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Info 13.12 - La Sapienza occupa tutto: il 14 mandiamo a casa il governo!

Publie le lunedì 13 dicembre 2010 par Open-Publishing
9 commenti

La redazione romana di Uniriot propone uno speciale sul programma delle iniziative alla Sapienza per lunedì 13: assemblee e agitazioni, occupazioni ed eventi serali in tutte le facoltà

LETTERE, PER UN LUNEDI’ DA LEONI::

ORE 11 aula VI Assemblea Pubblica di facoltà verso l’assedio del 14 dicembre::

ORE 14,30 aula VI Conferenza Stampa Book Bloc on demand, gli studenti presentano il risultato del sondaggio “quali libri ci difenderanno il 14 dicembre::

ORE 19 atrio occupato Aperitivo musicale::

ORE 21 aula VI occupata “LA VIOLENZA DEL POTERE” gli studenti discutono con IGIABA SCEGO E CURZIO MALTESE

Sapienza in mobilitazione: appello a tutte le scuole e le università verso il 14 dicembre

Le straordinarie giornate di mobilitazione delle scorse settimane ci consegnano un dato importante: in tutta Italia migliaia di studenti e ricercatori sono scesi in piazza creando una reale opposizione non solo al Ddl Gelmini, ma a tutte le devastanti politiche economiche e sociali di questo governo. Le nostre mobilitazioni sono state anche e soprattutto una presa di parola da parte di un’intera generazione che ha espresso con forza la volontà di riprendersi il proprio futuro, di rivendicare finanziamenti per l’accesso alla cultura, per le scuole e l’università, nuove forme di welfare per chi le garanzie non ce le ha avute mai.

Occupazioni delle facoltà e delle scuole, dei binari, dei monumenti, blocchi stradali, assedi ai luoghi del potere sono le forme con le quali siamo riusciti in tutte le città a dar vita ad una pratica vera di sciopero generalizzato, a bloccare il paese, a irrompere sulla scena pubblica aprendo una nuova fase: non c’è pacificazione sociale possibile in un paese il cui governo, con violenza ed arroganza, vuole fare pagare la crisi a chi non l’ha creata.

Lo slittamento della votazione in Senato del Ddl Gelmini, determinato dalla forza dei conflitti, rappresenta già di per sé una prima vittoria del movimento.

Per questo la data del 14 dicembre, giorno in cui il Parlamento voterà la fiducia, assume un’importanza ancora più grande. Non solo perché le sorti del Ddl sono ormai legate indissolubilmente al destino di questo governo, ma anche perchè abbiamo dimostrato che l’unica alternativa a queste politiche di gestione della crisi non può darsi se non a partire dalle esperienze di lotta e di democrazia diretta che i movimenti sociali stanno costruendo.

All’attacco portato avanti nei confronti dei diritti dei lavoratori, al razzismo di stato che dilaga in questo paese, ad un governo che devasta l’ambiente e nega un presente ed un futuro degno a milioni di giovani, di studenti e di precari, non possiamo che rispondere costruendo uno spazio comune per le lotte sociali in continuità con la grande manifestazione del 16 ottobre. Le lotte e le mobilitazioni di queste settimane ci dimostrano che il 14 non saranno né gli intrighi di palazzo né le contraddizioni di questa maggioranza a sfiduciare il governo.

Quel giorno in piazza saranno gli studenti delle università e delle scuole di tutta Italia, i movimenti sociali e lgbtq, i sindacati, i migranti e i comitati territoriali contro la devastazione ambientale a mandare a casa il governo.

Da Terzigno a L’Aquila, dagli operai di Pomigliano ai migranti di Brescia, passando per chi lotta contro la privatizzazione dei beni comuni e la difesa del territorio, diremo tutti assieme "Noi non ci fidiamo"!

Una sfida che riguarda tutti e che di non si ferma di certo a quella giornata, ma ci parla della scommessa di un futuro degno da riprenderci e da inventare tutti insieme.
Per questo martedì 14 invitiamo le studentesse e gli studenti di tutti gli atenei e delle scuole alle ore 10 a piazzale Aldo Moro per assediare i palazzi del potere, per ribadire che non avranno mai la nostra fiducia, per riconquistare i nostri diritti, per riprenderci il futuro!

