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Intervista a Claudio Bellotti, pubblicata su Liberazione del 23 novembre 2010
Publie le mercoledì 24 novembre 2010 par Open-Publishing3 commenti
Ieri Liberazione ha intervistato Claudio Bellotti, rispetto al Congresso della Federazione della Sinistra che si è tenuto nello scorso fine settimana. Claudio è il primo firmatario dell’unico documento alternativo, "Contro la palude governista, per un polo della sinistra di classe", che è stato discusso in decine di assise provinciali nelle settimane precedenti.
— -Ripreso da:www.marxismo.net
Claudio Bellotti ha detto "no". Non gli piace la Federazione della sinistra. Il suo è l’unico documento alternativo presentato al congresso lo scorso fine settimana all’hotel Ergife.
Domanda d’obbligo al "dissidente": perché non vuoi federarti con Oliviero Diliberto, Cesare Salvi e Giampaolo Patta?
Boccio l’indirizzo politico proposto dalla Federazione. L’alleanza democratica indebolisce la domanda di conflitto che arriva dalla società, è incompatibile con la piattaforma della manifestazione del 16 ottobre, inconciliabile con le lotte dei migranti.
Insomma il congresso della Federazione all’Ergife è stato un disastro.
Per dirne una, la Federazione che stiamo costruendo sceglie di avere un rapporto privilegiato con una componente sindacale, "Lavoro e solidarietà", schierata con la maggioranza della Cgil in chiave concertativa e non con la Fiom. Come si può sostenere di avere le stesse posizioni di Maurizio Landini quando invece sposiamo l’impostazione della maggioranza della Cgil? Che alternativa proponiamo a Marchionne?
Immagino che anche sul profilo più squisitamente politico - il rapporto con il Pd e il resto del centrosinistra in vista delle elezioni - tu sia quantomeno perplesso.
L’accordo con il Pd è una sorta di desistenza, rivista e nemmeno troppo corretta. Stringi stringi si offrono voti per far nascere un governo ma ci si vergogna di dirlo, tanto da decidere di non farne parte. Penso invece che non si debba continuare ad essere ambigui. Da un lato c’è chi sta con le lotte, con la Fiom, con i precari della scuola, con il movimento per l’acqua pubblica, fino in fondo e senza contraddizioni. Dall’altro chi tiene un piede nelle lotte e l’altro nel centrosinistra, sempre pronto a sacrificare le ragioni dei lavoratori alle logiche delle alleanze con forze sociali avverse. In assenza di questa chiara demarcazione è inevitabile che la Federazione della sinistra venga trainata a rimorchio di Sinistra e libertà, posto che quest’ultima incarna in modo molto più lineare l’ipotesi di un nuovo centrosinistra. In altre parole, se la linea è questa i consensi elettorali finiranno per premiare Nichi Vendola.
Citiamo Lenin: che fare?
Bisogna fare un investimento di lungo periodo. Pensare al giorno dopo non porta da nessuna parte una sinistra che dovrebbe essere in grado di proporre alternative alle politiche confindustriali e ad un berlusconismo in crisi. Aggiungo poi che non sono affascinato nemmeno dall’ipotesi di un governo tecnico. Sul punto, Casini ha già detto - e chiaramente - che chi era in piazza con i metalmeccanici della Fiom il 16 ottobre è fuori da un progetto riformista. Io in piazza il 16 c’ero e sono ben contento d essere fuori dal progetto riformista del’Udc.
Pollice verso alla Federazione della sinistra dunque.
La Federazione è un cartello elettorale, peraltro già sperimentato alle europee ed alle regionali. Questo è un congresso anomalo, qui dentro ognuno ci trova ciò che vuole. Certo, Rifondazione comunista sembra una società che ha deciso di vendere la sua quota di controllo. E visto che sono molto critico, aggiungo che questo è anche il congresso più blindato della storia: la platea è totalmente nominata, lo statuto è stato discusso da otto persone, non c’è nessuna possibilità di influire, né sul dibattito né sugli organismi. Tornando al merito, occorre avere il coraggio di fare rotture nette. I movimenti che hanno unito migliaia di persone sull’acqua pubblica e la stessa Fiom con la manifestazione del 16 ottobre, questo coraggio lo hanno avuto.
