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L’Orchestrina allegra del Titanic suona l’ultima canzone mentre l’Iceberg...

Publie le venerdì 16 luglio 2010 par Open-Publishing

Propongo questo post di Alfredo Cantera, elettore pentito del PDL, che spiega con una certa efficacia, anche metaforica, l’attuale situazione interna al regime berlusconico

Rosy

Ad Aprile era Fini a dover rincorrere , mediare e smussare gli angoli per ricavarsi uno spazio politico. Ora succede l’inverso: è il capo del governo che annaspa ogni giorno in mezzo a scandali ed inchieste, ed è lui che è costretto ad inseguire Fini, concedendogli continue vittorie politiche.

Fonte :IL TEMPO.IT -ROMA 15 LUGLIO 2010 ORE 05.30

Gongola Gianfranco Fini mentre si sfrega tra le mani i risultati di un sondaggio riservato. Sino a cinque settimane fa godeva del consenso di appena il 10 degli elettori del Pdl: praticamente era nell’angolo. Negli ultimi giorni, un’impennata: è con lui il 25 per cento degli elettori del partito che ha contribuito a fondare. Il trend è tutto in crescita. Prima della pausa estiva potrebbe essersi di fatto triplicato il tasso di approvazione nel centrodestra.

Gongola Gianfranco Fini nel vedere il pacco di e-mail che il suo staff gli stampa quasi quotidianamente (il presidente della Camera non ama leggerle al computer, preferisce la carta) e sono ormai costantemente di incoraggiamento mentre appena un paio di mesi fa erano di insulti o più generalmente di contrarietà. Ma in politica, si sa, più dei sondaggi, più delle indagini di mercato, più delle sofisticate ricerche contano i comportamenti. Propri e dei propri avversari. E il telefono di Fini ha cominciato a squillare: dall’altro capo del telefono i big dell’ex An. Quelli che ad aprile, alla data del violento scontro con Berlusconi, gli avevano voltato le spalle preferendogli Berlusconi.

Il vascello fantasma su cui suona l’orchestrina di Berlusconi assomiglia sempre di più al TITANIC: ogni tanto il capitano getta qualche zavorra in mare per migliorare la navigazione ma serve a poco.

Alcuni sono pesi inutili, come il cosiddetto processo breve o come interi pezzi del DDL intercettazioni che il deputato Buongiorno opportunamente smonta di notte come una novella Penelope. Ormai Berlusconi li considera persi e si affanna a gettarli in mare per velocizzare il vascello fantasma: ma l’operazione non è molto efficace ed il naviglio gira su stesso alla deriva.

Altri pesi morti sono i corpi degli uomini scelti un tempo per fare un certo lavoro e poi finiti nel tritacarne mediatico-giudiziario. Alcuni sono cadaveri, altri gravemente feriti ed ormai inutilizzabili, taluni rimasti comunque politicamente menomati. A parte quelli già gettai agli squali, gli altri sono comunque molto vicini ad essere sbarcati, magari su di una scialuppa di salvataggio in cerca di terra di fortuna.

Ma neanche questo servirà a molto.

Tra condannati, imputati e seriamente indagati la truppa di servi fedeli bruciati politicamente è ormai numerosa.

Da Previti a Dell’Utri, da Verdini ad Abelli, per passare a Matteoli e Fitto, Letta e Bertolaso, Brancher , Casentino e Scajola, Caliendo e De Girolamo: in Parlamento risiedono attualmente 24 pregiudicati e 90 tra imputati, indagati, prescritti e condannati provvisori.

Un bel record, per non parlare dei leghisti Bossi e Maroni, anch’essi pregiudicati e di Patricelo, Borghezio, Mastella e Bonsignore, condannati ed indagati che ci rappresentano al Parlamento Europeo.

Che dire poi dei 5 presidenti di regione indagati su 20 ( Formigoni, Jorio, Scopelliti, Lombardo e De Luca – unico PD – ) ?

Insomma la classe dirigente che doveva rivoltare l’Italia come un calzino per fare la rivoluzione liberale è finita in gran parte nel fango insieme alle nostre aspettative, nè si vedono all’orizzonte altri vascelli, solo barchette a vela di scarsa capienza e velocità…

Lo stesso capitano è pieno di guai giudiziari e passa tutto il tempo ad orchestrare nel sottobosco per scovare un salvacondotto, ormai comanda senza più governare, attività per la quale è commissariato da tempo.

In questo contesto cresce sempre più il potere di contrasto di Gianfranco Fini e si avvicina l’ora della caduta del vecchio genio malato; avessimo dato retta alla moglie, lei almeno se ne è liberata, beccandosi anche un bel gruzzoletto…

Qui invece siamo noi che pagheremo il conto…

Alfredo Cantera

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