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L’Aquila - Sugli indagati della commissione grandi rischi e il prefetto Iurato

Publie le venerdì 4 giugno 2010 par Open-Publishing
5 commenti

Solo una cosa. A noi fa male aver capito che lo Stato Italiano tramite la Protezione Civile ha preferito far morire 308 persone (e ne potevono essere migliaia) piuttosto che creare un problema di ordine pubblico e quindi assumersi delle responsabilità. Con tutte quelle scosse non era possibile dire – come invece è stato fatto – semplicemnte “state tranquilli”.

Rimaniamo attoniti di fronte le ennesime dichiarazioni populiste dell’ancora capo della Prot Civ Guido Bertolaso che dichiara che l’inchiesta aperta sulla commisssione grandi rischi ” E’ un attacco alla protezione civile”. Si vergogni Bertolaso!!! Uomo capace di speculare su qualsiasi cosa pur di mantenere il proprio potere.

Ringraziamo l’edizione odierna del quotidiano “il Centro”, da noi spietatamente criticato praticamente sempre. Oggi con l’articolo di Giustino Parisse, direttamente coinvolto in quanto purtroppo parente stretto di più di una vittima, il quotidiano prende una posizione chiara e netta che aspira alla verità contrapponendosi gioco forza, a Bertolaso. Vi consigliamo di leggere l’articolo in questione :

http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2010/06/04/news/sisma-mancato-allarme-all-aquila-parisse-ecco-perche-ho-firmato-l-esposto-2059419

Riteniamo già dimessa il prefetto Iurato, coinvolta nell’inchiesta di Napoli dopo essere stata nominata nonostante il suo nome fosse nella lista Anemone. Iurato lasci questa terra per dignità sua e nostra! Dopo che l’ex prefetto è divenuto vice di Bertolaso e aspira a diventare capo della protezione Civile siamo stanchi di continuare ad essere presi in giro. Veramente non sopporteremo altre provocazioni!!!

4 Giugno 2010

3e32 e CaseMatte - L’Aquila

Messaggi

  • I cosiddetti "scienziati" sono completamente fusi ?

    "Se si dovessero prendere in considerazione alcune dichiarazioni rilasciate ieri dai magistrati aquilani, dovrebbero essere evacuate Bologna, Isernia ed innumerevoli comuni delle provincie dell’Aquila e di Rieti. Azione che, a quanto risulta, non è mai messa in atto preventivamente in alcuna parte del mondo, compresi Giappone e California», dicono dal dipartimento guidato da Bertolaso. "

    Il signore che parla non conosce nemmeno le regole principali in caso di terremoto e si permette di fare paragoni inesistenti con altri paesi e altre situazioni , mi riferisco alla serie di terremoti che riporta il tizio dei massaggi , nella provincia di bologna e quella di isernia , sono tutti terremoti sotto la soglia del 4.0 e sono durati si è no una settimana .Gli sciami di questo tipo in Italia ultimamente sono molto frequenti , ma non durano dà mesi e sempre crescenti come numero di scosse e intensità .Quindi come al solito basta avere un megafono e metterlo in mano a dei ...... e possono dire quello che vogliono senza alcun contraddittorio o nessuno che si alzi e gli dica che stanno sparando una serie di cazzate a ripetizione . In Giappone e in California stanno studiando il metodo di rilevazione del Gas Radon di Giuliani ... mica sono tutti cretini .

    "«E’ una cosa mai successa in nessuna altra parte del mondo» "Che a fronte di uno sciame sismico crescente si è indotta la gente a rimane in case non sicure ...per questo sono morte 308 persone , ma forse questi quà se lo sono scordato .

    "«E’ ben consolidato nella comunità scientifica internazionale che i terremoti non si possono prevedere nel breve termine - ha detto al’Ansa lo studioso - e non si possono quindi intraprende azioni di protezione civile in quanto le probabilità, le possibilità che avvenga un terremoto sulla base di un precursore, inclusa una sequenza di piccoli terremoti, sono bassissime». "
    Sono bassissime secondo le sue modeste conoscenze che sono rimaste a 30 anni fà , la protezione civile dovrebbe fare prevenzione ...