Sapienza in Mobilitazione

http://www.uniriot.org/uniriotII/index.php?option=com_content&view=article&id=2295:info-1312-la-sapienza-occupa-tutto-il-14-mandiamo-a-casa-il-governo-&catid=90:incontri&Itemid=285

Messaggi

  • Napoli 10.12 - Nessun divieto al nostro dissenso. Street Parade e blocco della tangenziale

    E’ partita alle 21:30 la street-parade del movimento studentesco napoletano, proprio da Piazza del Gesù ovvero luogo che ha visto 2 giorni fa gravi repressioni da parte delle forze dell’ordine a danno di chi voleva esprimere il proprio dissenso e di chi semplicemente voleva condurre una pedalata ecologica. Una moltitudine massiccia di intelligenze e corpi si sta riversando nelle strade della metropoli partenopea, portando suoni e colori per le strade aberrate dai rifiuti. Le voci dei giovani espimono tutto il malcontento per il degrado della propria città e per la distruzione e le macerie che si sono fatte del loro fuuro Lo fanno però con gioia, con la bllezza del dissenso che fa più paura, quello cantato e ballato, in barba a tutti i dieviti. nndisponenti ves o ogni blocco, ogni censura, ogni coprifuoco. Il corteo colorato e festoso ha invaso tutt il centro, incontrando tutti i palazzi del potere cittadino:la questura, palazzo san giacomo, la provincia, per poi dirigersi verso santa lucia, verso il palazzo della regione, verso la zona VIETATA a cortei e menifestazioni notturni…

    Poco spiacenti per chi avrebbe voluto circolare con le autovetture ed auspicanti che gli stessi lascino le proprie macchine per procedere a piedi con il nostro corteo di suoni, volti e protesta.

    Andrea

    VIDEO e FOTO :

    http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Napoli-Nessun-divieto-al-nostro-dissenso/6774

  • Voi ragazzi mi fate pena, la vostra testa è piena di "cose inutili". Alla vostra età, dopo aver mandato a quel paese(voglio essere delicato) i compagni di lotta continua mi sono messo a lavorare e nel giro di pochi anni sono diventato un imprenditore di successo.
    Andate pure con gli operai di Pomigliano (verranno se non ci sono partite in tv), andate pure con i migranti (loro non hanno niente da perdere) , gli Aquilani? I Friulani si rimboccarono le maniche e fecero loro.

    "Occupazioni delle facoltà e delle scuole, dei binari, dei monumenti, blocchi stradali, assedi ai luoghi del potere sono le forme con le quali siamo riusciti in tutte le città a dar vita ad una pratica vera di sciopero generalizzato, a bloccare il paese, a irrompere sulla scena pubblica aprendo una nuova fase: non c’è pacificazione sociale possibile in un paese il cui governo, con violenza ed arroganza, vuole fare pagare la crisi a chi non l’ha creata."

    Parole vostre.
    Sapete quantizzare il danno di subisce tutto questo? Non penso, almeno fino a quando non andrete al bagno con il vostro culo.
    Facile dire cultura per tutti, certo la scuola è importante: serve per formare la futura classe dirigente, ma chi non supera alti livelli di rendimento ripeto:alti livelli di rendimento, deve essere indirizzato ad altre attività.
    Il popolo non deve mantenere in piedi un apparato scolastico solo per soddisfare il capriccio di persone sfaticate, nullafacenti e nullaproducenti.
    Tutti volete essere dei ricercatori? Bene! Perchè non vi mettete alla prova. Mettetevi in proprio. Se avete un grande cervello (è il requisito minimo di un ricercatore) riuscirete ad essere anche imprenditori di voi stessi.
    Vi auguro di lavarvi la testa e spazzare i fili del vostro burattinaio.

    • Ed io invece sono un quasi sessantenne con le mani altrettanto callose .... ma per passione di bricolage ..... in effetti lavoro in una banca internazionale e, Tremonti permettendo, dovrei essere vicino alla pensione ....

      E a parte il fatto che gli "imprenditori", soprattutto se si definiscono "di successo" da soli ... mi stanno alquanto sui coglioni ....

      A parte questo, mica tutti possono diventare "imprenditori di successo" .... se tutti fanno gli "imprenditori" chi ci lavora poi nelle imprese degli "imprenditori" ?

      E gli altri che fanno, si scannano tra loro nella giungla per dividersi uno stipendio precario se va bene da 1.000 euro ?

      E poi oggi - forse ai tuoi tempi si ma ora non più - non ci sono nemmeno le condizioni, almeno in Italia, per diventare "imprenditore di successo" senza rubare al fisco, sui contributi, sul lavoro nero ecc. ecc..... forse all’ estero ...

      E quindi fanno bene sti ragazzi ... anzi, dovrebbero fare come in Grecia o a Londra, sfasciare tutto ..... sono ancora troppo buoni e democratici ....

      Mentre invece dovrebbero far cagare sangue a certa gente .... che tanto , lo si è visto oggi col trionfo della compravendita dei voti, questa casta di potere, mica solo i politici ma anche i banchieri, i pennivendoli ed appunto i cosiddetti "imprenditori" ecc. .... di qualunque principio etico se ne fotte ..... capisce solo la paura fisica ...

      Se la mattina dovessero guardarsi bene intorno prima di uscire di casa .... forse farebbero meno carognate il resto della giornata .....

      Saluti e baci, K.

    • Oltretutto poi racconti pure cazzate ....

      Se hai 50 anni ... Lotta Continua si è sciolta nel 1976 ..... la puoi avere conosciuta forse solo da adolescente .....

