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L’attacco infinito alla libera informazione TV... chi lo porta?

Publie le giovedì 21 ottobre 2010 par Open-Publishing
2 commenti

La vicenda Santoro, che si trascina ormai da anni, trae origine dai lontani anni ’80, quando con subdola maestria promuoveva il leghismo e a seguire il berlusconismo in TV, infatti per Mediaset in seguito lavorò diligentemente.
Il fenomeno nascente Berlusconi, l’antipolitica fatta politica, era destinato a scomparire con gli anni, come tutti i populisti però si sapeva che una volta disarcionato dal suo ruolo di condottiero avrebbe lasciato sul
campo i frutti del suo "governare", un governare guidato da un capitalismo che una volta creato disinteresse e disinformazione nella società comincia a piazzare i suoi portaborse su balconi delle piazze del potere.
Reagan, Tatcher, Craxi, Menem, Blair, Aznar, Berlusconi... la fila è lunga, ma sembrano venire tutti dalla stessa scuola.
Quel ch’è e sarà difficile cancellare sarà il lascito delle loro politiche antisociali, inutile negarlo, e in questo l’informazione anche nei paesi a più solida tradizione liberale è stata un poderosa spalla a questi sistemi. Si obietterà che è normale, il potere teme le briglie sciolte del cosiddetto "giornalismo libero", ma l’abilità con cui sono stati infiltrati deviatori non è sottovalutabile, mai.
A fianco dei servi più palesi alla Vespa o Fede trovano spazio i finti paladini della libera informazione e delle libere idee.
I Santoro e i Biagi sono sicuramente tra questi, coadiuvati da anchor men alla Fazio e Lerner, questo per parlare della televisione, per la carta stampata il discorso si fa più ampio, ma il potere del tubo catodico è indiscutibilmente ancora primeggiante.
Su Santoro in particolare dovrebbero concentrarsi le attenzioni degli osservatori, lui è il vero inventore della TV del dolore, non Vespa coi suoi plastici o un Magalli mattiniero con le storie più miseramente manipolate tra una cascata di premi per un finto indovinello o una passerella di ballerinette.
La TV del dolore di Santoro è stata la più deleteria, perché occupandosi principalmente di problemi della "gente comune" ne ha sempre fatto il quadro di una società con la schiena prona a qualsiasi ricatto, s’è ripetuto costantemente in questa conduzione del suo giornalismo televisivo... unica eccezione con il Bossi della fine anni ’80, una cosa che sembrerebbe preparata a tavolino, la Lega ce l’ha duro l’ha sdoganato lui, come il vaffanculo di Grillo rigirato a Masi. Per il resto ha sempre dato spazio e visibilità agli sconfitti, a coloro che imploravano pietà pur di avere un tozzo di pane, mai ai resistenti... mai!
Anche nelle ultime tornate, per essere più chiari, ha dato spazio oltremisura e opportunità alla resistenza reazionaria di Grillo ma oscurato quella della classe operaia, e per non sembrare proprio settari possiamo ben dire dei lavoratori tutti e dell’antagonismo di sinistra.
La puntata del 14 ottobre h assolto brillantemente a questo compito, annunciata dalle solite polemiche Santoro Vs Masi, altro non sono se non la sublimazione del profitto aziendale e gli interessi degli inserzionisti a scapito del diritto dei cittadini all’essere informati in maniera pluralista, da qui alla privatizzazione di quello che dovrebbe essere un bene e un servizio pubblico il passo sarà breve, le premesse ci sono tutte e la vicenda Fini, che non dimentichiamo ha già precisato la sua volontà per arrivare a detta privatizzazione, non fanno che avvalorare l’esistenza di un sistema mediatico che va oltre l’apparente disinteresse per i reali problemi del paese.
Santoro, come la stragrande maggioranza dei media, ha scientificamente oscurato prima e dopo la manifestazione sindacale del 16 ottobre, un evento ch’è andato ben oltre le aspettative dei filogovernativi e socialdemocrati in area centrosinistra, e questi per continuare la distrazione di massa hanno rincarato la dose con la questione Masi vs Fazio-Saviano, altra diatriba di stampo ruffiano... inutile stare a ricordare cosa significhi questo duetto, già in una prima edizione in collaborazione Saviano tra una disamina e l’altra sul fenomeno camorrista nostrano riuscì a infilarci la solita storia del comunismo/sti come male assoluto, così giusto per puntualizzare da dove "forse" vengano tutti i mali... attualmente è impegnato sulla devota adesione alle politiche colonialiste razziste d’Israele sulla Palestina ed è ben sostenuto dalla stampa filosionista nostrana... nomi e testate già li conosciamo. L’eroe di carta edito da Mondadori è anche il protagonista di questa vicenda di CHE TEMPO CHE FA, un programma guarda caso targato format ENDEMOL, cioè Mediaset...