    "Quindi il risultato, secondo Dolce, sarebbe quello che si produrrebbero tantissimi, centinaia di falsi allarmi, che potrebbero da una parte diffondere il panico tra la popolazione e dall’altra portare alla assuefazione e quindi alla totale inefficacia di questi allarmi."

    L’allarme dato quella notte da Giuliani ha consentito a svariate persone di salvarsi la pelle ... meglio dormire una notte fuori o finire sotto le macerie ?
    Questo è il quesito principale il resto sono giustificazioni di un piano preordinato e gestito ad alto livello , visti gli affari e vari livelli di "gentaglia" coinvolti in risate notturne ...

    "«Siamo confortati in questo anche dal responso della commissione internazionale che la Protezione Civile aveva formato dopo il terremoto, soprattutto per capire come ci si può comportare in futuro», Stesso commento è arrivato tramite una nota ufficiale diffusa dalla Protezione Civile: «davvero non si comprende quale sia l’obiettivo della magistratura aquilana. Auspichiamo che l’operato degli inquirenti non sia diretto, come invece afferma il procuratore capo, ’ad un risultato conforme a ciò che la gente si aspetta»."
    Il conforto lo si deve alle famiglie delle vittime del terremoto e non a dei "scienziati" che credono di possedere la verità ,
    che per difendere il loro dogma imperante hanno messo a rischio una intera popolazione , per non ammettere la proprio ignoranza .

    "«Non ci sono più regole e rispetto per le competenze scientifiche - ha detto Corbellini - ma la comunità scientifica in Italia ha una responsabilità che è quella di avere consentito alla politica e all’ ideologia di fare quello che vuole e decidere quello che vuole».Per l’esperto oggi gli scienziati italiani sono deboli: «non contano niente sul piano politico, la comunità ha scelto di essere cooptata dalla politica e la politica ha scelto i proprio scienziati per definire le proprie strategie. Ma questo non succede in altri paesi come negli Usa o in Gb» "

    Cos’è una ammissione di colpa ?
    L’ideologia di una setta di scienziati ?
    Oppure vuole spiegare quali siano le regole di sicurezza in caso di terremoto ?
    Nessuno di questi spiega come ci si deve comportare in caso di terremoti , Nessuno .
    Esperto ...ma di cosa , di chiacchere populiste e generiche senza capo ne coda .

    "Si tratta di «un chiaro atto di populismo, si cerca un capro espiatorio» per Gilberto Corbellini, professore di Storia della Medicina e di Bioetica alla Sapienza di Roma e autore di ’Perche’ gli scienziati non sono pericolosi’."

    Populismo ? Giuliani è stato il vostro caprio espiatorio per ben 8 mesi ...il caprio espiatorio della vostra ignoranza .
    In questo caso il pericolo si è tramutato in 308 persone morte , se poi gli scienziati non possono prendere decisioni , basta dire che la politica ha impedito il dà farsi .Ricordate il valore in magnitudo del sisma...5.8 quello dichiarato , 6.3 quello reale . Il motivo ?una legge sui danni dà terremoto .

    "Parla di «disprezzo della scienza» da parte di alcuni singoli magistrati, e di una situazione che ricorda molto il caso Di Bella, invece, Silvio Garattini, direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.
    «Il caso Di Bella in questo senso è paradigmatico - afferma Garattini - opporsi al punto di vista dei ricercatori a fronte di un singolo, anche se magari in questo caso ha indovinato, denota un disprezzo della scienza da parte di alcuni singoli magistrati. "

    Sbagliato ...alcuni singoli magistrati più liberi di altri ...
    Certo come dimenticare il caso Di Bella e l’acetone residuo nei preparati di una industria farmaceutica militare ...
    Come dimenticare che ancora oggi il figlio del professor Di Bella porta avanti le scoperte di suo padre , con dei risultati senz’altro migliori rispetto alla "medicina ufficiale" , come dimenticare che un prof. con ambronzatura molesta inserì nel suo protocollo un farmaco cancerogeno , come dimenticare che la maggior parte dei farmaci antiblastici sono cancerogeni e le lamentele degli infermieri senza le adeguate protezioni per il trattamento di questi veleni .Si arriva a giusticare l’iniezione di "farmaci" cancerogeni ,per le persone normali, in malati di cancro già debilitati per ridurli in stato pessimo , con una qualità della vita decisamente scarsa ... e questa sarebbe la scienza a cui si deve rispetto ?Qual’è il paradigma ?Conosce il significato delle parole che pronuncia ?