Qui all’Ergife sono passati Flavia D’Angeli di Sinistra Critica e Marco Ferrando del Partito comunista dei lavoratori, le loro critiche sono molto simili, quasi identiche alle tue.
Ho salutato Flavia e Marco con amicizia e rispetto. Da parte mia ho presentato un documento molto chiaro al congresso: penso che la sinistra debba rompere con il centrosinistra e ripartire dai movimenti sociali. Quindi chiedo alla Federazione un radicale cambiamento di rotta.
Tiriamo le somme: Bellotti dice "no", non fa calcoli elettorali, chiede più lotte e meno alleanze.
Quei compagni che sono saliti sulla gru non si sono chiesti quanti voti avevano. Si sono chiesti quante ragioni avevano per fare quel gesto. Hanno fatto la cosa che ritenevano giusta e si sono guadagnati il consenso di molte persone. Alla sinistra serve coraggio, un coraggio che non sia quello di don Abbondio.
Intervista di Frida Nacinovich (da Liberazione, 23 novembre 2010)
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1. Intervista a Claudio Bellotti, pubblicata su Liberazione del 23 novembre 2010, 25 novembre 2010, 17:50, di atomo della biko
del comp Bellotti ho votato fino ad ora tutte le mozioni che ha presentati nei precendenti congressi di Prc.. ed anche su questa sua posizione sarei daccordo.. ma oggi se non ci togliamo dai piedi Berlusconi e tutto quello che gli ronza attorno la nostra classe di referimento soccomberà sotto i colpi di questo marcio liberismo globale ..giorno dopo giorno, senza l’appoggio di un sindacato degno di questo nome, a parte fiom.
Pertanto a malincuore accetto la proposta di Ferrero ad un centrosinistra alienato su posizioni catto centriste e ad un Vendola biforcuto a proposito di un fronte comune di "lotta al nano", e visto e considerato che sia che si sia al governo o che non ci si vada all’interno del Prc c’è sempre qualcuno che si smarca criticamente e PORCA ZOZZA fà mancare il proprio voto al partito.. chiedo a tutti i compagni di appoggiare per una volta (pur con tutte le giustificate critiche del mondo) la linea della Federazione o di Prc che dir si voglia.. perchè se è vero che si deve partire dal basso è anche vero che il problema Berlusconi non può che vederci schierati dalla parte di chi lo vuole abbattere, fatto ciò possiamo certamente lottare (dall’interno) affinchè la linea Bellotti venga condivisa dal più ampio numero di compagni possibile, e vi garantisco che sono già ora tanti !!
1. Intervista a Claudio Bellotti, pubblicata su Liberazione del 23 novembre 2010, 25 novembre 2010, 18:54, di Enrico Biso
Caro atomo della biko, chiaramente ti rispondo a titolo personale, senza supponenze, ma convintissimo che il meno peggio, ci ha portato al peggio dell’oggi.
Scrivi che bisogna abbattere il Berlusconi, ed ovviamente mi trovi in piena sintonia, ma ti chiedo, per poi cosa avere, le stesse politiche economiche?
Perchè è ovvio che se Berlusconi cadrà grazie a fli ed udc, puoi immaginare bene quel che ne consegue.
Non credi che per chi si dichiara comunista, sarebbe meglio innervarsi nei movimenti sociali che si oppongono al governo Berlusconi?
Proprio in questi giorni dal mondo della scuola ci giunge una lotta radicale che occupa Torre di Pisa e Colosseo, che attraversa le città con cortei, che occupa le facoltà, ecc ecc , insomma che ci dimostra come si potrebbe fare opposizione sociale dal basso.
E tanti sono in aggiunta i conflitti e le lotte che attraversano l’intero paese, e credi che veramente per buttar giù Berlusconi si debba fare da stampelle politiche a banche e confindustria che già con altri governi di centrosinistra ci hanno rifilato: privatizzazioni, precarietà, missioni di guerra, cpt per immigrati e non diritti civili?
