sulla “ esclusiva autonomia della politica “ per quanto riguarda le decisioni sulle immunità da offrire a chi ricopre cariche istituzionali”. Ma , portato in cascina il “salva premier,” ora Angelino Alfano, il ministro della Giustizia, già segretario particolare del premier, annuncia che il prossimo consiglio dei ministri discuterà il provvedimento per bloccare i processi per le alte cariche dello Stato.E non ci possono essere marce indietro alla Camera, ne varrebbe dell’onore del capo.
dazebao