    "In questo caso, prosegue l’esperto, la spinta dell’opinione pubblica ha avuto la meglio sui pareri scientifici: «I magistrati dovrebbero sapere che il giudizio della comunità scientifica è quello più vicino alla verità - continua Garattini - certo, essendo uomini anche gli scienziati possono sbagliare, ma anche se con gli anni le teorie cambiano e si fanno nuove scoperte è un segno del fatto che la scienza cerca sempre di migliorarsi»."

    Eliminate dal vostro vocabolario la parola esperto ...
    SI certo la verità di pochi personaggi , per lo più stantii , che professano la religione del mantenimento del potere , che questo sia politico o solo intellettuale non fà nessuna differenza , la cosa importante è mantenere stretta la poltrona con relative interviste alla tv .
    Essendo uomini gli scienziati dovrebbero anche , una volta tanto ammettere le proprie colpe o mancanze , ma questo appartiene agli uomini e non alle .....

    "In queste ore - ricorda la Protezione Civile - alcune zone del territorio nazionale sono interessate da sequenze sismiche che perdurano da giorni, più precisamente la zona di Bologna, quella dei monti reatini e quella della provincia di Isernia. Alla luce di quanto ipotizzato dalla magistratura aquilana, ci si chiede allora se debba essere l’analisi scientifica a guidare l’azione dello Stato o le voci di probabili sciagure che, da sempre, vengono annunciate come imminenti»."

    Infatti si sputtana anche dà solo ..dà giorni appunto non dà mesi (nota : le scosse hanno inizio quando è entrato in funzione il nuovo accelleratore del Cern di Ginevra,programma subito interrotto, per oltre un anno, per un guasto avuto dà un inaspettato picco di energia ... che continua a sparare Neutrini , ora date un’occhiata ad una qualsiasi mappa geografica o su google maps e guardate la direzione l’Aquila-Ginevra ora confrontatela con i terremoti ...di sicuro vi diranno che non vi è un nesso ...in quanto non sono in grado di stabilirlo e non perchè non esiste, ultimente proprio su questo sito li hanno chiamati Geoneutrini..)

    "Ma per Bertolaso la chiave di lettura di tutta la vicenda sarebbe solo una: «chi si assume delle responsabilità, chi mette la faccia dentro i problemi di questo paese» viene «immediatamente penalizzato». "
    Nel senso che il massaggio è una penalizzazione ...se poi uno ha la faccia come il c...

    "Domani - è il suo pensiero - chi si assumerà la responsabilità di decisioni, di scelte vitali, importanti per la popolazione nell’ambito di quelle che però sono i criteri e i parametri dettati dalla scienza, quella ufficiale? Vogliamo farci ridere dietro da tutti gli scienziati del mondo? Chi domani si assumerà la responsabilità di dire cosa e cosa non si può fare e cosa invece serve per tutelare le persone?"

    Bastano quelli che ridevano alle 3.32 ...non serve scomodare il mondo …
    Tutelare le persone ? Lo capiscono cosa dicono oppure sono completamente fusi ?

    4/06/2010

    by ermetico

    http://abruzzo.indymedia.org/article/7662

    • Più casta di così ...