      K.

    • È cosa risaputa che chi prende lo stipendio ha sui coglioni chi invece con le proprie capacità li paga.

      I dipendenti si dividono in due categorie: chi ha delle grandi capacità ma decide per scelta di fare il dipendente per tranquillità perchè non si sente di rischiare ( questi sono i miei dipendenti), chi invece è costretto a fare il dipendente perchè non sa fare niente altro.
      Scelga lei a quale categoria appartenere.

      Imprenditore di successo è colui che in mezzo alle gambe non ha solo gli attribbuti normali ma l’intero sistema solare che gira in modo vorticoso, chi con le sue capacità (senza piangere o dare la colpa agli altri dei suoi fallimenti) si impegna a produrre beni e ricchezza per se, per i suoi collaboratori e indirettamente per l’indotto che produce. Chi, dopo il bilancio di fine anno, può dare qualcosa in piu ai suoi collaboratori senza
      interpellare il sindacato di turno.

      Certo non tutti possono fare gli imprenditori, ma rinunciando alla lotta si rimane intrappolati sicuramente nella seconda categoria di dipendenti.

      Le tasse purtroppo le pago per intero sul mio fatturato anche se la mia opinione è che evadere le tasse è un diritto divino con uno stato corrotto e corruttore, uno stato (di destra e di sinistra) che per coltivare il proprio
      vivaio elettorale mantiene un esercito di nullafacenti e nullaproducenti.

      Oggi, come ai miei tempi, la società ha bisogno di tutto e di tutti quindi le condizioni per migliorare il proprio tenore di vita, per provare le capacità personali ci sono lo stesso in Italia e all’estero.

      I ragazzi fanno bene a protestare ma se vogliono dare un senso alle loro rimostranze dovrebbero sfaciare le case dei loro genitori e bruciare lo loro automobili non quelle degli altri, quanto alla loro democraticità ho dei grossi dubbi, mi sembra pari alla loro capacità e senso del dovere.

      Per quando riguarda i banchieri, i pennivendoli, di se ne fotte di qualunque principio etico, di capisce solo la paura fisica.... non le sembra presto per scrivere le sue memorie?

      Lavorando in banca lei si attacca anche alle virgole: cinquantenne è colui che ha 50 piu un giorno e 60 meno un giorno.

      Non so quando lotta continua si è sciolta (non me ne frega niente) ma nel 1976 avevo passato l’adolescenza da parecchio. E mi permetta un vezzo femminile : io mi sento giovane ed energico, non ho nessuna intenzione di andare in pensione e quando esco di casa la mattina i coglionazzi, di cui secondo lei dovrei avere paura, dormono della grossa.

      Adesso mi aspetta un bicchiere di Recioto davanti al camino. Auguri k.

    • Però ci sono pure quelli, pochi, che in certi momenti storici agli "imprenditori di successo" gli piantano volentieri una pallottola in testa.

      Soprattutto in periodi come questo ... buon natale ...

    • Lei non ha il coraggio nemeno di firmarsi con uno pseudonimo.

      Se quelli che sono capaci di piantare una pallottola in testa agli "imprenditori di successo", hanno il suo coraggio tante persone come me possono dormire sonni tranquilli.

      Si ricordi che per ognuno come me che molla ci sono decine di lavoratori per strada, di quale momento storico parla?
      Momenti come questi ce ne sono stati tanti e ce ne saranno ancora. Ognuno è responsabile del suo futuro, se scegliete di essere sempre arrabbiati verso qualcuno, se non vi impegnate di piu rimboccandovi le maniche , allora guardatevi allo specchio e riflettete.
      Un vecchietto greco di qualche anno fà diceva che chi è causa del suo male, pianga se stesso.

    • Non c’entro nulla col commento incriminato e personalmente non voglio sparare a nessuno.

      E non per questioni di coraggio o di paura e nemmeno di tipo etico/morale ma perchè lo ritengo cosa del tutto inutile.

      Certo però che la sua arroganza di sedicente "imprenditore di successo" ( che del resto non mi sembra firmarsi con nome e con cognome) può comprensibilmente creare reazioni emotive ( e senz’altro stupide) come quella.

      Nè del resto il rischio concreto che si creino situazioni di quel genere non sottintende nemmeno la necessità di chissà quale rivolta sociale organizzata.

      Nei tristi mesi del "default" argentino, prima che governanti intelligenti ( di sinistra ma non comunisti) riuscissero a metterci mano, furono molti i presunti "imprenditori di successo" effettivamente ritrovati in qualche fosso con un colpo in testa.

      E non per motivi politico/rivoluzionari ma proprio perchè chi ha fame ti ammazza anche solo per rubarti le eventuali scarpe nuove ....

      Non siamo certamente al punto della Argentina del "default" ma nulla ci assicura che non si creerà mai in Italia una situazione simile ... anzi ....

      K.