Io personalmente, invece, credo che si dovrebbe essere completamente politicamente indipendenti dal centrosinistra interclassista, e che nel lavorare per far cadere dal basso il Berlusconi, si debba contemporaneamente prepararsi al dopo Berlusconi, che è fatto di Ichino e Montezemolo, di Casini e di Fini, di Bersani E dei d’Alema.
Come fai a chiedere di appoggiare dall’interno una FdS che fa un congresso in cui tutto è già deciso, e che assomiglia a congressi di plastica che dovrebbero appartenere a raggruppamenti di centro o di destra, ma non a forze di sinistra?
Il meno peggio della sinistra governista è il peggio dell’oggi, di chi nominato portavoce della FdS , lancia la dichiarazione che segue questo mio commento.
Che non sa nè di lotte, nè di anticapitalismo, ma chiarisce bene gli intenti di chi ci inviti a votare.
Un nuovo arcobaleno interno alle logiche di compatibilità di sistema economico.
Il sinistro-governismo per quel che mi riguarda, è fallito e non da ora.
Non si tratta di far passare in un ipotetico futuro, la linea Bellotti, ma di lavorare insieme per costruire una sinistra di classe che torni ad essere credibile, lontana da inciuci di palazzo e pienamente schierata verso gli interessi della classe, e gli interessi della classe, son ben altra cosa da banche, confindustria, e centrosinistra loro vassallo.
Se come tu stesso scrivi: il centrosinistra è centrista, e Vendola è un biforcuto, bisogna trarre le conclusioni e non continuare a dire cose giuste e operare in maniera diversa.
Non si è capiti da nessuno, e si continua a marciare sul posto, mentre intorno a noi, la crisi economica è strutturale e le proteste divengono di ora in ora più radicali, non ti sembra veramente troppo?
A te il mio saluto
Enrico Biso
Ps: ti allego le dichiarazioni del "nuovo" portavoce della FdS che hanno il merito di dichiarare quel che si vuole fare............................................
con la sinistra di classe trovi qualche analogia?
Per quel che mi riguarda: NESSUNA.
SINISTRA DILIBERTO (FDS): “NON SI PUO’ ESSERE PARTITO DI LOTTA E DI GOVERNO” (9Colonne) Roma, 24 nov – “Ho fatto il ministro della giustizia nei due governi D’Alema e sono giunto alla conclusione, dopo dieci anni di traversie, che bisogna scegliere: non si può essere un partito di lotta e di governo, non funziona. Perchè perdi sia sul versante istituzionale che su quello della lotta”. Così Oliviero Diliberto, portavoce nazionale della Federazione della sinistra, in un’intervista a ‘Ho scelto la radio’ in onda su ‘Nuova Spazio Radio”. “La lezione che abbiamo avuto – continua Diliberto – soprattutto con l’ultimo Prodi, in cui si facevano le manifestazioni ed eravamo al governo, è stata importante. Era giusto provarci, però non ci siamo riusciti. E comunque non siamo stati capiti. Quindi, se in futuro ci saranno le condizioni politiche e programmatiche ed i rapporti di forza, secondo me, è giusto andare al governo, altrimenti non si va al governo e si stabilisce con il centro-sinistra un rapporto dialettico di appoggio”
2. Intervista a Claudio Bellotti, pubblicata su Liberazione del 23 novembre 2010, 25 novembre 2010, 19:36, di cosimo
Bellotti e un bolscevico ,manco un leninista ha distribuito adepti per mezza Italia e ha distrutto con loro la federazioe giovanile di cui qulacun altro meritava il posto di dirigente poltico...
Ha piu volte falsificato con brogli mediatici , informatici e metodi da kgb i risultati del voto facendosi propaganda in tutti modi da trosky ,agli skinheads
Io non so dove voglia arrivare so che deve avere un centro itinerante editoriale all’interno dell’universita di Milano, Piu volte da studente sono stato avvicinato da simili individui che per quanto mi riguarda sino ha quando continueranno ad esistere gettano un ombra pesante sulla sinistra movimentista italiana che si dimana nel tempo da piu di ventanni.