      E’ evidente che questa "scienza" si sente tale per diritto di nascita,
      le possibilità non sono molte :

      a- questa scienza e questi scienzati sono utili a qualcosa e allora con tanti avvertimenti che consistevano in scosse telluriche (senza contare Giuliani) sono colpevoli, anzi assassini, si disse e si scrisse che i componenti della comunità del Testimoni di Geova si sono salvati semplicemente dormendo in auto e avevano le valigie pronte (quindi non c’è solo la evacuazione come prevenzione) è vero o no?

      b- questa scienza ha il compito di tutelare solo se stessi e pochi altri a scapito della comunità, alcuni palazzi istituzionali furono evacuati in tempo, è vero o no? perchè quelli si mentre la popolazione non fu avvertita in alcun modo? chi c’era in quel palazzo?

      c- questa scienza e questi scienzati non sono utili per salvare vite umane neanche in situazioni come queste, e allora perchè li assumiamo e li paghiamo? o si sono dimenticati che sono nostri dipendenti?
      pensano forse di essere una razza superiore?

      per concludere:
      servirebbe una legge che imponesse ai componenti di tali commissioni, in tali situazioni di dubbio e incertezza di soggiornare 24 ore al giorno per 7 giorni su 7 nelle case negli edifici più a rischio e non altrove magari sotto il gran sasso ben al sicuro anche da bombe atomiche, sicuramente così la loro buona fede non sarebbe mai messa in dubbio da chi li paga.
      Il problema infatti è proprio questo, costoro (e nella loro risposta è palpabile) non pongono al centro della loro azione i cittadini (loro datori di lavoro) ma la opinione che la comunità scientifica (ovvere se stessi) hanno del loro operato.

      Più casta di così, più razza aliena di così (rettiliani?) non potrebbero dimostrarsi, allora che si pagassero da soli !!!

      FrankMole

      ven 04 giu, 2010 22:42

      http://abruzzo.indymedia.org/article/7662&comment_limit=0&condense_comments=false#comment9207

    • Rabbia


      sabato 5 giugno 2010

      Lo stato d’animo che impera, in questi giorni, tra i cittadini responsabili è la rabbia. Rabbia perché la misura è colma. Il tentativo della regione Abruzzo di distogliere il danaro del terremoto per operazioni che riguardano il ripianamento del buco nel bilancio e per iniziative in altre provincie non interessate dal sisma.

      La presenza in città del nuovo prefetto fresco di nomina, signora Iurato, che, imperterrita, nonostante il suo nome sia presente nella lista Anemone, nonostante sia indagata a Napoli per turbativa d’asta, continua a restare saldamente attaccata alla poltrona, fortemente voluta dal ministro Maroni.

      Il danaro dei famosi sms degli Italiani, cinque milioni di solidarietà, consegnati dalla protezione civile al fondo Etimos, che li userà per dare prestiti a famiglie ed imprese in difficoltà, a TASSO AGEVOLATO. Danaro sul quale lucreranno.E i referenti per istruire le pratiche saranno i centri di ascolto della Caritas.

      Vado avanti, c’è ancora molto. Le tasse ed i mutui, da tornare a pagare il primo luglio. Anche per i beni immobili distrutti. Ci riservano un trattamento diverso da quello adottato nei precedenti terremoti. Il nuovo presidente della provincia, quel Del Corvo preferito, nelle ultime consultazioni elettorali, alla ds Pezzopane, vuole rendere il consiglio provinciale "itinerante". Inizia dalla Marsica, la sua terra. Contro ogni regola statutaria, decide che L’Aquila non è più sede consona. Le pratiche riguardanti l’assegnazione degli alloggi del piano c.a.s.e. , già secretate dalla protezione civile, ancora rese inaccessibili dall’amministrazione comunale. Nessun controllo sull’assegnazione degli alloggi. Consegnati "a piacere".

      Le aree destinate, da progetto, ai servizi, sempre nei nuovi insediamenti , ora rimodulate, se non azzerate, aprono scenari di interi quartieri dormitorio.Le strade di accesso inadeguate per i mezzi publici. Le ore ed ore spese nel traffico di una grande città. Senza avere una città. Il danaro dell’emergenza che è finito. E siamo ancora in piena emergenza. Abitativa, lavorativa, sociale, economica. Il governo centrale che ci dice che abbiamo avuto fin troppo. Con gli sfollati ancora negli hotel e nelle caserme. E tantissimi abbandonati a provvedere a se stessi, senza aiuti di sorta. Bertolaso che , senza vergogna, continua a parlare di miracolo aquilano. Sprezzante e bugiardo. I centro storici in stato di totale abbandono. Le case con danni non strutturali, riparabili in breve tempo, che sono ancora lì, ad aspettare i fondi.