A questi piazzisti del qualunquismo porta porta via TV va tolta credibilità innanzitutto, sostegno e soprattutto ossigeno a sinistra, non è più possibile vederli paladini delle rivendicazioni sociali quando in realtà sostengono una lotta di classe medio borghese contro il proletariato e i subalterni. Per il capitale e l’alta borghesia di questo passo la supremazia sui sottoposti sociali è una passeggiata in discesa, senza lacrime né sudore... questo va combattuto e la rete può intervenire con più successo in questi frangenti, l’ha già dimostrato con il 16 ottobre e come sta accadendo in Francia, altro cataclisma spudoratamente ignorato dai media.

Saluti comunisti...

Messaggi

  • Sono d’accordo con te, queste sono trasmissioni alleate allo stesso sistema di potere, la differenza è una sfrenata competizione tra loro. Questi dei problemi sociali se ne fottono. Tocca a noi darci da fare per trovare un’alternativa valida e smascherare ’’lor signori’’.

    Un saluto comunista libertario,Nando

    • In effetti seguo da sempre Santoro e altri "schierati" a sinistra per queste ragioni.
      Ma il più delle volte mi soffermo sui personaggi e poco sulla trasmissione in sé.
      Il commento l’avevo passato nel pomeriggio, e pur non avendo chiaramente informazioni sulla scaletta prevedevo quale sarebbe stata almeno approssimativamente.

      Non parlando di Terzigno, 16 Ottobre e Francia ha indubbiamente fatto un super lavoro pro Berlusconi (personaggio) e l’ennesima fuga dal mettere sul piatto il vero problema, il berlusconismo (epopea).

      Tre eventi chiave non solo dell’anno, ma dell’ultimo decennio almeno.

      Ormai è chiaro che chi caparbiamente parla solo delle malefatte di Berlusconi (cos’altro riamane ancora da sapere?) lo fa con lo scopo preciso di sviare le indagini, questi è cotto ormai, se lo devono levare di mezzo causa la sua improcrastinabile impresentabilità, ma non possono svegliare il can che dorme, chi ce l’ha portato e messo lì cioè.
      Danno quasi l’idea di lotte intestine fasciomassoniche.

      La RAI privatizzata e il sindacalismo allineato in tutte le sue componenti oramai sono a due passi dalla realizzazione di uno dei programmi P2, la privatizzazione della prima passerà con lo sdoganamento definitivo di Fini, che già ne parla apertamente.

      Poi si esibiscono certi giornalisti nell’accostamento Lenin-fascisti in tarda serata su RAI3, un’aberrazione cui bisognerà far fronte a breve, si parla sempre più spesso di fasciocomunisti, è un entità che non esiste, ma se si comincia così c’è l’evidente intenzione di crearla virtualmente e di mettere le due storie contrapposte sullo stesso piano, praticamente l’apoteosi del non ci sono più né destra né sinistra, l’elogio del sono tutti uguali e criminali... da qui il riferimento al grillismo che ne ha fatto un punto fermo e che Santoro promuove; poi il becero riferimento di Saviano alla illibertà d’informazione citando Castro, Chavez e Cina, e non è la prima volta che s’esercita in questo sport, tutto fa brodo per dargli all’untore... insomma, saranno tempi duri, anche perché a difesa di questa gentaglia s’è schierata una società che si "crede" civile perché abbagliata dalla propaganda che mette in luce soltanto il fattore censura.

      Il tutto condito dal lecito e necessario "profitto" che l’azienda informazione deve incamerare, costi quel che costi.
      E sono proprio su questi costi, tutt’altro che finanziari, che dovremo tenere gli occhi aperti e smascherare la bestia che c’è dietro.

      Saluti comunisti...