Home > Il dopo Berlusconi è cominciato. Manca il dopo Bersani...

Il dopo Berlusconi è cominciato. Manca il dopo Bersani...

Publie le lunedì 8 novembre 2010 par Open-Publishing
7 commenti

Dall’estrema sinistra di Vendola, al centrosinistra di Bersani, al mondo cattolico, addirittura al medico di Palmiro Togliatti che era nella platea di Perugia, tutti sembrano apprezzare la svolta “innovatrice” che Gianfranco Fini vuole apportare alla sua area politica: una destra liberale, laica, europea, instradata sui valori della “legge uguale per tutti”, della tolleranza nei confronti dei diversi e degli immigrati, contro la precarietà del lavoro e attenta al confronto democratico con le opposizioni. Una destra, insomma, che da destra vuole rottamare Berlusconi e berlusconismo. Il leader di Futuro e Libertà ha cominciato a giocare le sue carte e l’invito al Premier a dimettersi per ottenere un nuovo governo fondato su altre basi è anche un chiaro messaggio di autocandidatura come Presidente del Consiglio alle prossime elezioni politiche.

Probabilmente, le dinamiche partitiche conflittuali all’interno della maggioranza non appassioneranno i tanti cittadini che hanno perso o stanno perdendo il lavoro, oppure quelli che hanno perso la casa o l’azienda agricola per il terremoto o per le recenti calamità naturali. Ma è anche vero che qualsiasi evento utile a far uscire il paese da questa situazione di stallo politico e di profonda crisi economica potrebbe apparire come un elemento positivo.

A Perugia è stato battezzato oggi il nuovo candidato Premier dell’era postberlusconiana che ha persino lanciato la bozza del suo lungo programma di governo. Adesso ci si aspetta che anche l’opposizione, la quale ironizza sul “gioco del cerino” tra Fini e Berlusconi, faccia le sue mosse per chiudere il ping pong tra i rottamatori di Renzi e i conservatori di Bersani, tra puntare sulla manifestazione dell’11 dicembre targata Pd oppure su quella del 27 novembre ad impronta lavoristica sponsorizzata da Vendola.

Insomma Fini è già sul ring pronto allo scontro elettorale che si terrà nel 2013, se non prima. Vendola è pronto anche lui ma il suo battesimo come candidato alla Presidenza del Consiglio dovrà superare i tanti don Abbondio di una galassia scoordinata che fatica a ricomporre la frantumazione prodotta dal “veltronismo africano”.

E Di Pietro? Di Pietro forse è spaventato dalla concorrenza sul fronte dell’antiberlusconismo e per questo LEGGI TUTTO su:
http://www.ciardullidomenico.it/ARTICOLI/dopo_berlusconi_e.htm

Messaggi

  • "Il medico di Togliatti" credo sia morto da un pezzo ... e comunque, se fosse ancora vivo, dovrebbe essere quasi centenario.

    Più realistico che nella platea che ascoltava Fini a Perugia ci fosse uno dei suoi molti figli, tutti a loro volta medici, ma negli anni scorsi al centro di numerosi scandali ( compreso il favoreggiamento alla fuga di un boss della banda della Magliana fatto passare per malato terminale) ed in anni più recenti legati a filo doppio alla gestione, tutta in difesa della sanità privata, della Regione Lazio da parte di Storace ....

    Non esageriamo quindi con la favola dei consensi di massa "bipartisan" che avrebbe Fini.

    Semplicemente Fini aggrega - e lo farà sempre di più - una certa destra, in parte fascista ed in parte no, che non ha mai molto sopportato Berlusconi ed il suo entourage di nani, ballerine ed escort di lusso ... ed ora cominciano ad accodarsi al carro di Fini anche un pò di "topi" berlusconiani in fuga dalla barca che affonda ....

    Condivido invece il discorso rispetto al plauso arrivato a Fini da quasi tutto il gruppo dirigente di certa "sinistra governista", compreso Vendola.

    Ma certa "sinistra governista" possiamo, in tutta franchezza, ancora definirla "sinistra" ?

    K.

  • Ve lo dico da uomo di destra fascista, il che non vuol dire automaticamente che sono un puttaniere in privato (la qual cosa non la saprete mai, e che comunque credo sia sempre meglio che esserlo in pubblico, come certuni di sinistra come Vendola, Pannella eccetera): Fini è come Cossiga, un picconatore. Berlusconi ha sempre avuto la natura che ha, di ladro scopatore, quindi Fini, dal momento che ha sciolto il suo partito per unirlo con gli elementi berlusconiani fondando il PdL, lo sapeva... anche perché Fini è scaltro!
    E’ questo il punto: Fini non fa che sciogliere i partiti, ma non solo come la sinistra, perché è pure peggio (capitemi, parlo dal mio punto di vista): infatti, rinnega anche le proprie radici. I DS, da quando crollò il muro di Berlino, rinunciarono sì all’ideologia comunista, ma rimasero nel campo dell’assistenzialismo, dello Stato sociale, mutuando sempre la logica comunista in un social-politicamente corretto. E’ per questo che la sinistra del PD è impantanata: ci sono ancora troppe vecchie guardie che non tornano certo indietro ma neppure vanno avanti - ed è per questo che Bersani non stacca la spina in maniera netta come vorrebbe Di Pietro. Fini invece rinnega apertamente i valori del fascismo, nonostante questo non sia affatto fallito ma sia stato solo sconfitto e travolto in guerra da nemici numerosi, avanzando verso valori liberisti, che non c’entrano una mazza col patriottismo fascista. Le privatizzazioni forsennate (iniziate comunque proprio da Bersani nel campo dell’elettricità nel 1999) non le ha messe in dubbio; la mancanza di cultura nell’insegnamento scolastico non sa neanche cosa sia, al di là dei tagli; degli stessi ragionamenti da ragioniere, e non da economista perché un economista deve avere una visione filosofica del compito dell’economia, di Tremonti, qualcuno a sentito qualcosa? Dell’8x1.000, cosa che neppure Mussolini ha mai concesso al Vaticano, si è detto contrario? Macché!!!!
    La verità è che Fini credeva di essere moooooolto importante nella maggioranza di governo, e invece non vale un cazzo. E sapete perché? Perché AN non vale un cazzo. E’ un vuoto di idee e di vecchi babbuini in doppiopetto. La capito pure Gheddafi che quando è venuto in Italia non si è presentato manco al suo appuntamento ma è andato diritto dal Capo del Governo. L’unica cosa che sanno fare: arrangiarsi a sopravvivere. E Fini lo sta facendo. Da presidente della Camera, neutrale che non potrebbe fare quello che sta facendo ora, non sfiduciabile secondo la Costituzione quindi col curo parato per legge, minaccia di ritirare i propri ministri senza ritirarsi lui, che continuerà a sfiancare un governo che non lo fila (ma se è neutrale?!?) e a prendersi fior di quattrini, per poi eventualmente saltare in sella a un governo tecnico proponendosi come continuatore, anzi no!, innovatore del programma di destra.
    Se andrà al governo voglio vedere cosa riuscirà a fare, secondo me nulla di importante (al massimo si metterà d’accordo con Pannella per cancellare la sua legge sulle droghe leggere).

    • Milo, fai bene a sfogarti. Dove lo trovi un sito così antifascista come questo dove anche tu da fascista puoi sfogare la sua insofferenza verso un Fini che ti delude perchè non è più fascista. Lo so ma le persone cambiano, chi resta fermo è un inutile sepolcro che poi diventa imbiancato. Fini sarà certamente furbo e voltagabbana ma tu che stai ancora col moschetto dei balilla non è che sei molto meglio. ciao