      Mentre si spende danaro per gli hotel di altre provincie.I giudici che inviano gli avvisi di garanzia ai componenti della commissione grandi rischi, che, una settimana prima del disastro, ci ha invitato a stare tranquilli. E noi siamo restati nei nostri letti.

      La rabbia, sì. La rabbia monta.

      Quello che mi sconvolge è che la maggior degli Aquilani continua a dormire.

      Inebetita. Sfiduciata. Stanca. Senza domani. Continua a non capire il valore della partecipazione. E della legittima RIVOLTA .

      Leggevo, nel bel post dell’amico Federico D’Orazio

      http://stazionemir.wordpress.com/2010/06/05/ricetta-per-una-rivoluzione-aquilana/

      che tratta il mio medesimo argomento, un commento alla domanda "cosa altro devono fare agli Aquilani perché si ribellino?"

      Portare loro via i televisori, era la risposta di chiappanuvoli ....

      http://chiappanuvoli.wordpress.com/

      Miss Kappa

      Related Link: http://miskappa.blogspot.com/

    • In quei giorni di paura gli aquilani furono lasciati soli

      L’AQUILA. All’inizio del mese di marzo del 2009 il telefono della redazione del Centro, in via XX Settembre 15 cominciò a diventare più "bollente" del solito. Una buona parte del lavoro giornaliero mio e dei miei redattori era ormai quello di rispondere alle tante persone che a ogni ora chiamavano per avere risposte alle domande che tutti si facevano da più di tre mesi: «Cosa sta succedendo, che significano tutte queste scosse, ci dobbiamo allarmare?».

      Una decina di giorni prima del terremoto devastatore un lettore chiamò con un tono fra l’arrabbiato e il preoccupato. Per più di cinque minuti parlò solo lui. Aveva appena letto la cronaca dell’Aquila del Centro nella quale, come ogni giorno, da settimane, il titolo principale era dedicato al terremoto. In quei titoli cominciavano a comparire termini sempre più allarmanti: persino "paura" e "incubo". Quel lettore mi chiedeva di insistere con gli esperti e le autorità competenti per cercare di capire, dare delle indicazioni alla popolazione. «Ma il Comune che fa?» disse quasi gridando tanto che dovetti scostare per un attimo la cornetta dall’orecchio, «perché nessuno ci dice dove dovremo andare nel caso di una forte scossa, esiste in questa città un piano di protezione civile, perché nessuno fornisce indicazioni su come comportarci in caso di terremoto?».

      Noi, sul Centro quelle indicazioni le avevamo date - con tabelle esplicative che contenevano una sorta di decalogo - ma qualcuno, anche fra i nostri amministratori, le aveva lette come una sorta di giochino della domenica sul quale trastullarsi in attesa dell’inizio del Gran Premio di Formula 1 in Tv. Quel lettore non lo conoscevo. Non gli avevo chiesto nemmeno il nome anche se ero rimasto al telefono con lui per più di 10 minuti.

      Un paio di mesi dopo il terremoto - mentre andavo nel camper (nella tendopoli installata nel piazzale Pertini vicino all’ex Italtel) che è stato la nostra redazione provvisoria per tutta l’estate del 2009 - mi sentii chiamare. Era lui, quel lettore, che mi aveva riconosciuto e mi voleva salutare. Mi disse solo: «Ricordi quella lunga telefonata di fine marzo?». «La ricordo bene» replicai. Lui fu così gentile da non continuare il discorso. So quello che mi voleva dire, ma ormai non serviva più, almeno a me.

      Il 2 aprile 2009, ero a casa per la pausa pranzo. Mi chiama sul cellulure un’amica e compaesana, Luana Mastracci. Aveva una gran paura del terremoto e chiedeva a me consigli su come comportarsi ma soprattutto mi sollecitava a stimolare gli esperti affinché dessero quantomeno delle indicazioni di massima su che fare: per esempio se dormire in casa o stare fuori almeno fino a quando lo "sciame" non si fosse placato. Luana, quella notte del sei aprile non ce l’ha fatta. Abitava davanti alla chiesa parrocchiale di Onna, là dove adesso non c’è più traccia di edifici. E’ stata travolta da macerie e polvere.

