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L’Europa condanna l’Italia per i respingimenti dei migranti

Publie le venerdì 4 giugno 2010 par Open-Publishing

Lo dice il rapporto del Comitato per la Prevenzione della Tortura (il cui acronimo è ironicamente CPT...) pubblicato unitamente ad una dichiarazione stampa lo scorso 28 aprile. Il documento è stato reso pubblico per volere della autorità italiane, le quali si guardano bene comunque di informarne le cittadine ed i cittadini sui loro aberranti mei di comunicazione, ed è riferito alla visita che il Comitato ha effettuato nel nostro Paese nel mese di luglio dello scorso anno.

Il sopralluogo, dichiara il comunicato stampa, è stato deciso in seguito alle "nuove politiche intraprese dal governo italiano nei confronti dei migranti provenienti dal Mediterraneo, rispediti in Libia od in altri Stati extra-europei, più note come politiche di respingimento". La condanna arriva a seguito del trattamento subito dai migranti durante tali operazioni militaresche e della negazione da parte dell’Italia dello status di rifugiato o richiedente asilo. Molta propaganda è stata fatta in questi anni dai neofascisti macellai, in particolare di stampo leghista, riguardo ai "viaggi della speranza" dalle coste del Nordafrica. Gli stess dati del Ministero dell’Interno smentiscono un fenomeno che si vuole fare passare di massa: l’approdo di indocumentati nel nostro Paese avviene solo in minima parte via mare.

Il Comitato registra inoltre che da maggio a luglio del 2009 il governo ha negato a priori le richieste di asilo provenienti da più persone, provvedendo prima alla detenzione forzata all’interno dei "centri di identificazione", veri e propri lager moderni con camerate da 20 persone e senza finestre, e successivamente al rimpatrio forzato. Non importa dove, visti gli accordi intercorsi tra i gerarchi italiani e libici.

Con un’ipocrisia di forte connotati nazisti, l’Italia ha ribattuto sostenendo che nessuno ha avanzato richiesta di asilo politico e/o per lo status di rifugiato, e che i medesimi migranti venivano immediatamente informati delle procedure da avviare per tali richieste da parte di apposito personale in lingua francese ed inglese. Non una delle poche testimonianze arrivate da questi perseguitati ha fatto minimamente cenno a simili invenzioni di copertura. Il Governo ha inoltre sottolineato come la Libia abbia ratificato la convenzione per i rifiugiati in terra d’Africa del 1969, e che quindi si riveli un Paese dove "i diritti umani sono ampiamente rispettati".

Forte della sua propaganda a mezzo stampa e tv, il governo militare italiano deve chinare la testa davanti all’evidenza, sostenendo deliranti quanto false affermazioni. Quasi quotidianamente si registrano pesanti aggressioni ai danni dei migranti da parte delle guardie, sia in mare che nei lager nostrani; maltrattamenti a donne incinta e danni psicologici ai più piccoli; condizioni di vita umilianti all’interno dei lager. Solo poche settimane fa, una donna ha deciso di cucirsi la bocca in segno di protesta: vista la clamorosità del gesto, la maggior parte dei quotidiani ha dovuto riportare la notizia, per poi rigettarla nel consueto oblìo si sempre. Non si tratta semplicemente di solidarietà classista: qui ci sono in gioco i più elementari diritti che, al di là di insulse scartoffie firmate e controfirmate, sono stabiliti (o dovrebbero esserlo) dall’intelligenza umana. Evoluzione della specie.

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