      Due episodi, piccoli, ma che mi sono rimasti stampati in mente e che rappresentano bene il clima di tensione e attesa che c’era in città nei giorni prima del momento della tragedia: le 3.32 del 6 aprile.

      Ricordo anche quella mattina quando, parlando con il direttore e il caporedattore, venne fuori l’idea di scrivere un pezzo nel quale raccontare, in prima persona, quella paura che cresceva di giorno in giorno. A quel sentimento diffuso gli esperti però davano una sola risposta: non allarmatevi state tranquilli. La Procura, come è noto, ha acquisito anche gli articoli del Centro dei mesi di febbraio e marzo. Non c’è uno straccio di dichiarazione "ufficiale" che non sia di rassicurazione. La stessa richiesta di stato di emergenza o calamità naturale avanzata dal Comune al governo pochi giorni prima del terremoto, era - forse è il caso oggi di dirlo chiaramente - solo un modo per avere un po’ di soldi per fare lavori a qualche scuola (la De Amicis in particolare) visto che il bilancio comunale non lo permetteva.

      La questione quindi, in quei giorni, non era tanto prevedere o meno il terremoto (anche se Giampaolo Giuliani ci ha provato e quella notte chi gli ha dato retta si è salvato), ma solo porre scrupolosa attenzione a un fenomeno che tutti ormai sentivano essere preoccupante. Non fu fatto. E’ un reato? Forse no. Ma le 308 vittime non lo sapranno mai.

      5 giugno 2010

      Giustino Parisse da "Il Centro"

    • L’Aquila: tranquilli, rientrate e crepate.


      Subito dopo il terremoto in questo blog se n’era parlato. Di come Giuliani si fosse preso dell’ “imbecille che si diverte a dare notizie false” da Bertolaso, insulto cui poi era seguita una denuncia per “procurato allarme” a carico di Giuliani.

      Avevo espresso considerazioni in ordine al fatto che, se in altri campi la scienza merita spazio in termini di prevenzione, nel caso del terremoto de L’Aquila non fu così. Anzi, la principale preoccupazione delle autorità, in presenza di scosse che si avvicendavano da mesi fu esclusivamente quella di non avere gente per le strade. La “buona abitudine” di uscire e restar fuori finchè la buriana non fosse terminata, usanza praticata dalle famiglie delle zone sismiche da tempo immemore, fu fatta saltare da un servizio d’ordine che diffondeva una persuasione quasi “televisiva“: state tranquilli, rientrate nelle vostre abitazioni, non assembratevi in giro. Non c’è nessun pericolo. Un coprifuoco basato su una fede nell’autorità che è costato la vita ad oltre 300 persone.

      Giuliani, la cassandra schifata da tutti, era però riuscito a salvare via sms almeno qualche famiglia che si fidava di lui. L’ha fatto via sms, pensate un po’.

      Sabina Guzzanti in Draquila di Giuliani non parla. Parla però della riunione “insolitamente breve” che la commissione grandi rischi e la protezione civile fecero il 31 marzo 2009, che tra mille impegni “piu’ importanti” fece uscire un verdetto di morte: “non c’è alcun pericolo”. A quella riunione c’era presente qualcuno che si rifece vivo nel quadro del business “C.A.S.E.”. Nessun dubbio. Nessun “piano b” casomai gli “esperti” potessero essersi sbagliati.Col risultato che il 6 aprile, col sisma che metteva a ferro e fuoco L’aquila e dintorni, solo pochissimi vigili del fuoco erano in servizio.

      La Guzzanti nel suo mirabile film parla di un uomo, un giornalista allineato alle posizioni del governo, che col suo piccolo giornale sposò e diffuse la “tranquillizzazione obbligatoria” e il coprifuoco. Quell’uomo ha perso due bambini e il padre sotto il crollo. Oggi che la “commissione grandi rischi” è sacrosantamente indagata per “omicidio” (ma direi strage) colposo, un suo toccante scritto ci sentiamo di pubblicarlo. Lui si chiama Giustino Parise.

      di Giustino Parisse L’AQUILA.

      Lo dico subito: sono fra quelli che mesi fa ha presentato l’esposto alla Procura della Repubblica per chiedere che si faccia chiarezza su quello che è ormai noto come «mancato allarme». Ma dico anche che non cerco né vendette e né condanne a tutti i costi.

      Nessuna sentenza potrà ridarmi i miei figli. Della morte di Domenico e Maria Paola, come ho detto e scritto più volte, sono io il primo responsabile. Non cerco alibi. A loro non avevo costruito una casa ma una tomba. E non me lo perdonerò mai.

      Ieri, quando ho saputo degli avvisi di garanzia ai componenti della commissione grandi rischi non ho gioito. Non c’è nulla da gioire quando si è dentro una tragedia tanto grande. Non conosco gli indagati. Qualcuno lo avrò incontrato per caso in questo “anno di passione”. Dico solo che molti di loro hanno operato all’Aquila in prima linea nella gestione dell’emergenza e nella ricostruzione delle case provvisorie. Nessuno di loro (almeno che io sappia) forse troppo impegnato nel “fare”, ha mai sprecato una parola per ricordare chi il sei aprile ci ha lasciato per sempre. E magari non sarà nemmeno stato sfiorato dal dubbio se quel 31 marzo 2009, in quelle poche ore dedicate alla riunione della commissione, poteva fare qualcosa di più oltre che andarsi a bere un bel bicchiere di ottimo vino abruzzese.

      Ma, detto questo, ripeto, non cerco vendette. Mi auguro anzi che tutti gli indagati, davanti ai magistrati, sappiano dare le risposte giuste così da essere prosciolti e tornare a dormire tranquilli. Loro che lo possono fare.

      Alla polizia giudiziaria, quando a marzo sono stato sentito come persona informata sui fatti, ho tenuto a sottolineare che non aspiro a risarcimenti. I miei figli, mio padre e le altre 305 vittime non hanno prezzo. E io mi sentirei un verme se dovessi avere anche un solo euro a causa della loro morte.

      Sto leggendo sulle agenzie di stampa una serie di dichiarazioni che hanno tutte un filo conduttore: il terremoto non si può prevedere. Un modo educato per dire ai magistrati: state indagando sull’acqua calda.

      Ma come al solito si cambia obiettivo per negare l’evidenza. La questione non è se il terremoto si può o meno prevedere.

      La questione è che il messaggio uscito da quella “famosa” e vorrei aggiungere (col senno del poi) tragicomica riunione era: aquilani state tranquilli prima o poi le scosse finiranno.

      Le parole d’ordine della Protezione civile in quei giorni erano due, categoriche e impegnative per tutti: niente allarme.

      Oggi sento amministratori comunali che si smarcano con la solita frase “io lo avevo detto”. No, la storia è un po’ diversa. Ho già ricordato in altre occasioni la telefonata che feci, a fine marzo, all’assessore comunale alla protezione civile chiedendo che venisse convocata una conferenza stampa per spiegare agli aquilani dove sarebbero dovuti andare a rifugiarsi (intendevo spazi aperti) in caso di un forte sisma. Non si può fare, mi fu detto «creeremo allarme».

      Molti hanno scritto e detto che la Protezione civile nel periodo dell’emergenza ha sospeso la democrazia. Ma a quel punto il danno era già fatto. Io ebbi l’impressione già nei giorni precedenti al sei aprile che sull’argomento terremoto i nostri amministratori non contassero molto e di fatto fossero prigionieri del “parere” degli esperti.

      Io ho presentato l’esposto alla Procura della Repubblica con un solo obiettivo: che di quella incredibile riunione del 31 marzo 2009 si parli il più possibile in tv e sui giornali. Non per mandare al rogo qualcuno ma solo - e lo dico con amarezza - per evitare di ripetere in futuro l’errore. Quando si ha a che fare con la vita delle persone prima di sbagliare bisogna pensarci. Molto.

      Cloro al clero 6.6.2010

      preso da toscana.indymedia.org